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TAURIANOVA (RC), VENERDì 03 MAGGIO 2024

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Il comune di Taurianova sciolto per la terza volta ma senza che ci sia alcun avviso di garanzia

Il comune di Taurianova sciolto per la terza volta ma senza che ci sia alcun avviso di garanzia

Bisogna rivedere la legge del 1991, ormai fuori da ogni contesto democratico

di LL

° Sciolto per la terza volta il comune di Taurianova 

° Taurianova, cala il sipario su Domenico Romeo 

° La lanterna di Diogene – di Giuseppe Larosa

 

Il comune di Taurianova sciolto per la terza volta ma senza che ci sia alcun avviso di garanzia

Bisogna rivedere la legge del 1991, ormai fuori da ogni contesto democratico

 

di LL

 

 

Il comune di Taurianova è stato sciolto per la terza volta per mafia, un record in negativo che condividiamo con altri tre comuni. Chi non conosce la nostra cittadina di persona ha un immagine talmente negativa da non osare nemmeno per un solo istante venire a visitarci, non osiamo nemmeno pensare, che ci sia qualche imprenditore che decide di investire nella nostra città. D’altronde come dargli torto, per i mass media e per il governo Letta, Taurianova e’ una città ad alta densità mafiosa. Eppure dal 2009, da quando è stata sciolta la prima giunta Romeo, non c’è stato nessun avviso di garanzia e tanto meno provvedimenti restrittivi. Sono passati oltre 4 anni dal quel primo provvedimento e ancora non è stata accertata dalla magistratura la presenza della ‘ndrangheta nella casa comunale in concorso con gli amministratori locali. Va anche ricordato che in Calabria, grazie al lavoro investigativo delle procure, con l’aiuto degli apparati di polizia, se la lotta alla ‘ndrangheta ha raggiunto livelli altissimi di successo con lo smantellamento costante dei patrimoni illecitamente acquisiti, lo si deve alla grande professionalità e dedizione al lavoro di questi uomini coraggiosi. Questi magistrati non hanno guardato in faccia nessuno. Dunque se il sindaco di Taurianova era colluso con la ‘ndrangheta, la Dda reggina lo aveva gia’ scoperto, ed anche per lui, ne siamo certi sarebbero stati presi i giusti provvedimenti. A Romeo (al di là delle capacità amministrative, riconosciute o meno, dell’opinione politica positiva e negativa di ognuno di noi, tra l’altro legittima in democrazia), non è stato mai contestato il reato associativo o concorso esterno del 416 bis, e questo vale per tutta la sua maggioranza e anche la minoranza (per lo scioglimento del 2013 per dare giudizi aspettiamo le motivazione del Governo). Riguardo alla giunta Romeo del 2009, le motivazione le conosciamo e non ci sembra un bell’esempio di democrazia compiuta nel nostro paese:

Fons Nova, Gioseta, Banca Opi ed il ruolo specifico di due consiglieri nel cercare i voti (ma anche in questo caso non c’e stato nessun avviso di garanzia o altro da parte della procura). In questi casi specifici a Romeo non vanno addebitate responsabilità. Adesso lo possiamo dire, per sciogliere il comune guidato da Romeo e’ stata applicata la responsabilità oggettiva. Ecco questa legge nata nel 1991 è talmente superata che maggioranza e minoranza del parlamento italiano ne devono prendere atto. Qui non si mette in discussione se si è amici di Romeo (al posto dell’ex sindaco dell’Udc ci poteva esserci un’altro con colori politici differenti, noi avremmo scritto le stesse cose) oppure no, ma quando si tratta di mandare a casa un’intera comunità per un reato gravissimo, come lo scioglimento per mafia, devono essere accertate le responsabilità dei singoli amministratori, e se vengono individuati dalla magistratura, vanno puniti sul piano penale, garantendo la loro impossibilità a ricandidarsi per almeno 7 anni. Dunque ritornare alla democrazia ed alla responsabilità soggettiva. Un paese cresce se questi argomenti si affrontano nella totale serenità. A distanza di 4 anni abbiamo voluto discutere adesso sullo scioglimento del 2009, in attesa di avere le carte per poter dibattere di quello del luglio 2013. Certo che se anche per l’ultimo scioglimento le carte sono talmente fumose (come le precedenti) si pone un problema di legittimità degli atti firmati del governo. Ed in questo il presidente della Repubblica Napolitano, persona perbene oltre ad essere al di sopra di ogni sospetto, saprà trarre le conseguenze.