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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 30 APRILE 2024

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Il “muraglione” di Rosarno a rischio crollo

Il “muraglione” di Rosarno a rischio crollo

Presenta numerose crepe accentuate dalle pioggie di questo autunno. Preoccupazione tra gli abitanti 

di DANILO LORIA

Il “muraglione” di Rosarno a rischio crollo

Presenta numerose crepe accentuate dalle pioggie di questo autunno. Preoccupazione tra gli abitanti

 

di Danilo Loria

 

Muraglione di_Rosarno_2

Muraglione di_Rosarno_4

 

 

ROSARNO (RC) – L’enorme muraglione della cittadina pianigiana della via Sottotenente Gangemi, vicino al palazzetto dello sport, sembra essere sotto la pressione della struttura stessa e delle abbondanti pioggie che hanno caratterizzato in questi mesi la Piana di Gioia Tauro. Il “muraglione”, struttura muraria di sostegno e di consolidamento di terreni franosi, è stato già, qualche anno fa, messo in sicurezza dai tecnici del comune rosarnese con delle piccole lastrine che ormai sembrano spezzate. Ricordiamo inoltre, come già nel 2009, il prefetto Domenico Bagnato, avesse rassicurato un rapido intervento delle autorità preposte per verificarne la stabilità alla luce, tra l’altro, della chiusura della struttura scolastica “Green”, per problemi di staticità. I cittadini rosarnesi hanno anche scritto una lettera alla presidenza del consiglio, da cui dipende la protezione civile per esternare le loro preoccupazioni. Le varie amministrazioni hanno sempre assicurato circa la stabilità del muro. Un cittadino dice “non sono un esperto in geologia o ingegneria, ma credo che, chi di dovere debba effettuare dei controlli approfonditi periodici. La mia non esperienza – conclude – non mi permette di giudicare, ma sicuramente di lanciare la notizia affinchè chi di esperienza prenda i dovuti provvedimenti”. Secondo alcuni esperti, il “muragione” potrebbe essere soggetto ad un fenomeno chiamato di “ribaltamento”, ossia frane in cui la forza di gravità, la pressione dell’acqua o la spinta dei blocchi adiacenti generino nel terreno o nella roccia, un movimento rotazionale secondo un centro di rotazione posto al di sotto del baricentro della massa. Il tipo di deposito che genera è molto simile a quello dei crolli. Pertanto è utile che il “grosso muro” venga analizzato e monitorato continuamente per prevenire qualunque tipo di problema ed è doveroso che gli enti competenti diano vita ad un fondo utile a risolvere, seppur in parte, i dissesti in atto.

redazione@approdonews.it