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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 02 MAGGIO 2024

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La taglia di seno l’aspetto più importante del curriculum

La taglia di seno l’aspetto più importante del curriculum

Brutta scoperta per una 19enne trevigiana alla ricerca del primo posto di lavoro

La taglia di seno l’aspetto più importante del curriculum

Brutta scoperta per una 19enne trevigiana alla ricerca del primo posto di lavoro

 

Non solo è diventata un’impresa trovare un posto di lavoro ma accade ancora che
ci si possa imbattere in situazioni come quella di una 19enne di Treviso che dopo
aver conseguito il diploma, ha tentato di mettersi in contatto via e mail con un
potenziale datore di lavoro che offriva un’occupazione a tempo indeterminato con
uno stipendio di 2’3000 euro al mese, cosa assai rara al tempo della crisi e della
guerra all’rt. 18. La giovane si è vista replicare con una serie di risposte che
apparentemente puntavano al sodo come “Quanto è alta e che misure porta?” sino ad
arrivare alla fatidica “Ma di seno, che taglia porta?”. Richiesta e domanda che già
facevano presagire che qualcosa non andava in quel primo scambio di messaggi. Ma
la ragazza ha voluto comunque rispondere, dando all’uomo altezza, peso e taglia di
pantaloni e maglietta. Risposta che non avrebbe soddisfatto appieno il titolare,
che ha subito insistito. Al che la ragazza replicava “Ma sta cercando una segretaria
o un’attrice porno?”. La risposta che ha ottenuto è stata questa: “Sto cercando
una segretaria assistente, ma avrei piacere che mi piacesse e che sia ok. Non sono
ossessionato dall’aspetto fisico, ma sicuramente seriamente interessato. Penso sappia
come funzionano queste cose”. Un primo colloquio che ha sicuramente lasciato l’amaro
in bocca alla ragazza.La notizia ha fatto il giro immediatamente dell’edizione on
line dei giornali rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti
[1]”, come se non sia una storia normale nella quale i datori di lavoro conoscono
quanto sia prezioso ai giorni nostri lo specchietto delle allodole di un posto fisso.
Ecco perchè anzichè di diminuire le tutele e demolire i diritti di centinaia di
anni di battaglie, Bisogna pensare l’innalzamento delle garanzie a tutela dei i lavoratori
stante il difficilissimo periodo che attraversa il Paese perchè non è che con la
flessibilità che si risolve il cronico problema occupazionale italiano, come hanno
dimostrato le riforme tra cui la famigerata ” Fornero ” che nulla ha cambiato.