Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), MARTEDì 07 MAGGIO 2024

Torna su

Torna su

 
 

Dalila Nesci interviene sul caso del Centro ictus di Vibo Valentia La deputata del Movimento 5 Stelle: «Gli illegittimi Scura e Urbani chiariscano futuro Stroke Unit»

Dalila Nesci interviene sul caso del Centro ictus di Vibo Valentia La deputata del Movimento 5 Stelle: «Gli illegittimi Scura e Urbani chiariscano futuro Stroke Unit»
Testo-
Testo+
Commenta
Stampa

«Del futuro della Stroke Unit di Vibo Valentia chiederò conto ai commissari alla sanità calabrese, Massimo Scura e Andrea Urbani, ai quali dissi subito, nell’incontro del 31 marzo scorso, che per dati e qualità essa meritava il massimo livello di attenzione e dotazione». Lo dichiara la deputata M5s Dalila Nesci, in merito alle recenti voci su un hub neurologico a Catanzaro che potrebbe penalizzare la struttura di Neurologia dell’ospedale Jazzolino di Vibo Valentia. La parlamentare 5 stelle incalza: «In genere le voci non nascono mai a caso. A Vibo Valentia il primario Domenico Consoli ha raggiunto risultati che tutti possono verificare, così come i suoi tanti contributi scientifici nel trattamento dell’ictus. Mi sono fatta un’idea sui rumori di corridoio riguardo al riordino delle strutture neurologiche in Calabria. Non vorrei che la sorpresina fosse dietro alla discussa integrazione tra l’ospedale Pugliese e il policlinico dell’Università di Catanzaro, tutta sbilanciata verso l’ateneo retto dal professor Aldo Quattrone». «Da qui – conclude Nesci – cambieranno diverse cose nel riassetto della sanità calabrese. Intanto il Movimento 5 stelle ha presentato l’interrogazione in commissione sull’illegittimità del commissariamento della Calabria nella sanità, evidente in base alla normativa sui piani di rientro. Questo significa che il governo Renzi potrà proseguire nell’illegittimità o revocare gli incarichi a Scura e Urbani, che dall’inizio hanno sostenuto i vari appetiti dei baroni della sanità calabrese; il primo con una certa ingenuità, il secondo con piena determinazione e con l’appoggio del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin».