Gioia Tauro, presentato il libro “A ‘ndrangheta” Evento conclusivo dei “Caffè Letterari” organizzati dall’Associazione Culturale Kairos
di Caterina Sorbara
Ieri sera, nell’antica Sala Fallara a Gioia Tauro, è stato presentato il libro del luogotenente Cosimo Sframeli e del maresciallo Francesca Parisi: “A ‘ndrangheta. Evoluzione e forme di contrasto” (Falzea Editore).
Evento conclusivo dei “Caffè Letterari” organizzati dall’Associazione Culturale Kairos, da tanti anni appuntamento fisso dell’estate gioiese. Ad aprire i lavori la presidente del sodalizio Milena Marvasi Panunzio, che ha sottolineato l’importanza del binomio cultura e legalità, per la rinascita di un territorio. La Marvasi, ha poi ricordato l’amara vicenda dei sequestri di Maria Graziella Belcastro e di Fausta Rigoli, presenti in sala.
Subito dopo ha tracciato un breve profilo degli autori, ricordando quanto è importante la presenza delle forze dell’ordine, per la sicurezza della città e dei suoi abitanti. Ha presentato il libro, il dott. Michele Mammola.
Un viaggio in 11 capitoli nel mondo della simbologia e del linguaggio della ‘ndrangheta, con la convinzione che per contrastarla efficacemente, bisogna per prima cosa comprendere le profonde e robuste radici culturali.
E’ un libro verità che analizza fatti terribili avvenuti nel nostro territorio, dove emerge che per avere una visione globale della ‘ndrangheta, dobbiamo tenere in considerazione il lavoro dei magistrati e delle forze dell’ordine. Un lungo excursus, dal summit che si tenne a Montalto nel 1969 ai sequestri di persona, fino al monopolio sul traffico della droga.
E poi ancora il famoso “Processo dei 60”, la legge “Rognoni-Latorre”, il fenomeno del pentitismo. Nel corso degli anni, la ‘ndrangheta è cresciuta ed è ben radicata non solo in Italia, ma anche all’estero, in quanto tratta direttamente con i colombiani. Il libro si chiude con le riflessioni del magistrato Salvatore Rizzo, che racconta come negli anni ’80, i magistrati siano stati lasciati soli e con il ricordo del maresciallo Spanò.
Concludendo il dott. Mammola ha ricordato, commosso, il sequestro di sua moglie. Il sindaco di Gioia Tauro, Giuseppe Pedà, dopo aver ringraziato le forze dell’ordine per la loro presenza costante sul territorio, ha puntualizzato che in città è in atto una trasformazione culturale e sociale, un’isola ecologica è sorta da poco su un terreno confiscato.
Infine l’autore Sframeli, con l’ausilio di un video realizzato dall’Accademia delle Belle Arti di Reggio Calabria, dal titolo “Qual è l’onore”, ha illustrato la genesi del libro, ricordando il brigadiere Carmine Tripodi ucciso dalla ‘ndrangheta il 6 febbraio del 1985 e il carabiniere Pietro Ragno, ucciso nel 1988, sottolineando che: “Se dentro non c’è la giustizia, la legalità non vale”.
Numeroso il pubblico presente in sala, tra cui il sindaco di Taurianova, Fabio Scionti e l’assessore Luigi Mamone; l’on. Angela Napoli; i vertici dell’arma gioiese; il generale Salvatore Luongo; il luogotenente Gaetano Vaccari; la vedova del maresciallo Andrea Mantineo e l’amministrazione comunale gioiese.