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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 06 MAGGIO 2024

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“Fusione Corigliano-Rossano: subito il commissario” Questa la richiesta del consigliere Bevacqua

“Fusione Corigliano-Rossano: subito il commissario” Questa la richiesta del consigliere Bevacqua
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“La popolazione di Rossano e Corigliano si è espressa in maniera chiara e con una partecipazione superiore rispetto alle attese: adesso non c’è da tergiversare, bisogna condurre il processo di fusione al suo naturale compimento, senza ulteriori indugi”. Così il consigliere Bevacqua, il quale afferma: “Dopo l’esito della consultazione referendaria, mi sarei aspettato, da parte dei comitati promotori e da quanti hanno sostenuto fortemente la fusione, la richiesta di una forte accelerazione dei tempi che chiamasse le istituzioni regionali a un’azione subitanea. Mi pare, invece, di assistere a una sorta di strano stallo”.

“A suo tempo – prosegue Bevacqua -pur esprimendo in Consiglio le mie perplessità su alcune mancanze interne alla legge regionale che normava l’iter di fusione, soprattutto in relazione alla previsione di un adeguato studio di fattibilità, non esitai ad appoggiare quella che ritenevo e ritengo l’occasione per l’innesco di un processo virtuoso. Oggi, a maggior ragione, dopo la manifestazione inequivoca del voto popolare, la politica non può farsi trovare impreparata di fronte ad una materia che tocca da vicino il destino dell’area interessata. La questione non si risolve abdicando alla propria funzione e rimettendosi alle calende greche del tecnicismo legale”.

“È inaccettabile – conclude Bevacqua – che la cittadinanza sia tenuta sotto scacco sine die: è per questo che mi farò promotore di un’iniziativa consiliare che provveda a normare in tempi brevissimi la materia e approvi una legge istitutiva organica e compiuta, così come più volte si è autorevolmente espresso il vice presidente Viscomi: una normativa che consenta, fra l’altro, la nomina immediata del commissario, per evitare che il Comune di Corigliano vada al voto fra pochi mesi. L’entusiasmo per le possibilità aperte dal voto di ottobre non può essere smorzato per volontà estranee agli interessi del territorio e la Regione deve farsi soggetto attivo, ponendosi al servizio della volontà popolare”.