Fondi Diga sul Metramo Galatro, l’affondo di Imbalzano L'esponente di Forza Italia: "Sono costretto a rinfrescare la memoria al sindaco di Galatro"
“Comprendo la soddisfazione del mio amico, sindaco di Galatro, Carmelo Panetta nell’apprendere che la Conferenza Unificata ha finanziato con 26,5 milioni di euro il completamento della galleria di derivazione dell’invaso della Diga sul Metramo, opera da noi sempre ritenuta strategica per lo sviluppo sostenibile turistico ed agricolo della Piana. Quello che non capisco affatto è il suo plauso al Presidente della Regione Oliverio, con tanto di accompagnamento musicale. Panetta non può non ricordare che il completamento della stessa diga era stato approvato dal Consiglio Regionale nella seduta del 21 luglio 2014, grazie all’emendamento – a mia solitaria firma n. 33773/1 di pari data -, alla Proposta di Provvedimento Amministrativo n. 284/9^ con il quale veniva approvata la Programmazione Comunitaria 2014-2020”. E’ quanto dichiara Candeloro Imbalzano, esponente di Forza Italia e già Presidente della Commissione “Bilancio, Attività Produttive e Fondi Comunitari” e relatore in Consiglio sull’intero provvedimento.
“E già che ci siamo, dobbiamo evidentemente dedurre che il Presidente Oliverio – anche nella qualità di detentore della relativa Delega – abbia contribuito, in qualche successiva rimodulazione, a cancellare quella volontà espressa dal Consiglio Regionale, salvo a decidere in epoca più recente di richiedere un finanziamento al Governo per ovviare alla macroscopica eliminazione dell’azione 6.3.2 testualmente finalizzata “ al completamento della galleria per la Diga sul Metramo e la destinazione d’uso delle sue acque”, continua ancora Candeloro Imbalzano.
“Queste cose Panetta non può averle dimenticate, se è vero come è vero che dopo l’inserimento e l’approvazione della mia proposta di finanziamento dell’invaso sul Metramo, ci fu sulla stampa un coro di manifestazioni di gioia di diversi Amministratori dei territori interessati, tra cui non mancò legittimamente la sua, atteso che l’imponente struttura ricade a cavallo dei comuni di S. Pietro di Caridà, Galatro e Laureana di Borrello ”, aggiunge Candeloro Imbalzano.
“Vicenda che ha fatto il paio con l’altra grande questione della “Zona Economica Speciale” del Porto di Gioia Tauro”, la cui proposta di legge nella scorsa consiliatura era stata approvata dal Consiglio e successivamente andata in discussione alle competenti Commissioni del Senato; salvo poi essere inopinatamente sostituita da altra quasi analoga proposta in questa legislatura. Con un identico risultato: quello di far perdere, sia per la Diga che per la ZES, almeno due anni di tempo in entrambi i casi, che potevano essere tranquillamente utilizzati”, conclude Candeloro Imbalzano.