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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 06 MAGGIO 2024

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Lamezia, la polizia scopre una banda di 7 persone che costruiva ordigni per attentati esplosivi

Lamezia, la polizia scopre una banda di 7 persone che costruiva ordigni per attentati esplosivi

Ad aprile e luglio erano state individuati malviventi che dovevano collocare due bombe ad alto potenziale. Ora gli agenti hanno ricostruito lo scenario e arrestato i complici: nel mirino c’era una persona ritenuta avversaria della cellula criminale

Lamezia, la polizia scopre una banda di 7 persone che costruiva ordigni per attentati esplosivi

Ad aprile e luglio erano state individuati malviventi che dovevano collocare due bombe ad alto potenziale. Ora gli agenti hanno ricostruito lo scenario e arrestato i complici: nel mirino c’era una persona ritenuta avversaria della cellula criminale

 

 

LAMEZIA TERME (CATANZARO) – Devono rispondere di fabbricazione, detenzione e porto in concorso di due ordigni esplosivi di micidiale potenza, oltre che di coltivazione di piantagione di canapa indiana, le sette persone arrestate nell’ambito dell’operazione “Disinnesco” compiuta dagli agenti del commissariato di Polizia di Lamezia Terme. A finire in manette, insieme a Roberto Greco, anche Angelo Anzalone (35), Giovanni Roberto (34), Christian Greco (25), Francesco Rocca (30) e Duro Ionut Pircio (romeno, 25), nei confronti dei quali sono state eseguite delle ordinanze di custodia cautelare in carcere, e Simone Gabriele (28) che deve rispondere solo per gli stupefacenti e si trova ai domiciliari. A portare gli inquirenti sulla pista giusta alcune indagini che il commissariato di Lamezia stava effettuando per il contrasto allo spaccio di stupefacenti. E’ stato proprio nel corso di questi controlli che prima il 2 aprile scorso e poi il 28 giugno, effettuando alcune intercettazioni, i poliziotti hanno rinvenuto di due ordigni che, se esplosi in zone abitate, avrebbero potuto provocare una strage. Le indagini, coordinate dal sostituito Santo Melidona, così come spiegato stamani nel corso della conferenza stampa tenuta dal Procuratore della Repubblica di Lamezia Terme, Domenico Prestinenzi, insieme al questore di Catanzaro, Guido Marino, ed al dirigente del commissariato lametino, Antonio Borelli, hanno consentito di individuare una cellula criminale di “spiccata pericolosità” che era in grado di costruire congegni esplosivi di elevatissima capacità micidiale che dovevano essere utilizzati per un’azione intimidatoria contro un pregiudicato di Lamezia Terme, entrato in aperto contrasto con quello che gli inquirenti indicano il capo del gruppo criminale, e, cioè Roberto Greco. Intimidazione che, in un certo senso, sarebbe stata “interrotta” per ben due volte con i sequestro dei due ordigni che gli artificieri definiscono ad alto potenziale distruttivo. Le bombe dovevano essere collocate nell’abitazione del pregiudicato che i Greco ritenevano essere un informatore della Polizia in quanto avrebbe diffuso atti che riguardavano l’operazione “Medusa” contro le cosche della ‘ndrangheta lametina. Antonio Borelli ha parlato di una “cellula impazzita che sta approfittando di questo particolare momento felice che vive la città di Lamezia Terme”.

Dichiarazione di Gianni Speranza su operazione “Disinnesco”

“A nome dell’Amministrazione comunale e dell’intera città esprimo il nostro compiacimento e il più vivo apprezzamento per l’importante operazione di Polizia che in questi mesi ha portato prima al ritrovamento di una bomba e oggi all’individuazione e all’arresto di tutti i responsabili. Anche io sono convinto, così come hanno dichiarato in conferenza stampa il procuratore della Repubblica Prestinenzi, il questore Marino e il primo dirigente Ps Borelli, che questo è un momento importante per Lamezia. La magistratura e le forze di Polizia vanno sostenute rompendo ogni silenzio”.

LAMEZIA TERME – Sono sette le persone per le quali è stato disposto l’arresto nel corso dell’operazione condotta a Lamezia Terme dalla polizia, contro una banda accusata di costruire ordigni per gli attentati esplosivi. Il blitz, scattato dalle prime ore del mattino, ha coinvolto pregiudicati ritenuti responsabili a vario titolo di fabbricazione, detenzione e porto in concorso di ordigni esplosivi di micidiale potenza. Si tratta delle bombe sequestrate il 2 aprile e il 28 giugno di quest’anno, mentre venivano trasportate sul luogo dove dovevano essere collocati. Nel secondo caso vennero individuate le prime due persone della rete criminale e con le indagini si è ricostruito ora anche lo scenario fino a risalire agli altri complici.

Gli arrestati sono accusati anche di aver coltivato una piantagione del tipo canapa indiana sequestrata nel mese di luglio. Ma erano le bombe la principale occupazione del gruppo. Le indagini del commissariato di Lamezia Terme hanno accertato che la cellula criminale era in grado di costruire i congegni esplosivi di elevatissima pericolosità che dovevano essere utilizzati per un’azione intimidatoria contro un pregiudicato di Lamezia Terme, entrato in aperto contrasto col capo del gruppo criminale, che sarebbe Roberto Greco, 55 anni. Le bombe, composte entrambe da oltre sette chili di esplosivo ad alto potenziale erano state anche riempite di bulloni di ferro per aumentarne le capacità distruttive.