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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 07 MAGGIO 2024

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Festa San Leonardo, ieri le celebrazioni e la processione religiosa La sindaca Filomena Greco ha consegnato le chiavi al Santo patrono di Cariati

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Si sono svolte ieri pomeriggio le celebrazioni in onore del patrono di
Cariati, San Leonardo. Nella cattedrale di San Michele Arcangelo la
sindaca Filomena Greco ha consegnato le chiavi della città al Santo.

Successivamente, dopo le preghiere del parroco don Angelo Pisani, il
discorso della Prima cittadina, e il simbolico momento della consegna
delle chiavi, fedeli e cittadini tutti si sono mossi in processione per
le vie del centro storico. Un cammino che è stato breve a causa delle
precarie condizioni meteorologiche.

«Celebrare la festa patronale – ha detto la sindaca Filomena Greco
– è un momento radicato nella nostra tradizione, perché in questa
occasione la comunità cariatese si ritrova, e riscopre lo spirito
della condivisione e dello stare insieme. Ci si fa l’un l’altro
coraggio nell’affrontare le avversità della vita quotidiana,
cercando insieme i motivi che ci portano a essere sereni, mettendo da
parte per un momento le angustie quotidiane determinate dai motivi più
vari».

«Questa – ha continuato la Prima cittadina – è un’occasione in
cui tutti noi dovremmo rinnovare lo spirito di sentirci comunità.
Dovrebbe essere presente in ognuno di noi lo spirito di solidarietà e
quello della comprensione verso gli altri. Parlo al condizionale,
perché purtroppo noto giorno dopo giorno che questo senso di unità e
di voglia di riscatto per tutta la nostra comunità non alberga in
tutti. Ed è per questo che oggi chiedo a ognuno di pregare affinché
la comunità tutta ritrovi in sé la capacità di insegnare l’amore e
la carità».

«La consegna simbolica delle chiavi della città di Cariati al Santo
patrono – ha concluso la Sindaca – diventa oggi una preghiera. E
prego San Leonardo perché ravvivi in tutti noi la speranza per un
futuro migliore e perché possa far rinascere la forza di combattere
per il cambiamento del nostro paese. Cambiamento che, però, deve
partire da ciascuno di noi. La nostra comunità è capace di grandi
cose: dobbiamo solo ricordarci ogni giorno che non siamo soli, che il
dolore del nostro vicino è anche il nostro, e la sua felicità è
anche la nostra felicità».