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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 11 DICEMBRE 2024

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Il Pd di Cassano contro l’amministrazione locale

Il Pd di Cassano contro l’amministrazione locale

| Il 28, Ott 2013

La politica comunale non comprende gli obiettivi strategici della comunità

Il Pd di Cassano contro l’amministrazione locale

La politica comunale non comprende gli obiettivi strategici della comunità

 

Riceviamo e pubblichiamo

 

Il Partito Democratico nei mesi scorsi ha più volte proposto pubblicamente che la spesa pubblica comunale fosse prioritariamente indirizzata a favore di alcuni obiettivi strategici essenziali: rottura isolamento viario, capillare e rassicurante campagna di prevenzione del diffusissimo fenomeno tumorale, interventi utili di lavori pubblici, copertura dei fossi a Sibari etc.
Da Palazzo di Città, da chi gestisce il potere a Cassano Jonio, sono state prodotte azioni amministrative nettamente contrarie a questa nostra impostazione.
Ora riteniamo che sia giunto il momento di rappresentare, innanzi alla comunità cassanese, delle riflessioni su come e per quali obiettivi siano state spese le provvidenze straordinarie del fondo Syndial (ben 4.700.000 €) e di altre pur significative provvidenze del bilancio ordinario.
Su questo tema, il PD richiamerà spesso l’attenzione della comunità cassanese, perché come abbiamo ritenuto nel recente passato e come continuiamo odiernamente a ritenere, il fondo Syndial poteva essere, se ben utilizzato, una grandissima e irripetibile opportunità, per la ripresa del territorio cassanese.
Iniziamo la nostra campagna informativa sui lavori che hanno interessato lo storico fabbricato di Cassano centro, denominato “Granaio”: acquisizione-acquisto immobile (sic!) , demolizione di esso e utilizzazione dello spazio ricavato per la realizzazione di qualcosa di cui ancora non si ha contezza.
Sul granaio sono state emesse più ordinanze.
La prima è del 16 luglio 1999, con la quale si ordina ai proprietari dell’immobile di effettuare lavori di messa in sicurezza, con l’avvertenza che in caso di inadempimento, avrebbe provveduto il comune addossando i costi agli stessi privati proprietari .
Successivamente, in data 14 gennaio 2008 si emana analoga ordinanza.
Nessuno provvede alla messa in sicurezza, né i proprietari e né il comune.
Entrambe le ordinanze si risolvono in mere parole; e non conducono a nulla.
Nel frattempo il fabbricato denominato “granaio”, risalente al XVIII secolo, non crolla, pur essendo trascorso quasi un decennio tra le due ordinanze.
In seguito, l’attuale Giunta Comunale con delibera del 27/9/2012 approva un progetto che prevede:
a) l’acquisizione del fabbricato;
b) la demolizione di esso;
c) la realizzazione di un parcheggio interrato per un importo di Euro 600.000, di cui 180.000 per l’acquisizione dell’immobile.
Altresì dopo, viene redatto un progetto definitivo (1° Lotto) di Euro 193.000, di cui 182.000,186 per l’acquisizione del fabbricato ed Euro 10.000,223 (sic!) per la messa in sicurezza dello stesso fabbricato “mediante la demolizione delle parti fatiscenti”.
In data 22 settembre 2012, il Consiglio Comunale approva questo primo progetto denominato 1° Lotto.
Dichiarata la pubblica utilità da parte del Consiglio Comunale, si procede all’esproprio dell’immobile con il pagamento delle somme spettanti alla proprietà.
C’era da attendersi l’intervento di 10.000 Euro e rotti per la messa in sicurezza dello storico fabbricato !!!
Resta comunque irrisolto il problema dell’esistenza in vita delle due ordinanze sul Granaio, rispettivamente quella del 1999 e quella del 2008, alle quali si fa riferimento solo per specificare i comportamenti amministrativi successivi.
Si coglie l’occasione delle scosse sismiche avvertite sul Pollino per rovesciare l’indirizzo sin ora seguito dal Palazzo.
Sulla base di una relazione dell’Ufficio Tecnico si modifica il progetto originario prevedendo una spesa di Euro 90.000, non più per la messa in sicurezza del fabbricato, ma per la sua demolizione.
A questo punto non si riesce a capire perché si è abbandonato a rotta di collo il progetto approvato dal Consiglio Comunale che prevedeva la messa in sicurezza per l’irrisoria cifra di 10.000 Euro e rotti.
Altresì, sulla scorta delle relazioni degli Uffici competenti, si adotta una ordinanza con cui si dispone al settore tecnico comunale di provvedere alla demolizione del Granaio e alla messa in sicurezza del sito.
Della demolizione del Granaio ci occuperemo in seguito…
Ma a questo punto vorremmo sapere perché l’ultima ordinanza del 2008 è stata disattesa per cinque anni.
L’attuale Amministrazione dovrebbe spiegarci perché ha scartato la via indicata dall’ordinanza sindacale del 14 gennaio 2008, che avrebbe consentito la messa in sicurezza a sole spese dei proprietari.
Sarebbe interessante, inoltre, sapere se sulla base di quanto contenuto nell’ordinanza del 2008, se qualche amministratore si è fatto carico di applicare le sanzioni a carico dei proprietari inadempienti della mancata messa in sicurezza del fabbricato Granaio.
Ci auguriamo che l’Amministrazione risponda, e ci riserviamo ulteriori riflessioni sul seguito degli interventi.

Cassano Allo Ionio, 28.10.2013
Per il PD di Cassano
Il Segretario Luigi Adduci