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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 06 MAGGIO 2024

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Il sottosegretario alla Sanità Vito De Filippo ha fatto tappa nel catanzarese

Il sottosegretario alla Sanità Vito De Filippo ha fatto tappa nel catanzarese

Ha assicurato la massima attenzione ai dati e agli sviluppi delle vicende calabresi

Il sottosegretario alla Sanità Vito De Filippo ha fatto tappa nel catanzarese

Ha assicurato la massima attenzione ai dati e agli sviluppi delle vicende calabresi

 

“Il nostro Paese, nonostante disagi, tasse ulteriori, tagli ai servizi, presenta uno dei sistemi sanitari migliori al mondo. Quello che deve cambiare in questa regione è rimesso direttamente nelle mani dei calabresi”. Il sottosegretario alla Sanità, Vito De Filippo, lascia la provincia di Catanzaro dopo una intensa due giorni sul territorio lanciando un messaggio di speranza alla comunità e assicurando la massima attenzione ai dati e agli sviluppi delle vicende calabresi al tavolo Massicci. In particolare, De Filippo, ha assicurato la massima attenzione per quanto riguarda lo sblocco del turn over, la nomina del nuovo commissario per l’emergenza sanitaria dopo le dimissioni del governatore Scopelliti, riconoscendo, inoltre, la necessità di un potenziamento dei servizi territoriali che favoriscono la tutela del diritto alla salute dei cittadini e la motivazione del personale.
Il sottosegretario alla Sanità, dopo aver preso parte ieri ad una iniziativa organizzata dal circolo del Pd di Chiaravalle – guidato dalla segretaria Emanuela Neri, componente della segreteria provinciale – in cui si è parlato in particolare della situazione delle aree interne e della riorganizzazione del presidio territoriale riconvertito in Casa della Salute senza mai decollare, questa mattina ha ascoltato i medici del presidio ospedaliero di Soverato, per poi spostarsi a Catanzaro. Nella sede dell’Azienda sanitaria provinciale, ha incontrato i dirigenti generali, amministrativi e sanitari delle aziende ospedaliere, prima di spostarsi alla volta di Lamezia Terme dove ha preso parte ad una assemblea pubblica con dirigenti, amministratori locali e cittadini nella sede del circolo “Primerano”. De Filippo, nell’ascoltare dagli operatori le istanze del territorio, e nel confronto con la cittadinanza, ha assicurato che quella di ieri e di oggi è solo la prima tappa della costruzione di un percorso finalizzato a garantire risposte concrete e risoluzione dei problemi da realizzare in sinergia con le rappresentanze parlamentari e amministrative.
“Molte delle risposte che i territori si attendono possono arrivare dalla riconquista dell’autonomia della programmazione regionale – ha detto De Filippo -. Nelle modifiche istituzionali che si preannunciano, il settore della sanità non ha bisogno di molte rivoluzioni a livello organizzativo. Partiamo da una riarticolazione dei servizi sanitari del nostro Paese che vedono le Regioni responsabili prioritarie di queste attività: i servizi sanitari hanno una prossimità con le comunità e i cittadini che devono essere mantenuti in una adeguata gestione istituzionale e geografica. Certo è che tutto ciò che si risparmia in sanità deve essere investito in sanità. I calabresi hanno pagato le scelte adottate per reperire risorse con quello che chiamo le tre “t”: tagli ai servizi, ticket aggiuntivi e tasse ulteriori, visto che questa è la regione con l’addizionale Irperf più alta. Chi si occuperà di sanità deve fare i conti con la necessità di risparmiare investendo in sanità, creando una rete di servizi che copra anche le aree interne senza aumentare il divario tra cittadini”.
Nel presidio di Soverato, De Filippo – accompagnato dal segretario provinciale del Pd di Catanzaro Enzo Bruno, dal deputato Alfredo D’Attorre, alla presenza del direttore generale dell’Asp di Catanzaro, Gerardo Mancuso, del candidato sindaco di Soverato Ernesto Alecci, del vice segretario provinciale democratico Michele Drosi e del segretario del circolo Pd di Soverato, Ciccio Severino – ha incontrato numerosi medici che hanno posto l’attenzione sulla necessità di potenziare la struttura ospedaliera della cittadina ionica che, in seguito alla riorganizzazione imposta dalla Regione, e la chiusura di ospedali come Siderno, Soriano e Serra San Bruno, è diventato un punto di riferimento per territori che vanno oltre i confini di Soverato. Soprattutto d’estate, quando la popolazione si attesta sulle 40 mila presenze. “Si tratta di una struttura ospedaliera che offre prestazioni sanitarie di qualità, dove si assicura primo intervento, medicina e chirurgia e che necessità di un organico per il mantenimento di servizi che ricadono su un’ampia zona di riferimento”, ha ricordato Enzo Bruno che ha preso parte anche all’iniziativa di Chiaravalle per la valorizzazione delle aree interne a partire dalla garanzia dei servizi sanitari, “con riconversione dei servizi che potrebbero favorire il decongestionamento degli ospedali e quindi la medicina territoriale”.
Il sottosegretario alla Sanità, dopo aver ascoltato gli operatori, ha riconosciuto che si tratta di un ospedale strategico per il territorio, che garantisce servizi di assistenza essenziale, assicurando attenzione a problematiche come lo sblocco dei turn over e la stabilizzazione dei precari del settore, per cui è prevista l’approvazione di un provvedimento specifico entro la fine di maggio.
De Filippo, quindi, si è spostato alla volta di Catanzaro dove ha incontrato il direttore generale dell’Azienda ospedaliera “Pugliese-Ciaccio”, Elga Rizzo, il direttore generale della Fondazione Campanella, Mario Martina, alla presenza anche dei direttori amministrativi e sanitari. Oltre che di D’Attorre, Bruno e Mancuso erano presenti anche la senatrice Doris Lo Moro, il consigliere regionale Tonino Scalzo, i consiglieri comunali Vincenzo Capellupo, Nicola Ventura e Lorenzo Costa, i rappresentanti dei sindacati Franco Esposito dello Sindacato Medici italiani, Nino Cardile del Sumai e Antonio Bevacqua della Cisl.
Tra gli argomenti più importanti emersi dal confronto, la problematica relativa all’integrazione delle due aziende ospedaliere di Catanzaro, il destino della Fondazione Campanella e lo sblocco del turn over.
“La sanità del Capoluogo di Regione ha duramente rischiato il collasso tra tagli, scelte illogiche e tentativi strumentali di depotenziamento che hanno incontrato la contrarietà di operatori del settore, pazienti e cittadini – ha detto il consigliere comunale Vincenzo Capellupo -. Quello che ora vogliamo da calabresi è che il nuovo Governo nazionale si interessi della sanità calabrese rilanciandone la missione fondamentale per l’intero territorio superando il fallimentare commissariamento dell’ex Presidente della Giunta regionale, Giuseppe Scopelliti”. Tra i nodi principali da risolvere – ha continuato Capellupo – “c’è il decreto 136/2011 che ha fortemente depotenziato il Pugliese- Ciaccio togliendo all’Azienda ospedaliera circa 100 posti letto ed andando quindi a colpire drasticamente la rete dell’emergenza, fondamentale per il cittadino, ed ildipartimento di Oncoematologia, una delle strutture tra le più efficienti in termini di prestazioni e numeri, che perde circa 30 posti letto. La via per un nuovo Governo è sicuramente una Azienda Unica Pugliese-Mater Domini, previa rivisitazione dei posti letto e senza, però, dimenticare il ruolo universitario dell’A.O. Mater Domini. Il decreto 136/2011 colpisce pericolosamente la Cardiochirurgia pubblica del Mater Domini e delPoliclinico Universitario prevedendo 0 posti letto per la città di Catanzaro, decreto integrato poi con il 112/2012, dove compaiono alla Cardiochirurgia con ben 20 posti letto. E non di secondo piano, per la sanità Regionale, è la questione della Fondazione Campanella aprendo, finalmente, un tavolo per ragionare sull’ipotesi avanzata dai vertici del dipartimento Oncoematologico del Ciaccio di creare una integrazione Ciaccio-Fondazione Campanella proprio per garantire sanità di qualità e tutela occupazionale nel rispetto delle diversità e della legge”.
“Questioni che potranno essere affrontate ancora meglio dall’insediamento di una nuova amministrazione regionale – ha detto anche il sottosegretario alla Sanità -. Siete in una condizione molto più complicata perché al cambiamento che è necessario, dovete aggiungere uno sforzo per il riequilibrio e un controllo anche di un Tavolo che in questi anni si è concentrato su numeri e conti. Ma queste sono questioni che vanno valutate con attenzione perché non sempre i conti della sanità sono facilmente perimetrabili. Questa situazione di rientro e transizione non può comunque durare per sempre, bisogna fare in modo di uscire da questa condizione e voi avete gli strumenti per farlo: innanzitutto si dovrà insediare velocemente una nuova amministrazione regionale, poi con i parlamentari dovremo lavorare per strutturare in maniera più autorevole e più tecnica un commissariamento che deve svolgere funzioni nella libertà tecnico-operativa”.
“Due Aziende ospedaliere nella stessa città non saranno sostenibili per molto tempo, quindi bisognerà lavorare a questa attività di riorganizzazione della sanità catanzarese – ha ditto ancora De Filippo -. Per quanto riguarda lo sblocco del turnover, a fine 2013 c’è stata una normativa che ha consentito alle Regioni in fase di rientro uno sblocco del 15%, e alcune Regioni hanno già avuto questo sblocco, come la Campania, soprattutto per quanto riguarda il sistema di emergenza urgenza. La Calabria non ha avuto lo sblocco del turnover perché il Tavolo Massicci non ha conosciuto ancora a fondo i dati che voi che avete trasferito, altrimenti avrebbe sbloccato il 15% del turnover, che non è molto ma può essere un sollievo”. In merito alla Fondazione Campanella, De Filippo ha suggerito: “Non è male pensare a un istituto di ricovero e cura a carattere specialistico per la Fondazione, che porterà il vantaggio di stare in una rete nazionale ed internazionale. Questa è la strada che io percorrerei, anche se dipende molto dalla decisione regionale, puntando a costituire un istituto di cura e ricovero specialistico”.
E nel corso dell’assemblea che si è svolta nel circolo “Primerano” a Lamezia Terme, guardando alle imminenti elezioni europee, dal deputato Alfredo D’Attorre arriva l’invito a “rafforzare il governo Renzi attraverso il voto”, un Esecutivo in cui tra l’altro “c’è una forte e significativa presenza, di competenze e capacità del Mezzogiorno, di competenze e capacità del Pd del Mezzogiorno”. Se il governo Renzi uscirà rafforzato dalle urne, la Calabria “potrà essere accompagnata al ritorno alla normalità, anche nel settore della sanità con l’uscita dal commissariamento”. ” Per questo abbiamo bisogno di un governo forte, stabile, amico e vicino alla Calabria, non ‘amico degli amici’ come è stato da parte di qualche ministro nei mesi scorsi: noi qui dobbiamo fare le cose che servono alla regione, non le cose che servono a difendere i nostri amici politici – ha detto ancora D’Attorre -. La presenza di Vito De Filippo è la conferma di un metodo di lavoro che ci siamo dati con la Federazione provinciale di Catanzaro. Abbiamo avuto nelle settimane scorse, la presenza del sottosegretario alle Infrastrutture Del Basso De Caro, e della sottosegretaria al Lavoro, Teresa Bellanova, e proseguiremo con altre presenze che intendiamo non occasionali ma espressione del lavoro di un governo stabile che con le sue figure di riferimento assume impegni per il territorio. Noi – ha concluso D’Attorre – immaginiamo questo viaggio come una prima tappa che da qui a qualche mese porterà De Filippo, e gli altri sottosegretari, a ritornare qui e fare primo step di verifica operativa. Tutto questo sarà possibile se dalle urne usciremo più robusti, se non prevarrà un messaggio di rabbia e disperazione. L’invito rivolto a tutti è quello di rimboccarci le maniche: il segnale di incoraggiamento e speranza deve partire da qui, dove la sofferenza è più forte”.
“Lo sforzo che dobbiamo fare – ha aggiunto il consigliere regionale Tonino Scalzo – è quello di creare una classe dirigente che sappia portare fuori la Calabria dal commissariamento e creare un sistema di riorganizzazione del sistema anche attraverso l’integrazione dei saperi, valorizzando Lamezia Terme che è terza città della Calabria è attende ancora l’apertura del centro di traumatologia, impegno assunto e mai rispettato dalla Giunta regionale di centrodestra”.
“Parlando di sanità abbiamo voluto riempire questa competizione di contenuti – ha affermato Mario Maiolo, consigliere regionale e candidato alle elezioni europee nella circoscrizione Sud per il Pd -. A De Filippo chiediamo di vigilare sulla Calabria, non di sostituire un commissario con un altro, ma di sostenerci per creare le condizioni per uscire dal commissariamento. Il voto del 25 maggio serve per rafforzare il Governo renzi e per portare più Mezzogiorno in Europa e più Europa in Calabria”.
La senatrice Doris Lo Moro parla di sanità portando anche l’esperienza di delegata al ramo nella Giunta regionale targata Loiero, rimarcando le tante responsabilità di Scopelliti, a partire dalla mancata valorizzazione delle eccellenze calabresi, citando l’ipotesi della convenzione tra ospedale “Pugliese” e Bambin Gesù di Roma. “Non si mette in discussione il valore del servizio, ma il fatto che sia stata sacrificata la competenza locale, nel settore espressa dall’ospedale Annunziata – ha detto ancora -. Nel caso della sanità deve prevalere la competenza, la politica si limiti a programmare”.
Del valore del voto per le elezioni europee – tra gli iscritti e i militanti della sezione “Primerano” a Lamezia – parla anche il sottosegretario De Filippo: “Dobbiamo sostenere gli scoraggiatori militanti, quelli che sono pronti a far fallire il progetto di Renzi e la sua spinta al cambiamento, nel caso di fallimento del Pd alle Europee. Si tratta di un voto politico, e vincere il 25 maggio significa anche compiere un passo ulteriore verso il cambiamento della Calabria”.