Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), VENERDì 03 MAGGIO 2024

Torna su

Torna su

 
 

Fallimento Us Catanzaro, sei ex dirigenti e consulenti rinviati a giudizio per truffa. C’è anche Claudio Parente

Fallimento Us Catanzaro, sei ex dirigenti e consulenti rinviati a giudizio per truffa. C’è anche Claudio Parente

La vicenda risale al 2007, quando fallì la storica società calcistica del capoluogo calabrese. Davanti a un giudice compariranno anche Massimo Poggi e Bernardo Colao, il commercialista Giuseppe Ierace, il consulente d’azienda Domenico Cavallaro, e l’avvocato Gerardo Carvelli. La Guardia di finanza evidenziò delle irregolarità contabili

Fallimento Us Catanzaro, sei ex dirigenti e consulenti rinviati a giudizio per truffa. C’è anche Claudio Parente

La vicenda risale al 2007, quando fallì la storica società calcistica del capoluogo calabrese. Davanti a un giudice compariranno anche Massimo Poggi e Bernardo Colao, il commercialista Giuseppe Ierace, il consulente d’azienda Domenico Cavallaro, e l’avvocato Gerardo Carvelli. La Guardia di finanza evidenziò delle irregolarità contabili

 

CATANZARO – Il giudice dell’udienza preliminare ha rinviato a giudizio le sei persone coinvolte nell’inchiesta su presunti illeciti connessi al fallimento dell’ex società calcistica Us Catanzaro, dichiarata fallita il 15 giugno del 2007. Accogliendo la richiesta del pubblico ministero, il giudice Maria Rosaria Di Girolamo ha mandato i sei accusati al processo, che avrà inizio il 7 ottobre davanti al tribunale collegiale, nel corso del quale dovranno rispondere a vario titolo di truffa aggravata per il conseguimento di fondi pubblici e bancarotta fraudolenta patrimoniale.
Gli imputati sono ex dirigenti ed ex consulenti della società calcistica fallita: gli imprenditori Claudio Parente, Massimo Poggi e Bernardo Colao, il commercialista Giuseppe Ierace, il consulente d’azienda Domenico Cavallaro, nonchè l’avvocato Gerardo Carvelli. La richiesta di rinvio a giudizio è giunta a conclusione delle indagini della Guardia di finanza partite a seguito di una verifica fiscale relativa agli anni 2006 e 2007, da cui sarebbero emerse irregolarità nella gestione societaria che avrebbero portato al fallimento. La presunta truffa, secondo la ricostruzione dell’accusa, si sarebbe concretizzata nell’indebita percezione, risalente al giugno del 2007, di circa tre milioni e mezzo di euro di contributi provenienti dalla Lega Calcio, e altri 500.000 euro sborsati dalla Provincia di Catanzaro.