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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 06 MAGGIO 2024

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La lanterna di Diogene

La lanterna di Diogene

Taurianova, siamo tutti mafiosi…ed anche “camorristi” (Parte seconda – Fine: se l’ex sindaco Romeo non parla!)

a cura di GIUSEPPE LAROSA

La lanterna di Diogene

Taurianova, siamo tutti mafiosi…ed anche “camorristi” (Parte seconda – Fine: se l’ex sindaco Romeo non parla!)

 

a cura di Giuseppe Larosa

 

 

Leggendo e rileggendo il decreto che ha sciolto il consiglio comunale di Taurianova per la terza volta, affrontando (sempre con rispetto i miei “limiti”), francamente, ancora non ho ben capito il perché, anzi, i perché di questo scioglimento. Partendo dalle prime fatidiche righe in cui si dice, “Nel comune di Taurianova (Reggio Calabria) sono state riscontrate forme di ingerenza da parte della criminalità organizzata che hanno compromesso la libera determinazione e l’imparzialità degli organi eletti nelle consultazioni amministrative del 15 e 16 maggio 2011, nonché il buon andamento dell’amministrazione ed il funzionamento dei servizi”. Si parla di “un’indebita ingerenza degli organi politici sull’operato degli organi amministrativi, in contrasto con il principio di separazione dei poteri di indirizzo e programmazione”.
Bene, ma perché a pagare sia stata solo la parte politica? Se c’è stata un’ingerenza ed allo stesso tempo, il “principio di separazione dei poteri”, forse e dico forse, qualche altra responsabilità non politica, ci dovrà pur essere, o no? Ne parleremo più approfonditamente nei prossimi giorni, come la calura estiva si attenua, ma sicuramente non prima del mese di ottobre….
Tralasciando la nostra seppur vicinanza, così com’è stato redatto dove la «commissione d’indagine ha evidenziato un diffuso quadro di illegalità (…) di assetti predeterminati con soggetti organici o contigui all’organizzazione camorristica egemone (?)», cerchiamo di guardare dentro casa nostra. Ho detto casa nostra e non “cosa” nostra (evitiamo spiacevoli fraintendimenti o errori di “copia e incolla” fatali).
Il consiglio comunale è stato sciolto il 5 luglio scorso, più di un mese fa, mentre le motivazioni con annessi decreto e relazioni sono state pubblicate il 29 luglio successivo. E nei fatti, in sintesi, ci ha consegnato un quadro desolante e molto preoccupante, come per dire, “attenzione, al ballottaggio, chiunque avesse vinto, era colluso in un intreccio affaristico-mafioso”. Romeo e Rigoli, due facce della stessa medaglia (sic!) e purtroppo, oramai, salvo sorprese all’ultim’ora, politicamente finiti. Visto e considerato che si voterà tra due anni…e chissà poi, se ci sarà l’applicazione dell’interdittiva antimafia come prescritto dal’art. 143 comma 11 del Testo Unico.
Ci ritroviamo a più di un mese dallo scioglimento e le forze politiche presenti, invece di imbastire un tavolo di “reazione”, visto che un paese come Taurianova, non credo possa essere definito mafioso così da darle un terzo scioglimento ed un commissariamento di 18 mesi (salvo proroga). Non lo meritiamo. E non lo meritano i cittadini che vivono la realtà con la casa comunale abitata da “estranei”, quali sono i Commissari. Nulla contro di loro, anzi, dai primi passi sembra che stanno cercando di trovare un dialogo corrente e continuo con la città e non è cosa da poco, visti i precedenti. Però sempre “estranei” sono. E lo hanno dimostrato anche quando hanno inoltrato gli inviti alle forze politiche (?), ed alla miriade di associazioni in cui si ignorava anche l’esistenza delle stesse (si parla di quasi 45 sigle associazionistiche: ma dove diavolo stavano?). Un consiglio, cari “amici” Commissari, la prossima volta informatevi su chi invitare. Per amor di Dio, liberi di invitare chiunque, in uno Stato democratico, però, magari osservando la storia amministrativa di questa città.
Tornando al nostro essere mafiosi, quello che più ostinatamente colpisce, è il silenzio dell’ex primo cittadino, Domenico Romeo, lui non parla. Tutto è crollato e continua a crollare, ma lui coerentemente zitto e mosca. Non si difende, non difende la città che amministrava fino a pochi giorni fa (se è per questo, è in buona compagnia, nessuno la sta difendendo. Tra i “meandri” politici di questa realtà “mafiosa”). Non parlo di “omertà”, altrimenti si aprirebbe un capitolo di polemiche, visti i tempi, che non finisce mai, specie se qualcuno va a leggere la definizione di “omertà” nella Treccani, «In origine, la consuetudine vigente nella malavita meridionale (mafia, camorra), detta anche legge del silenzio, per cui si doveva mantenere il silenzio sul nome dell’autore di un delitto affinché questi non fosse colpito dalle leggi dello stato, ma soltanto dalla vendetta dell’offeso (…)». Qui abbiamo “mafia” e “camorra”, cavolo, siamo al completo. Cortesemente altre organizzazioni mafiose, si pregano di trovare loco altrove, a Taurianova non c’è posto.
A proposito di non silenzi, è morto ieri un bravissimo uomo, un eccellente sindaco, Franco Tonnara, primo cittadino di Amantea. Lui parlò e pure tanto, e vinse. Il suo comune fu sciolto per infiltrazione mafiosa e fece una lunga battaglia contro il provvedimento che colpiva la sua città. Si battè strenuamente e fu lungimirante, perché lui vinse quella battaglia.
Epicuro ci insegnò una cosa, che «Siamo nati una volta, due non è possibile nascere, dovremo eternamente non essere: tu, che non disponi del domani, rinvii l’occasione dell’oggi: e intanto la vita ci sfugge, e ciascuno di noi senza essere mai padrone di un’ora si muore».