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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 06 MAGGIO 2024

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Bruciata l’auto del vicecapo dei vigili urbani. A Isola Capo Rizzuto è polemica sulla sicurezza

Bruciata l’auto del vicecapo dei vigili urbani. A Isola Capo Rizzuto è polemica sulla sicurezza

Ennesimo rogo doloso nel paese del Crotonese che aveva visto una scia di gesti intimidatori contro esponenti politici. E l’amministrazione polemizza sulla riorganizzazione dei presìdi delle forze dell’ordine

Bruciata l’auto del vicecapo dei vigili urbani. A Isola Capo Rizzuto è polemica sulla sicurezza

Ennesimo rogo doloso nel paese del Crotonese che a ridosso delle recenti elezioni aveva visto una scia di gesti intimidatori contro esponenti politici. Stavolta ad andare in fiamme è l’auto del vicecapo della polizia municipale. E l’amministrazione polemizza sulla riorganizzazione dei presìdi delle forze dell’ordine

 

 

ISOLA CAPO RIZZUTO (KR) – Ancora un’auto che brucia, ancora un’intimidazione a Isola Capo Rizzuto. Il paese della provincia di Crotone che di recente è andato al voto in un clima arroventato da pressioni criminali, registra ora il rogo della vettura del vicecapo della polizia municipale, Giuseppe Pirrò. L’Alfa Romeo è stata completamente distrutta dalle fiamme che secondo i primi riscontri avrebbero avuto natura dolosa.
UNA SCIA DI VIOLENZA – Nel giugno scorso a finire bruciata era stata la Lancia “Musa” del presidente del Consiglio comunale di Isola Capo Rizzuto Antonio Frustaglia, 30 anni, eletto nella lista dell’Udc alle amministrative di maggio.L’auto era parcheggiata di fronte all’abitazione dei genitori, nel centro di Isola Capo Rizzuto. Poco prima, altri attentati ai danni di esponenti politici di Isola Capo Rizzuto. Durante la campagna elettorale era stata incendiata l’autovettura del candidato Pdl Gianluca Bruno, poi eletto sindaco, e le abitazioni al mare del consigliere comunale Carmine Timpa e del consigliere provinciale Raffaele Martino. Subito dopo il voto è stata data alle fiamme la casa di vacanza della famiglia dell’ex sindaco Carolina Girasole.

POLEMICA SULLA SICUREZZA – «Siamo costretti ancora una volta, e nuovamente, ad assistere, indignati, all’ennesimo tentativo di battuta d’arresto di questo cammino di crescita ormai intrapreso ed ormai irrefrenabile», sottolinea in una nota l’amministrazione comunale, che cotesta anche la recente riorganizzazione avvenuta nei presidi delle forze dell’ordine: «Alla luce dei tanti eventi delittuosi successi, attentati subiti dagli amministratori, danni ai beni della collettività, attentati subiti da dipendenti comunali, ci saremmo augurati da parte delle autorità preposte la non soppressione della Brigata della Guardia di Finanza prima, e la messa della parola “fine” a questa famosa Tenenza dei Carabinieri che al decimo anno di annuncio ancora non ha preso piede. A nulla sono serviti convocazioni di consigli comunali, nonché le vibranti proteste di questa amministrazione, non ci resta che chiedere direttamente al ministro dell’Interno Angelino Alfano, alla luce del silenzio assordante delle istituzioni preposte, se Isola di Capo Rizzuto va ancora considerato territorio facente parte della nazione Italia».