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TAURIANOVA (RC), VENERDì 13 DICEMBRE 2024

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La destra catanzarese aderisce alla raccolta firme del Coisp Il MSI-Fiamma Tricolore di Catanzaro aderisce all'iniziativa del sindacato di Polizia per la rimozione di un cippo dedicato a Carlo Giuliani

La destra catanzarese aderisce alla raccolta firme del Coisp Il MSI-Fiamma Tricolore di Catanzaro aderisce all'iniziativa del sindacato di Polizia per la rimozione di un cippo dedicato a Carlo Giuliani
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Stamane una delegazione cittadina del Movimento Sociale Italiano-Fiamma Tricolore ha partecipato attivamente alla raccolta di firme organizzato dal Coisp (Sindacato di Polizia) per la rimozione di un cippo rievocativo dedicato a Carlo Giuliani – black-block ucciso dal carabiniere catanzarese Mario Placanica mentre assaliva una camionetta dei CC in occasione della devastazione di Genova 14 anni fa – e posto in Piazza Alimonda dove avvenne in fatto.
La Fiamma Tricolore plaude all’iniziativa del Coisp per aver posto all’attenzione dei più distratti il fatto che «Carlo Giuliani non può essere indicato alle giovani generazioni come esempio da imitare, cosa che il cippo rievocativo vorrebbe significare, in quanto pur essendo morto stava certamente compiendo un gesto violento e contro le Istituzioni dello Stato.
Piuttosto – continuano gli esponenti del movimento – avremmo voluto che lo Stato e le istituzioni non abbandonassero “l’altra vittima” di quella terribile giornata: il Carabiniere Mario Placanica. Egli, per compiacere gli ottusi ed estremisti voleri di certi ambienti radical-chic sempre in voga, ha perso il posto di lavoro, è entrato in una stato di prostrazione depressiva, ha perso la famiglia e vive, assistito amorevolmente dai genitori che sopravvivono con una pensione di 700 euro al mese, ben diversamente dalla famiglia Giuliani (che oltre al loro patrimonio godono della pensione parlamentare “guadagnata” dalla mamma Hilde e continuano a chiedere rimborsi milionari al povero servitore dello Stato) e da altri organizzatori della manifestazione genovese sfociata nei noti tumulti (vedi i “compagni onorevoli” Campagna, Casarin ed Agnoletto), tutti “promossi” allo scranno a seguito dei fatti di Genova».