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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 02 MAGGIO 2024

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Infrastrutture, il cuore dello sviluppo della provincia di Reggio Calabria ma necessaria la concertazione

Infrastrutture, il cuore dello sviluppo della provincia di Reggio Calabria ma necessaria la concertazione

 

E in questo la Camera di Commercio può rivestire un ruolo fondamentale

Infrastrutture, il cuore dello sviluppo della provincia di Reggio Calabria ma necessaria la concertazione

E in questo la Camera di Commercio può rivestire un ruolo fondamentale



REGGIO CALABRIA – Nel salone della Camera di Commercio di Reggio Calabria, si è svolto il convegno “Il sistema logistico e infrastrutturale a servizio della provincia di Reggio Calabria: criticità, potenzialità e concertazione”.

Concertazione, condivisione, sistema sono stati i concetti chiave emersi dall’incontro, organizzato dall’Ente camerale reggino, in collaborazione con l’azienda speciale Informa e Uniontrasporti, che ha messo a confronto gli operatori economici con l’Europa, il sistema camerale, il Ministero dei trasporti e la Regione.

«Trasporti e infrastrutture sono un problema atavico e al quale sembra non si riesca a dare soluzione. Ma la soluzione deve partire dal nostro territorio. Reggio deve costruire un progetto per l’aeroporto, per il porto di Gioia Tauro che non può e non deve morire. E in questo la Camera di Commercio può rivestire un ruolo fondamentale in quanto può far incontrare pubblico e privato anche in settori dove i soli meccanismi economici non sono sufficienti. Essa infatti, grazie sue competenze interdisciplinari e alla sua rete di relazioni, promuove la concertazione delle priorità territoriali, favorisce il reperimento delle risorse finanziarie e attiva adeguate politiche per la loro realizzazione» e quanto ha dichiarato il presidente dell’ente camerale reggino, Lucio Dattola.

I vari interventi hanno acceso i riflettori sullo stretto legame tra pil e sviluppo delle infrastrutture. Sistemi di trasporto adeguati favoriscono scambi a livello nazionale e internazionale, attraggono investitori, creano posti di lavoro, facilitano la nascita di nuovi insediamenti di imprese, migliorano la distribuzione delle merci, incrementano la mobilità turistica e quindi la recettività. Secondo il rapporto di Uniontrasporti del 2011, presentato da Antonello Fontanili, direttore tecnico di Uniontrasporti, l’ammodernamento del sistema infrastrutturale della provincia di Reggio Calabria genererà nei prossimi dieci anni un incremento del pil di 1.037 milioni di euro che tra venti si attesterà sui 10.989 milioni di euro. Nei prossimi trenta, la realizzazione delle grandi opere comporterà un incremento cumulato del prodotto interno lordo di circa 10.635 milioni di euro.

Il territorio reggino, per la sua posizione geografica, è direttamente coinvolto nelle dinamiche di flussi di traffico, in particolare di merci, che interessano il Mediterraneo. Ma ad oggi il sistema di infrastrutture e di trasporto della provincia di Reggio Calabria è ancora piuttosto deficitario. I servizi diretti e veloci con il centro-nord, soprattutto nella fascia jonica, e i sistemi di collegamento tra rotaie e strade e/o mare per il trasporto merci e passeggeri sono insufficienti. Il sistema stradale, nonostante l’estensione, è scadente e non garantisce i collegamenti interni.

Investire sulle infrastrutture è dunque condizione imprescindibile per riportare Reggio e la e il suo territorio al centro del Mediterraneo.

La Comunità europea, da sempre, considera le infrastrutture di trasporto uno degli elementi centrali delle politiche di sostegno al mercato unico, di coesione e di sviluppo economico e sociale. Obiettivo della Comunità Europea, come ha messo in evidenza Lia Potec, Policy Officer della DG MOVE della Commissione europea, è creare una rete intermodale che assicuri la coesione del territorio regionale e quindi l’accessibilità delle regioni periferiche ed insulari dell’Unione Europea. Con questo scopo saranno costruiti i 10 corridoi di trasporto prioritario intermodale di cui ben quattro attraverseranno l’in Italia. La Comunità europea per il 2014-2020 finanzierà lo sviluppo delle infrastrutture per i trasporti con 34 miliardi di euro di fondi strutturali e 170 miliardi di euro di fondi per lo sviluppo regionale. È fondamentale che i progetti presentati siano completi e tengano conto di tutte le criticità del territorio interessato.

La Calabria rientra nel Corridoio europeo Helsinki-La Valletta che sostituisce il corridoio 1 Palermo-Berlino. Una sostituzione che penalizza sicuramente il porto di Gioia Tauro che non sarà più una piattaforma logistica intermodale ma rimarrà un porto di transhipment costretto a soccombere in quanto non competitivo, come evidenziato da Salvatore Silvestri, segretario generale del Porto di Gioia Tauro. E la perdita di competitività non dipende soltanto dalla mancanza di infrastrutture di collegamento autostradali e ferroviarie, ma dalle elevate accise sui carburanti, dalle tasse sull’ancoraggio, dalla mancanza di autonomia finanziaria dell’autorità portuale, dalla burocrazia. Se si vuole recuperare competitività è necessario mettersi a un tavolo e lavorare tutti insieme. È questo l’appello lanciato da Silvestri.

Concordi Carlo Alberto Porcino, presidente Sogas spa-Aeroporto dello Stretto, che ha posto l’accento sul fatto che l’aeroporto deve attivare una strategia che sviluppi il traffico cargo, attiri i low cost, e Giuseppe Pavone, dirigente di settore Trasporti pubblici locali, Piano regionale trasporti, Reti immateriali della Regione Calabria, che ha sottolineato l’impegno della Regione per superare il gap infrastrutturale della Calabria, ricordando che oltre ai Fondi Europei, il Piano per il Sud ha a disposizione un miliardo di euro di cui 300 destinati a interventi su infrastrutture e trasporti.

Clara Ricozzi, segretario generale delle Consulta generale per l’autotrasporto e per la logistica del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, concludendo i lavori, ha ricordato come il gap infrastrutturale costa al nostro paese 40 miliardi l’anno e l’obiettivo del governo è di recuperarlo in dieci anni. Per realizzarlo è necessario individuare percorsi operativi concreti e questo è possibile soltanto se i vari soggetti coinvolti a tutti i livelli (istituzioni, enti, associazioni, parti sociali eccetera) mettono in atto una strategia di sistema condivisa e a lungo termine.

redazione@approdonews.it