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TAURIANOVA (RC), SABATO 14 DICEMBRE 2024

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“…la cumbia di Taurianova (s)cambia…” Minestre riscaldate e playboy sudamericani

“…la cumbia di Taurianova (s)cambia…” Minestre riscaldate e playboy sudamericani
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“Questa è la cumbia, la cumbia di chi (s)cambia, la cumbia di chi (s)cambia aaa…”. Quando non sai come iniziare un qualcosa e che non volevi fare, ti arriva come il ronzio di una zanzara fastidiosa, questo (danzante) motivetto.
Non è facile scrivere il nulla brancolando nel buio, ma qualche volta uno spiraglio di luce nella perduta speranza arriva sempre. E allora, quando ti trovi fuori sede nello stesso istante in cui si sta svolgendo l’ennesimo consiglio comunale taurianovese con il voto scontato di “Santu Roccu” o “dottor Stranamore” e per esplicita volontà di Rocco Clyde Sposato, che vuole essere chiamato “Dottor House”, lasciando la “stampella” a favore del “bastone”, allora comprendi che c’è un serio problema.

E, allo stesso tempo, ti trovi pure, prima in un luogo affollato di gente e poi dentro a un ufficio e ascolti in quei luoghi tutte le persone che ti circondano mentre dicono, “Ha parlato!”. E allora ti giri confuso e non sai più a cosa pensare. Però osservi l’ilarità di quella gente che vive a decine di chilometri da Taurianova pronunciare estasiati, “Ha parlato!”. Inizi a guardare con il telefono notiziari, pagine social, cerchi disperatamente una televisione per capire cosa sia accaduto realmente e scopri che, con immenso piacere, il “verbo” ha una voce. Il vicesindaco parla (sic!). E si dice che parla pure bene, rispondendo a delle domande che furono poste da il “duo delle meraviglie” Morabito-Lazzaro.

Tiri le somme e ti accorgi che in un consiglio comunale si parla di questo e di un altro evento che ha dello straordinario, come in una cornice hollywoodiana, e che riguarda un altro personaggio di quel consiglio, è lui, sì proprio lui, quello che non ti aspetteresti mai: Pino Obama Falleti. Questi sfoggia come un abbaglio surreale un look di straordinaria trasformazione, un uomo che ha oltrepassato la sua mezza età e che si ritrova ad essere, con i suo capelli impomatati e la barbetta tra le rughe di un vissuto remoto, in un misto tra “Don Nociu Pampina”, “Gigi Rizzi” e con il cappello Panama in testa, un playboy sudamericano.

Siete d’accordo che quel consiglio comunale stanno diventando la scenografia di un’opera pirandelliana, stile “A birritta cu i cincianeddi (Il berretto a sonagli)”, dove in quel caso si doveva camuffare un adulterio e qua una “transumanza”, tra chi sta dentro e non lo sa, chi è fuori e lo vorrebbe sapere e chi non sa dove si trova e cerca se stesso. Per il resto, il bilancio consuntivo è stato approvato con nove voti, non c’è stato bisogno del voto del “perspicace” Caridi e quindi (per questa volta) ha votato contro, le strisce pedonali e la segnaletica li stanno facendo, il selfie “sotridente” la minoranza se l’è fatto, una sequela di “vergognatevi” la maggioranza l’ha subita, ancora si attende un “documento politico” esterno alla maggioranza uscita dalle urne. Ah, a volte le cose importanti le dimentichi, Luigi Mamone è sempre fermo al solito posto, immobile con la testa chinata in basso, oramai c’è il calco in quel tavolo. Il sindaco stava seduto pure lui, però con la sua di testa, mica il fatto è il suo, “Tantu c’è Roccu”. Per ora è tutto, alla prossima… forse!

“Questa è la cumbia, la cumbia di chi (s)cambia, la cumbia di chi (s)cambia aaa….”