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TAURIANOVA (RC), VENERDì 03 MAGGIO 2024

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Davide Pirillo (Forza nuova) scrive una lettera aperta a Cécile Kyenge

Davide Pirillo (Forza nuova) scrive una lettera aperta a Cécile Kyenge

“Come ministro italiano è fuori luogo, scelga la strada dell’onore e della Patria, vada a lottare per il Congo”

Davide Pirillo (Forza nuova) scrive una lettera aperta a Cécile Kyenge

“Come ministro italiano è fuori luogo, scelga la strada dell’onore e della Patria, vada a lottare per il Congo”

 

 

Riceviamo e pubblichiamo:

Una domanda s’insinua nelle nostre
menti, sino dall’incredibile nomina (che in tutta sincerità non
condividiamo) che l’ha portata alla carica di ministro, signora
Kyenge, ci chiediamo come sia possibile che Lei voglia, ora, dare
lezioni di civiltà e di diritti umani in Italia? Ci viene a parlare
di Ius Soli e di leggi contro il “razzismo” facendoci passare per
un popolo di “xenofobi” che ha bisogno della sua “messianica”
linea politica pro-integrazione, quando le uniche vittime del
razzismo sono gli italiani stessi, che stanno subendo una invasione
allogena, diretta dalle oscure volontà di lobby immigrazioniste ed
associazioni xenofile, mentre il già esiguo welfare è totalmente
risucchiato dall’emergenza immigrazione.
Inoltre, assodato che da congolese Lei
è fuggita dal suo paese senza lottare minimamente per i diritti del
suo popolo, preferendo la via comoda dell’emigrazione, mentre il
Congo ha enorme bisogno dei suoi figli in Patria, viste le
particolari condizioni sociali ed economiche che lo dilaniano, pur
sorgendo in una area geologica dal sottosuolo ricchissimo
(paradossalmente) di oro, diamanti, uranio, coltan, petrolio e di risorse
naturali preziosissime, come abbondante acqua che produce elettricità
venduta al Sud Africa ed a paesi dell’area mediterranea, ed una
gigantesca quantità di legname derivata dalle foreste che sono il 6%
del totale mondiale.
Eppure tutto questo ben di Dio è in
mano non dei congolesi (il 90% non ha accesso neanche alla corrente
elettrica), ma delle multinazionali occidentali e cinesi, aiutate da
politici corrotti e gruppi tribali armati sotto la “supervisione”
dell’ONU. Ci chiediamo allora, perché non torni in Congo a lottare
per il suo popolo, affinchè possa affermare la sovranità popolare sulle ingenti
risorse?
Ebbene si, cara signora Kyenge ci
piacerebbe vederla nei panni di una eroina nazionale congolese, dove
avrebbe nostro pieno rispetto e sostegno, se ne renda conto Lei come
ministro italiano invece è fuori luogo, scelga quindi la strada
dell’onore e della Patria, vada a lottare per il Congo, torni nella
sua terra.

Davide Pirillo (Forza Nuova – Calabria)