Graduatorie Psr pacchetto giovani, l’ira di Coldiretti L'attacco del presidente Molinaro ad Oliverio: "Gli e(o)rrori si ripetono. Adottare un’unica graduatoria definitiva finale"
La pubblicazione delle graduatorie PSR sul pacchetto giovani (misure 6 e 4) ripropongono delusione e sconcerto in tantissimi giovani. Molinaro presidente di Coldiretti Calabria ritiene che a questo punto devono prevalere i doveri della politica e invita il Presidente Oliverio ad assumersi tutte le sue responsabilità e quindi considerare provvisoria la graduatoria pubblicata con DDG n.13907 del 7 dicembre 2017 , attivare il soccorso istruttorio e adottare un’unica graduatoria definitiva finale. I giovani – prosegue – attendono ormai da 4 anni dall’inizio della Programmazione 2014-2020 e si ritrovano in oltre 1700 a dover presentare domanda di riesame per chiedere al Dipartimento Agricoltura di rivedere il giudizio della domanda non ammessa, dei punteggi assegnati, dei tagli ai progetti di investimento e delle percentuali di contributo.
Già nel mese di Luglio u.s. per le graduatorie della Misura 4, formalizzate con DDG del 7 settembre, sono stati prodotti oltre 800 accessi agli atti e relativi ricorsi con alcuni imprenditori che hanno impugnato al TAR la graduatoria. Un film quindi già visto – stigmatizza Coldiretti Calabria – che ha reso vane le riunioni svolte a partire dal 31 Agosto u.s. e le stesse assicurazioni del Presidente Oliverio davanti al Ministro Martina durante l’iniziativa “Cantiere Calabria” svoltasi all’UNICAL lo scorso 14 Settembre.
In sostanza, a più riprese, era stato affermato che la burocrazia del Dipartimento Agricoltura avrebbe velocemente risolto gli e(o)rrori di valutazione riscontrati con la “dematerializzazione” poichè procedura di nuova introduzione. Macchè! Tutto fumo e niente arrosto. Alla luce di questi ultimi obbrobri amministrativi e gestionali nonché il rifiuto, ormai non più comprensibile, di avvalersi della sussidiarietà dei Super CAA, ci chiediamo- rimarca Molinaro Presidente di Coldiretti Calabria – perché devono continuare a pagare solo gli agricoltori. Il perpetuarsi di un simile atteggiamento causa: costi insostenibili in termini economici e sociali per la Calabria, agricoltori che vanno in sofferenza gestionale perdendo competitività, che hanno dovuto anticipare soldi per redigere un progetto accompagnato da una montagna di documenti che sono nel fascicolo di domanda e che nessun istruttore ha visto (il soccorso istruttorio non è valso in Calabria); insomma, altri soldi per i ricorsi da presentare e senza nessuna certezza dei tempi e di una valutazione qualitativa sui progetti di investimento e non ultimo, giovani che non si insedieranno in agricoltura, con effetti diretti e drammatici su occupazione e sviluppo nella Regione ultima d’Europa.
Sono risorse importanti ed uniche quelle del PSR che stanno alimentando dubbi sulla trasparenza gestionale ed amministrativa producendo iniquità tra i partecipanti ai bandi. Normalmente – continua Molinaro – la Programmazione dello Sviluppo Rurale genera entusiasmo, oggi nelle campagne calabresi c’è rabbia, umiliazione e frustrazione per il tradimento subito e l’arroganza dei comportamenti. Carissimo Presidente Oliverio – conclude -non è più sostenibile considerare il Dipartimento Regionale Agricoltura un feudo e gli agricoltori dei sudditi in quanto la politica nelle Istituzioni deve essere un servizio alto ed esigente e le risorse per le politiche non possono appartenere a nessun feudatario.