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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 06 MAGGIO 2024

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Il Comune non sarà sciolto per infiltrazioni mafiose, il M5S Rende: “Bene, ma non c’è da esultare”

“Sul tavolo il caso ‘Rende servizi’ e il deficit da 9 milioni di euro. Noi siamo pronti a scendere in campo”

Il Comune non sarà sciolto per infiltrazioni mafiose, il M5S Rende: “Bene, ma non c’è da esultare”

“Sul tavolo il caso ‘Rende servizi’ e il deficit da 9 milioni di euro. Noi siamo pronti a scendere in campo”

 

 

Riceviamo e pubblichiamo:

Rende (Cs) – Noi del Movimento 5 Stelle prendiamo atto della notizia che
non vi sarà lo scioglimento del Comune di Rende per infiltrazioni mafiose
ma non riusciamo a capire perché esultare e auto incensarsi come se questo
fatto cancellasse anche il disastro amministrativo degli ultimi anni a
Rende. Il decreto con cui viene scongiurato lo scioglimento del Comune,
infatti, non abbuona “l’azione amministrativa dissennata” di cui parlava il
Gip Sabatini e non abbuona, chiaramente, tutta l’operazione “a perdere”
(per i cittadini) per il mantenimento in vita della Rende Servizi,
cooperativa già abbondantemente avviata al fallimento senza il
“provvidenziale” intervento dei nostri amministratori.

Le delibere con cui, in un Comune già in crisi, si assegnavano alla
cooperativa un immobile di 8 milioni di euro e contratti da 3,9 milioni di
euro pur sapendo che i servizi offerti dalla Rende Servizi non sarebbero
mai bastati a coprire le spese, non si cancellano. La spiegazione di questa
operazione fallimentare, mafia o meno, appare semplice: questa cooperativa,
con 171 dipendenti assunti tutti a chiamata diretta, funzionava da macchina
del consenso. Sono le stesse parole del procuratore capo Lombardi a
confermarcelo (ricordando che c’è ancora un’inchiesta in corso): “Ci si
preoccupava di assumere nella cooperativa, pensata per il reinserimento
sociale, non i più deboli ma quelli con i santi in paradiso”. D’altronde,
uno dei primi atti del Commissario Prefettizio Valiante, è stata la
delibera n.64 del 12 luglio, con cui, ricordando semplicemente cosa prevede
la legge, ha voluto spiegare in cosa consiste il “controllo analogo” che
ogni comune dovrebbe operare nei confronti delle società in house,
controllo che, evidentemente, nei confronti della “Rende Servizi” non era
mai stato esercitato. E ancora ricordiamo le parole dell’ultimo sindaco,
Vittorio Cavalcanti, che nell’intervista in cui annunciava le sue
dimissioni parlava di un Comune in cui le buone pratiche amministrative
avevano lasciato spazio al “disordine amministrativo” e alla
“discrezionalità”, facilmente traducibile in favoritismo e clientelismo.

Non negando, perciò, la bella storia di Rende, isola felice in Calabria per
tanti anni, non possiamo non indignarci davanti alla tracotante
mistificazione della realtà che mette in atto l’apparato politico che
governa la città da decenni. Queste persone, riteniamo, invece di invitare
gli altri politici a chiedere scusa, dovrebbero essi stessi a mettersi da
parte, in contrito silenzio, e chiedere scusa alla Comunità Rendese tutta!
Ad essa, ai nostri concittadini liberi, o che vogliono liberarsi da questa
sudditanza imposta con anni di propaganda, diciamo che è tempo di
svegliarsi e affrontare le serie problematiche che ormai attanagliano
Rende. È da tempo che, mentre qualche ingannatore continuava a parlare di
“classe politica efficiente”, gli appetiti dei partiti sono divenuti
famelici, tanto da non poter più mantenere le ormai remote esperienze
amministrative, ed è acclarato che i partiti stessi sono il tramite di
interessi privati di poche famiglie, soprattutto in ambito edilizio, che
piazzano regolarmente propri familiari all’interno del Consiglio Comunale
con conseguenze nefaste per gli interessi dei cittadini.

È vero, ad esempio, che Rende è in deficit per 9 milioni di euro? È vero il
fatto che la stragrande maggioranza di questo debito proviene dalla mancata
riscossione degli oneri di urbanizzazione delle tante costruzioni venute su
in questi ultimissimi anni senza che il comune ne abbia raccolto nemmeno il
giusto dovuto?

Sono queste le domande che continueremo a porre, consci che non ci sarà
data risposta. Ma siamo pronti ad avviare noi stessi nuove e virtuose
prassi amministrative per consentire ai cittadini onesti di partecipare
attivamente. È per questo, per amore di Arintha, che siamo fortemente
intenzionati a liberare il Comune di Rende da burattinai, consiglieri e
assessori che facendo finta di portare qualche carta da un ufficio
all’altro e spacciando diritti dei cittadini per favori, hanno costruito
vite politiche da becero clientelismo.
Noi del Movimento 5 Stelle diciamo basta. Parteciperemo alle prossime
elezioni per far diventare il Comune una casa di vetro. Anche a Rende
un’altra politica è possibile: non dalla parte di caste e comitati
d’affari, ma dalla parte dei cittadini! Loro non molleranno mai, noi
neppure.

Ci vedremo in Comune, sarà un piacere.

*Movimento 5 Stelle Rende*