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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 05 MAGGIO 2024

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La Corte dei conti indaga sui consulenti del ministro Brambilla

La Corte dei conti indaga sui consulenti del ministro Brambilla

L’ipotesi di danno è l’utilizzo di risorse pubbliche per lo svolgimento di attività diverse da quelle oggetto delle consulenze

La Corte dei conti indaga sui consulenti del ministro Brambilla

 

L’ipotesi di danno è l’utilizzo di risorse pubbliche per lo svolgimento di attività diverse da quelle oggetto delle consulenze

(ANSA) ROMA – Pur essendo a libro paga del ministero del Turismo, avrebbero svolto attività di partito. La Corte dei Conti di Roma, per valutare l’esistenza di ipotesi di danno erariale, ha aperto un’istruttoria sull’attività del ministro Michela Vittoria Brambilla e sul ministero del Turismo. L’ipotesi di danno è utilizzo di risorse pubbliche per lo svolgimento di attività diverse da quelle oggetto delle consulenze. L’istruttoria della Procura del Lazio della Corre dei Conti, guidata da Pasquale Iannantuono, è stata aperta dopo notizie di stampa di metà novembre scorso secondo le quali alcune persone (10 o 15) assunte presso il ministero del Turismo come consulenti per il rilancio dell’immagine dell’Italia svolgerebbero attività di partito. Secondo quanto si è appreso, si tratterebbe di persone con varie provenienze, ma tutte quante caratterizzate dal fatto di avere lavorato nel settore dello spettacolo nelle televisioni Mediaset. Pur essendo a libro paga del ministero stesso o di strutture dipendenti dallo stesso, avrebbero svolto attività presso i Circoli della libertà. Si tratterebbe di persone con le quali lo stesso ministro Brambilla aveva o avrebbe lavorato in passato nel mondo dello spettacolo. In particolare, l’attività svolta si sarebbe incentrata tutta in Lombardia. Da questa notizia di stampa, la Corte dei Conti è partita con la sua istruttoria. Dagli uffici di viale Mazzini si sottolinea come necessario esaminare i contratti. Da ciò il fatto che partirà a giorni la richiesta al ministero di fornire tutta la documentazione. In particolare, quattro i ‘punti d’interessé: l’oggetto delle consulenze, la durata delle stesse, i curricula degli assunti e il compenso per loro stabilito. I magistrati contabili valuteranno se le consulenze erano necessarie o meno, visto che sono stati richiesti tagli economici generalizzati e di rilevante dimensione. L’ipotesi di lavoro è ovviamente quella di danno erariale, tenuto conto che proprio l’ultima manovra finanziaria ha ribadito e aggravato le condizioni di rigore per il conferimento di incarichi di consulenza nelle pubbliche amministrazioni.
PD, BRAMBILLA DEVE CHIARIRE – “Il ministro Brambilla chiarisca in maniera dettagliata, in Parlamento e al Paese, come vengono spese le risorse economiche messe a disposizione del suo Ministero. La pessima gestione del ministero del Turismo incappa pure nei rilievi della Corte dei conti”. Lo dice il responsabile Turismo del Pd Armando Cirillo. “Se i fatti venissero confermati – sottolinea – si tratterebbe dell’indegna conclusione della gestione di un Ministero che, fin dall’inizio, si è distinto per incapacità e continui record negativi. Attendiamo quindi che il ministro del Turismo spieghi prontamente cosa sia accaduto lasciando da parte complotti o letterine patetiche come quelle del suo collega Bondi”.
IDV, SE ACCUSE PROVATE MINISTRO VADA VIA – “Attendiamo i risultati dell’istruttoria aperta dalla Corte dei Conti. E’ chiaro che, se emergesse in maniera incontrovertibile, che i consulenti nominati dal ministro Brambilla al dicastero del Turismo erano in realtà supporter di partito, il ministro dovrebbe fare il passo conseguente, ovvero dimettersi” lo dichiara in una nota Antonio Borghesi, vicepresidente del gruppo di IDV alla Camera. “Sarebbe grave ed inaccettabile che un ministro della Repubblica abbia trasformato il dicastero di cui ha assunto la responsabilità nell’ufficio di collocamento del suo partito pagato con i soldi pubblici. Il ministro chiarisca su questa vicenda e faccia luce anche sulle nomine sospette denunciate dalla trasmissione Report all’Aci, dove sarebbero stati beneficiati parenti ed amici della Brambilla e di altri ministri” conclude Borghes.
Il MINISTRO, ADDEBITI SONO INFONDATI – “L’indagine cui si fa riferimento risulterebbe essere stata avviata sulla base di articoli pubblicati da un quotidiano che fa del tentativo di gettare discredito sull’azione di Governo la cifra della sua linea editoriale”. Lo afferma in una nota il ministro Brambilla,aggiungendo che  ”i contenuti di tali articoli sono assolutamente privi di fondamento e volti unicamente a strumentalizzare fatti e circostanze di tutt’altra portata, come troppo spesso accade in Italia”.
redazione@approdonews.it