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TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

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Lettera aperta al sindaco di Lamezia Terme Gianni Speranza

Lettera aperta al sindaco di Lamezia Terme Gianni Speranza

L’avvocato Carmela Milena Liotta espone le sue perplessità circa il tributo sugli accessi e sui passi carrai

Lettera aperta al sindaco di Lamezia Terme Gianni Speranza

L’avvocato Carmela Milena Liotta espone le sue perplessità circa il tributo sugli accessi e sui passi carrai

 

 

Riceviamo e pubblichiamo:

Caro Sindaco,

sono circa due anni e mezzo che non ho un ruolo istituzionale, ma ciò non mi ha certamente impedito di fare politica e di partecipare ai problemi della civitas.

Oggi, grazie all’ennesimo provvedimento, che tu certamente ignori, afferente al tributo sugli accessi e sui passi carrai, sento l’esigenza di prendere la parola per far riemergere alla tua memoria alcuni principi fondamentali che hanno costituito la base del programma di governo della nostra città: documento che con te abbiamo voluto e proposto ai cittadini durante la campagna elettorale che ti ha visto vincitore per la seconda volta.

Per non annoiarti mi limiterò a citare il solo slogan “IL COMUNE AMICO” .

All’indomani di questo balzello, con tanto di sanzione, sui passi carrabili, mi chiedo di chi è amico questo Comune che attende come un cecchino che i propri cittadini cadano in errore per poi colpirli con sanzioni non solo di dubbia fondatezza sul piano giuridico, ma del tutto discutibili sul piano politico e del rispetto umano e sociale.

Mi spiego meglio. Sicuramente un Comune amico dei propri cittadini, in un momento difficile, come quello attuale, se ha necessità di fare cassa per far fronte ai problemi di gestione della macchina amministrativa, si premura, innanzitutto, di informare preventivamente la collettività e di renderla partecipe di una iniziativa necessaria a contribuire al governo della città.

Invece tu sostieni, come sempre d’altronde, di ignorare le iniziative dei dirigenti da te nominati, facendo insorgere nei cittadini, l’ormai consolidata consapevolezza che la tua sia solo una mera simulazione politica. Dirigenti che in circa otto anni della tua amministrazione sono costati alla collettività – dettaglio che a te sicuramente sfugge – ben diecimilioni di euro, senza alcuna ricaduta positiva di grande evidenza sulla città da te amministrata.

A questo proposito, desidero ricordarti che quest’ultimi, sono stati sicuramente anni pieni di contraddizioni politiche e di continui tentativi da parte del mio partito – il Partito Democratico – di recuperare e costruire un rapporto fattivo con la tua guida.

In particolare poi, dal mese di settembre, grazie anche alla ricostituzione degli organi direttivi del mio partito, lo stesso ha inteso fortemente recuperare nella fase conclusiva un confronto costruttivo teso a delineare un percorso di rilancio dell’azione amministrativa. Ma con grande rammarico il mio partito, che con buon senso e misura vuole affrontare i temi del governo della città sapendo distinguere tra l’amministrazione e le scelte che per la loro importanza assumono un significato politico, ha dovuto registrare il tuo ennesimo “altolà”.

Pertanto caro Sindaco, penso a questo punto, che ti sia del tutto sfuggito il concetto di rispetto che mio malgrado mi vedo costretta a ricordarti. Il rispetto non è ossequio, deferenza, riverenza, è attenzione, considerazione e riguardo per le persone, le istituzioni e le cose. E’ la prima categoria di ogni forma educativa che non può essere insegnata, ma che si apprende con l’esempio, la prassi, limitazione e l’identificazione. La psicologia, una volta definita scienza dell’anima, dovrebbe considerare il rispetto come elemento fondante d’ogni rapporto interindividuale, ma spesso, fra le tante sue interpretazioni, purtroppo si allontana da questo principio, favorendo un eccessivo permissivismo o accettando l’idea di un dannoso autoritarismo.

Caro Sindaco la vita mi ha insegnato che chi non rispetta il prossimo, il suo pensiero, il suo microcosmo, i suoi beni e la sua attività, in effetti si macchia di un delitto, il quale però rimane tale solo se il principio di rispetto universale non viene sospeso a scopo penale. Inoltre ho imparato, per esperienza, che il discutere, lo scontro dialettico, persino il diverbio siano preferibili alla sottile privazione del rispetto a cui ti sottopongono alcuni autorevoli interlocutori. Ho imparato che chi abbandona il tavolo di discussione, a causa delle tue idee, ti sta privando del rispetto.

In conclusione quindi ti formulo il seguente quesito: ritieni di essere ancora il Sindaco del Comune Amico?,

Se lo sei, ti segnalo la necessità di rivedere almeno il provvedimento in questione, inopportuno e mal visto dai cittadini del “Comune Amico”.

Avv. Liotta Carmela Milena