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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 02 MAGGIO 2024

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Intolleranza e razzismo

Intolleranza e razzismo

Ad un ragazzo algerino di 11 anni è stato vietato di volare a causa della tracheotomia

Intolleranza e razzismo

Ad un ragazzo algerino di 11 anni è stato vietato di volare a causa della tracheotomia

 

Ad un ragazzo algerino di 11 anni, Nail Hamened, è stato negato di imbarcarsi su
di un volo dell’American Vergin perché ha una tracheotomia e trasporta un dispositivo
medico. Agli organi di stampa la famiglia del ragazzo ha riferito che era scoppiato
in lacrime all’aeroporto Logan di Boston, dopo che gli fu detto dagli operatori della
Virgin America che egli non poteva imbarcarsi su un volo per San Francisco perché
ha una tracheotomia e trasporta un ausilio elettronico per le sue vie respiratorie.
Nail Hamened era tornato indietro al cancello, dopo che il suo dispositivo medico
aveva fatto scattare gli allarmi di sicurezza, allorchè un agente gli ha impedito
di essere ammesso sul volo insieme ai suoi parenti riferendosi all’attrezzatura medica
ed alla sua condizione di salute. Il ragazzo e suo padre, che ha viaggiato negli
Stati Uniti per cure mediche, era arrivato a Boston su un volo Lufthansa Airlines
senza avere alcun problema. Il vettore internazionale aveva firmato documenti per
un posto su un volo confermato senza alcun obbligo di compensazione economica. Lo
zio Djamel Oudani, che vive a Cambridge, ha riferito di aver provato a sistemare
la questione con l’agente impiegato della compagnia aerea, che ha replicato “non
posso farti volare. Il pilota non può farvi volare a causa del dispositivo,”.Il
rappresentante di Virgin America ha anche detto che il vettore non poteva prendersi
la “responsabilità” per il ragazzo. “Perché non mi vogliono fare volare? È a causa
della mia malattia?.”. Oudani ha sottolineato che suo nipote è rimasto traumatizzato
dal dubbio di non essere considerato un essere umano. La Compagnia Aerea si è difesa
dichiarando: “É proibito trasportare l’apparecchiatura medicale a bordo, dalla Federal
Aviation Administration. In casi come questo, la nostra prassi è consultare esperti
medici per assicurarsi che l’ospite non rischia la vita durante il volo in assenza
di attrezzature”. Il comunicato conclude con le scuse del vettore :”Chiediamo sincere
scuse ai nostri ospiti con cui simpatizziamo profondamente per questa incresciosa
situazione ma anche se rammaricati, tuttavia, in quelle condizioni non si poteva
volare con noi, poiché la sicurezza è sempre la nostra prima preoccupazione e dobbiamo
operare in tutte le circostanze secondo i requisiti e restrizioni della FAA. Ma la
famiglia si è chiesta se lo stesso trattamento sarebbe stato usato nei confronti
di un passeggero senza un nome arabo.Dopo l’11 settembre é sì cambiato il mondo,
ma gesti del genere dovrebbero essere condannati apertamente dalle istituzioni perché
non é tollerabile, sottolinea Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei
Diritti [1]”, che la scusa della sicurezza dei voli determini comportamenti che
manifestano intolleranza e razzismo.