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TAURIANOVA (RC), VENERDì 03 MAGGIO 2024

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Il sindacato avvocati Calabria sul discusso istituto della mediazione e sul ruolo dei politici calabresi

“Constatiamo purtroppo che la stagione dei “pianisti” ovvero dei parlamentari muti tesi solo a spingere un tasto non è per niente finita”

Il sindacato avvocati Calabria sul discusso istituto della mediazione e sul ruolo dei politici calabresi

“Constatiamo purtroppo che la stagione dei “pianisti” ovvero dei parlamentari muti tesi solo a spingere un tasto non è per niente finita”

 

 

Riceviamo e pubblichiamo. I politici calabresi si sono caratterizzati, nella legislatura che sta finendo, coerentemente con gli altri, nonostante le specificità locali in tema di degrado socio-economico del territorio, per la palese subalternità ai poteri finanziari, approvando il fondo salva stati e il fondo risanamento europeo. All’assenza di politiche in favore della popolazione, ormai stremata dal feticcio del pareggio di bilancio, fa da contraltare oggi il canto del cigno. L’ultimo anelito della non politica o forse del mero calcolo cinico di interessi bottegai. Infatti dopo un quinquennio di silenzio un parlamentare cosentino, (aggravante quest’ultima per essere Cosenza la patria della lotta alla mediazione) è stato il primo firmatario di un emendamento (dichiarato inammissibile dalla Camera di appartenenza) teso a reintrodurre l’obbligatorietà della media-conciliazionera, dichiara incostituzionale meno di venti giorni fa dalla Corte Costituzionale. Dalla finanza creativa di Tremonti al diritto creativo di Alfano, siamo ritornati finalmente alla normalità del deputato che scende a difesa di interessi. Certo ci lagniamo del merito non della forma perché se aggiustamento v’è da essere intanto occorre partire dalle colpe ovvero sanzionando chi simile aberrazione aveva creato, poi riportare la discussione su basi concrete e non su affermazioni apodittiche della tanto declamata deflazione dei processi, che da oltre un quinquennio si sta verificando fisiologicamente da sola, poi domandandoci dov’era il deputato in questione quando si discuteva delle problematiche dei giovani, dei lavoratori, dei professionisti,, dei giovani avvacati senza speranza e costretti, inducendoli alla prostituzione per fame, ad accettare la miseria materiale e spirituale della mediazione.

Il problema non è mettere una pezza ai guasti creati dal sistema finanziario ma cambiare il modello sociale ed economico del Paese e riportando il lavoro in tutte le sue forme al centro del dibattito. Constatiamo purtroppo che la stagione dei “pianisti” ovvero dei parlamentari muti tesi solo a spingere un tasto non è per niente finita e che l’ulteriore legge elettorale “truffa” prossima ventura porterà unicamente in Parlamento uomini antropologicamente diversi dal modello di uomo verticale.

Il Segretario Regionale Carlo Paduano