Joppolo, incandidabilità per 3 amministratori sciolti per infiltrazione mafiose Tre amministratori, tra cui anche l'ex sindaco, del comune di Joppolo sono, per il ministero, incandidabili. Per questo sono state avviate le procedure per la dichiarazione attraverso una sentenza del Tribunale
VIBO VALENTIA – Il Ministero dell’Interno, in base alla normativa antimafia, ha chiesto al Tribunale di Vibo Valentia di pronunciarsi sulla incandidabilità di tre ex amministratori del Comune di Joppolo, ente sciolto per infiltrazioni mafiose l’11 febbraio scorso. La richiesta del Ministero interessa l’ex sindaco Giuseppe Dato e gli ex assessori Roberto Corsaro e Gennaro Maccarone.
In sostanza il ministero avanza la richiesta ritenendo che con le loro condotte i tre ex amministratori abbiano concorso a determinare lo scioglimento degli organi elettivi del Comune per infiltrazioni mafiose. Secondo la relazione della Prefettura di Vibo e del Viminale, che hanno portato allo scioglimento del Consiglio, e secondo le risultanze dell’operazione antimafia “Black money” contro il clan Mancuso, l’ex sindaco Giuseppe Dato in campagna elettorale avrebbe contattato uno zio dell’ex assessore Maccarone per quello che la Dda ha definito come “un accordo di scambio elettorale” ovvero assunzioni in un villaggio turistico in cambio di voti.
Nell’affidamento di appalti e servizi da parte del Comune di Joppolo, ad avviso degli inquirenti, sarebbero state inoltre favorite ditte vicine ai clan Papaianni e Paparatto. L’ex sindaco Giuseppe Dato è stato poi interessato da una misura cautelare – ed è attualmente indagato a piede libero – in un’inchiesta su una presunta truffa al sistema sanitario nazionale