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TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

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Guerra infinita tra Tripodi e Conia "Casus belli" le elezioni per il Consiglio Metropolitano. Conia evoca la guerra del Vietnam per il collega di Polistena

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Sono nati sotto la stessa stella, quella gialla che affianca la falce il martello sulla bandiera rossa. Ma da qualche settimana non passa giorno che non vi sia un litigio tra di loro. Prima insieme in Rifondazione Comunista, poi uno passa con i comunisti di Cossutta e Diliberto e l’atro resta con i rifondaroli bertinottiani. Oggi uno è rimasto nell’ortodossia comunista, del rinato PCI; l’atro è passato con la Sinistra Italiana di Stefano Fassina. Stiamo parlando di due sindaci vicini di casa, vista la distanza esigua tra i due comuni: Michele Conia di Cinquefrondi e Michele Tripodi di Polistena. Non passa giorno, dunque, che non volano gli stracci tra i due “compagni” o ex.
“Casus belli” è stata l’elezione del Consiglio Metropolitano, o la mancata elezione almeno per uno dei due, dove i due sindaci avevano pensato di fare una lista di sinistra unitaria e di territorio. Ma poi uno dei due ha mollato l’altro. Conia ha lasciato “Territorio e Indennità a Sinistra” per altri lidi. E per Tripodi è stato un tradimento, un alto tradimento, ancor più pesante, a suo dire, perché il sindaco di Cinquefrondi ha la sua stessa matrice ideologica. Tripodi non è stato eletto per soli quattro voti. Una non elezione che brucia ancora e che alimenta altrettante polemiche.

E oggi non passa giorno che non ci sia una zuffa tra i due. L’ultima in ordine tempo è quella per una strada, la bretella che porta verso la SGC Jonio-Tirreno e che passa tra i due comuni. Trasformata, a vederla, in una groviera visto lo stato di manutenzione del manto stradale. Crateri lunari da sanare che Tripodi sostiene che siano di competenza del comune di Cinquefrondi; mentre Conia ribatte che la competenza non è del suo comune. Ma il sindaco di Polistena risponde minaccioso che “se Conia non provvederà con urgenza, anche in quanto sindaco territorialmente competente, e massima autorità a tutela della pubblica incolumità, saremo costretti nostro malgrado a rivolgerci all’autorità giudiziaria”.

Piovono, dunque, tra i due comuni, minacce non affatto velate di ricorrere alle vie legali per risolvere un problema proprio per tutelare la pubblica incolumità. E certo non è un bel segnale distensivo. Insomma, l’antica concordia comunista tra i due è andata a farsi benedire per uno scontro politico e personale che, al momento, non trova fine. E tornando ai vari tipi di comunismo il sindaco di Cinquefrondi lancia ancora il guanto della sfida al suo collega: “Se qualcuno sogna di essere come Stalin e immagina che Cinquefrondi sia come la Polonia, da conquistare con i carri armati, sappia che qui troverà il Vietnam”.