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TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

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La polizia locale di Seminara sequestra 30 chili di pane non a norma

La polizia locale di Seminara sequestra 30 chili di pane non a norma

Nella frazione di Barritteri è stato sorpreso un uomo, che a bordo di un veicolo improvvisato, vendeva il pane in forma ambulante, “porta a porta”

La polizia locale di Seminara sequestra 30 chili di pane non a norma

Nella frazione di Barritteri è stato sorpreso un uomo, che a bordo di un veicolo improvvisato, vendeva il pane in forma ambulante, “porta a porta”


 

Continuano incessanti le attività di controllo del territorio e delle attività commerciali, a tutela dei consumatori. Nella giornata di mercoledì personale della squadra annonaria del Corpo di Polizia Locale, coordinata dal Tenente Domenico Leone, in servizio nel Comune di Seminara ed in particolare nella frazione Barritteri, ha individuato un uomo il quale, a bordo di un veicolo improvvisato, vendeva il pane in forma ambulante, “porta a porta”. Il pane, del quale non si è riusciti ad accertare la provenienza né il luogo di panificazione, che si trovava allo stato sfuso avvolto in carta, era contenuto in recipienti non idonei sotto il profilo igienico-sanitario e a bordo di veicolo comune non a norma. L’esercente è stato condotto presso gli uffici del Comando ove è stato sanzionato per l’attività di vendita ambulante, vietata dalla legge 580/1967, e ove si è proceduto al sequestro di circa 30 kg di pane allo stato sfuso. Anche in questa circostanza gli alimenti deperibili, la cui salubrità non è stata certificata, sono stati avviati a distruzione. Con il sequestro odierno salgono complessivamente a oltre 100 kg di pane posti sotto sequestro per violazione alle norme igienico-sanitarie e in materia di vendita ambulante o panificazione abusiva, con sanzioni comminate per migliaia di euro. Purtroppo duole constatare che ancora vi sono cittadini che acquistano quei prodotti alimentari venduti in giro, della cui idoneità alimentare non si è certi perché non conoscendo la provenienza non può escludersi l’assenza di fattori contaminanti e nocivi per la salute, alimentando così questa pratica abusiva. Non costituirebbe novità che nell’ambito delle panificazioni abusive, per alimentare i forni a legna, venissero impiegati legnami di scarto o provenienti da demolizioni, intrisi di solventi o vernici e quindi altamente contaminanti, oppure utilizzare farine cereali non idonee o altri prodotti cancerogeni o nocivi.