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TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

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I Mamavegas al Sensum Casa dell’Arte di Lamezia Terme

I Mamavegas al Sensum Casa dell’Arte di Lamezia Terme

Venerdì alle 22

I Mamavegas al Sensum Casa dell’Arte di Lamezia Terme

Venerdì alle 22

 

 

LAMEZIA TERME – Venerdì, alle ore 22, continua la rassegna di musica intelligente Color, organizzata dal circolo Arci “Che cosa sono le nuvole” (con la collaborazione della Bunker film, il progetto di produzioni audiovisive indipendenti di Mario Vitale).

A salire sul palco di Sensum Casa dell’Arte è un altro nome della scena indipendente italiana, una bella rivelazione degli ultimi tempi: la band Mamavegas, un sestetto di melodie pop che si mescolano all’elettronica in modalità shoegaze avvolte da un’atmosfera nordeuropea.

Tanti i nomi che si sono esibiti nella rassegna fino ad ora: Iori’s Eyes (open show Moquettes), Sakee Sed (open show Mindstream), Chewingum, Marco Parente, La fame di Camilla (open show Lacerba) e Cesare Basile (open show Moon Parade).

Venerdì è il turno del collettivo romano con lo sguardo rivolto oltre i confini nazionali che nasce fra le pareti di legno di una casa di montagna, a Sud. Marco Bonini, Emanuele Mancini, Andrea Memeo, Daniele Petrosino, Francesco Petrosino e Matteo Portelli ascoltano le storie che racconta il bosco e ne scrivono la colonna sonora immaginaria. Si spostano in città, ne assimilano il ritmo e i suoni, diventando quel che sono adesso. Le loro canzoni sono costruzioni imprevedibili di stili, generi, rimandi a diversi background musicali. Scritte a sei teste e dodici mani, parlano attraverso la forma canzone del pop più ricercato, riuscendo a far convivere l’elettronica con le chitarre acustiche, i sintetizzatori con gli archi e gli strumenti a fiato. La coralità che li contraddistingue la si ritrova sul palco: tutti suonano tutto, il canto diventa inno, i loro live sono esperienze uniche e coinvolgenti.

La serata prosegue con un travolgente dj set anni 70/80.

I Mamavegas sono un collettivo formato da sei musicisti provenienti dalle più disparate esperienze (jazz, musica elettronica, produzioni, colonne sonore), e vivono a Roma. Dopo due Ep usciti per l’etichetta 42 Records, “This Is the Day… I See” e “Icon Land”, apprezzati da pubblico e critica, arrivano al loro primo disco di inediti, in uscita a novembre sempre per 42 Records: “Hymn for the Bad Things”. Gli undici brani che compongono l’album sono legati da un unico concept. L’idea è quella di guardare a temi universalmente riconosciuti come positivi (tra cui l’amore, il successo, la bellezza, la speranza), proponendoli da un punto di vista inusuale. Una lente al negativo che ha l’intento di esorcizzare le paure insite in ciascuna di queste esperienze. Canzoni come Tales from 1946 (Love) che ruota intorno agli aspetti ossessivi e totalizzanti di un amore, Black Fire (Trust) sulla fiducia riposta nel prossimo, che messa alla prova dai grandi cambiamenti della vita, brucia in un fuoco scuro e svanisce, e Mean and proud (Beauty) che racconta del conflitto di un corpo che cresce e pur trovandosi a fiorire, perde la sua innocenza. Registrato all’Igloo Audio Factory di Budrio di Correggio e al White Lodge studio di Roma, masterizzato da Andrea Suriani all’Alpha Dept. di Bologna, vanta il missaggio e la produzione artistica di Giacomo Fiorenza.

L’album sarà pubblicato in Italia il 16 novembre 2012 sempre da 42 Records, con distribuzione Audioglobe, mentre a febbraio 2013 uscirà finalmente anche la versione internazionale di “Hymn for the Bad Things” distribuita in Europa (Germania, Austria, Svizzera e Spagna) da Rough Trade, mentre della distribuzione negli Stati Uniti e in Sudamerica si occuperà The Orchard.