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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 02 MAGGIO 2024

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I Musei vaticani e la Cappella sistina si raccontano a Reggio Lunedì 18, nell'auditorium "Nicola Calipari" di palazzo Campanella

I Musei vaticani e la Cappella sistina si raccontano a Reggio Lunedì 18, nell'auditorium "Nicola Calipari" di palazzo Campanella
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Il 18 luglio all’Auditorium “Nicola Calipari” di Palazzo Campanella appuntamento imperdibile alla scoperta dei capolavori universali custoditi nel complesso museale pontificio: un viaggio unico tra arte, storia, curiosità e segreti raccontato con immagini inedite e suggestioni culturali da Sandro Barbagallo, Curatore delle Collezioni Storiche dei Musei Vaticani.

Lo splendore dei MUSEI VATICANI ‘arriva’ in CALABRIA. Per la prima volta uno dei più grandi e prestigiosi poli museali del mondo, scrigno di inestimabili tesori artistici e capolavori universali, inizia un viaggio inedito per le regioni italiane alla scoperta delle opere d’arte che hanno distinto per bellezza e magnificenza il nostro Paese. Un viaggio appassionante che partirà proprio da REGGIO CALABRIA, dove lunedì 18 luglio alle 18:00 presso l’Auditorium “Nicola Calipari” di Palazzo Campanella (Via Cardinale Portanova, ingresso gratuito) si terrà l’incontro dal titolo“I Musei Vaticani e la Cappella Sistina – Un Itinerario di Misericordia”, conferenzaevento a cura dell’Associazione “Amici di Dolores Sopegna” in collaborazione con i Musei Vaticani e con il patrocinio del Comune di Reggio Calabria, dell’Assessorato alla Cultura della Provincia di Reggio Calabria e del Consiglio regionale della Calabria.

Come nacquero, come funzionano, i tesori che contengono, le curiosità che non tutti conoscono, un’occasione unica per scoprire le collezioni d’arte dei pontefici con un relatore d’eccezione:Sandro Barbagallo, Curatore del Reparto Collezioni Storiche dei Musei Vaticani e noto critico d’arte,condurrà il pubblico attraverso immagini e filmati inediti, suggestioni culturali e aneddoti curiosiin un percorso tra meraviglie senza paragoni. La Cappella Sistina, le Stanze di Raffaello, la Pinacoteca con il meglio del Rinascimento italianoe molto altro, una “visita virtuale” in cui si racconterà anche di quali piccoli e grandi fatti storici sono state testimoni quelle sale, quali drammi e sfide hanno vissuto i papi e gli artisti che le hanno trasformate in scrigni di tesori.Ma non è tutto. Perché il viaggio proseguiràoltre le porte dove i visitatori non sono ammessi, nei laboratori dove restauratori e scienziati si prendono cura di dipinti, stoffe, mappe antiche, gioielli e reperti archeologici utilizzando le più avanzate tecnologie.Si scoprirà così il lavoro nascosto di centinaia, tra addetti e ricercatori, che fanno dei Musei Vaticani una fabbrica di cultura. All’incontro parteciperanno inoltre il Prof. Paolo Merenda, teologo e professore presso l’Istituto di Scienze Religiose “Ecclesia Mater” della Pontificia Università Lateranense nonché Presidente dell’Associazione “Amici di Dolores Sopegna”, e Gianni Crea, Responsabile dei Clavigeri dei Musei Vaticani.

I Musei Vaticani sono patrimonio dell’umanità, importanti non solo per le opere d’arte che custodiscono, ma anche e soprattutto per la memoria storica che tramandano di secolo in secolo, di generazione in generazione.Rappresentano il 4° complesso museale più visitato al mondo con oltre 6 milioni di persone che ogni anno ammirano le oltre 70mila opere in mostra disposte su 40mila mq di superficie, più altre 50mila in deposito, che si snodano per ben sette chilometrie oltre11mila spazi tra sale e corridoi. Nel tempo le collezioni dei successori di Pietro e gli spazi a esse dedicati hanno saputo integrarsi sapientemente con le strutture del Palazzo Apostolico, cuore istituzionale del piccolo Stato della Città del Vaticano, dove pulsa l’attività pastorale e di governo del Pontefice in carica.Tale percorso trasmette nel visitatore una sorta di esaltazione per la constatazione di quanto sia cresciuta ed evoluta l’umanità. È naturale chiedersi cosa ne sarebbe stato di noi, della nostra coscienza, della nostra consapevolezza, se non avessimo avuto la possibilità di toccare con mano quanto hanno prodotto i nostri avi per testimoniare il loro passaggio sulla Terra.