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TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

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Corpi carbonizzati a Cassano: fiamme per ore, completamente consumati

Corpi carbonizzati a Cassano: fiamme per ore, completamente consumati

La Dda di Catanzaro apre un fascicolo sospettando il coinvolgimento della criminalità organizzata

Corpi carbonizzati a Cassano: fiamme per ore, completamente consumati

La Dda di Catanzaro apre un fascicolo sospettando il coinvolgimento della criminalità organizzata

 

 

CASSANO ALLO JONIO (COSENZA) – Sono stati completamente consumati dal fuoco i corpi di Giuseppe Iannicelli, sorvegliato speciale di 52 anni, della compagna marocchina Ibtissam Touss, di 27, e del nipotino dell’uomo, di soli tre anni. E’ quanto emerge dagli accertamenti medico legali compiuti nelle scorse ore a Cassano allo Jonio. Nel corso della notte i carabinieri del Comando provinciale di Cosenza hanno sentito numerosi familiari e conoscenti di Iannicelli. Gli investigatori puntano a ricostruire tutti i suoi spostamenti prima della scomparsa e ad accertare se avesse avuto contrasti con altre persone. Al momento l’ipotesi più accreditata dagli investigatori è quella che il triplice omicidio sia maturato nell’ambito della criminalità che gestisce il traffico e lo spaccio di droga. I carabinieri stanno anche valutando, viste le modalità efferate del triplice delitto, se ci sia stato anche un coinvolgimento diretto da parte delle cosche della criminalità organizzata locale. Dai primi accertamenti è emerso che l’automobile con a bordo le tre vittime ha bruciato per diverse ore, consumando completamente i corpi. Inizialmente, quando i carabinieri sono arrivati sul luogo del ritrovamento, è stato anche difficile riuscire a capire quanti fossero i cadaveri carbonizzati che si trovavano nell’automobile.
Dda Catanzaro apre fascicolo
La Dda di Catanzaro ha aperto un fascicolo d’indagine sull’omicidio di Giuseppe Iannicelli, della compagna marocchina Ibtissam Touss e del nipotino dell’uomo, di soli tre anni. Per le attività investigative urgenti le indagini dei carabinieri sono coordinate dalla Procura di Castrovillari, ma contestualmente la Dda del capoluogo calabrese ha già avviato accertamenti. La Dda è intervenuta ipotizzando che il triplice omicidio, anche per le modalità efferate, s’inquadri nell’ambito della criminalità organizzata.

Procuratore Dda: “E’ criminalità sanguinaria”
“Nella zona della Sibaritide c’è una criminalità organizzata sanguinaria che non fa sconti a nessuno e che, probabilmente, non si è fermata nemmeno davanti ad un bambino di tre anni”. Lo ha detto all’ANSA il Procuratore della Dda di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo, sul triplice omicidio di Cassano allo Jonio. “Quello accaduto a Cassano – ha aggiunto – è un fatto crudele che desta allarme sociale. In quella zona le cosche, nonostante i duri colpi inferti dallo Stato, continuano a seminare terrore e morte”.
“Già in passato – ha aggiunto il Procuratore della Dda di Catanzaro – abbiamo assistito a fatti di sangue eclatanti, come la strage di San Lorenzo del Vallo. Quella degli zingari è una cosca terribile che non esita ad usare le armi e a seminare morte, specialmente nelle faide con i clan avversari”. “Gli zingari di etnia rom di quell’area – ha detto ancora Lombardo – si sono modellati sugli schemi della ‘ndrangheta e sono in stretto contatto con le cosche dell’area di Cosenza. Il clima ed il contesto, quindi, sono proprio quelli della criminalità organizzata. Noi in più processi abbiamo contestato l’associazione mafiosa e la nostra tesi ha retto”.

Usati almeno 15 litri di benzina
Almeno 15 litri di benzina sono stati usati per incendiare l’auto con a bordo i corpi di Giuseppe Iannicelli, della compagna marocchina Ibtissam Touss, e del nipotino di tre anni dell’uomo. E’ quanto emerso dai primi accertamenti sul luogo del ritrovamento a Cassino allo Jonio. Dalle indagini, condotte dai carabinieri del Comando provinciale di Cosenza, è emerso che risale a giovedì l’ultima volta che le vittime sono state viste vive. Il figlio di Iannicelli ha poi denunciato la scomparsa venerdì.
Sgomento e orrore a Cassano allo Jonio. In serata Consiglio comunale. Sindaco: la nostra è città laboriosa
Sgomento, amarezza, dolore, orrore, condanna, indignazione. Sono i sentimenti che questa mattina aleggiavano a Cassano allo Jonio. Tutti, in piccoli capannelli, non facevano altro che parlare del triplice omicidio, che ha avuto tra le vittime un bambino di tre anni. “Quanto è accaduto ieri è qualcosa di inaudito che ha sconvolto la tranquillità e la sensibilità dell’intera comunità cassanese”, dice un signore di mezza età. Cassano, il giorno dopo, si presenta come una città esterrefatta da tanta brutalità dimostrata da chi non ha avuto nessuna remora e nessuno scrupolo ad uccidere un bambino di tre anni. A differenza di quanto succedeva dopo i fatti di sangue consumatosi negli anni scorsi nelle faide tra le cosche della ‘ndrangheta, i cittadini cassanesi questa volta non si tirano indietro per commentare il barbaro triplice omicidio. Il sindaco, Gianni Papasso, si è detto “sbigottito e addolorato soprattutto per la ferocia con cui è stato consumato un simile crimine”. Sentimenti che aleggiano anche tra i cittadini. “Vedere un bambino carbonizzato non è una cosa che si può accettare. Sono fatti inauditi, a mio avviso contro natura”, dice un medico del 118 di Cassano. “Nella mia carriera – aggiunge – non ho mai visto, nè sentito una cosa del genere. Sono fatti che ci fanno rimanere senza parole”. “Quand’ero giovane – gli fa eco un signore anziano – c’era più rispetto. Mai e poi mai si sarebbero uccisi un bambino e una donna. Il mondo è cambiato. Anche la ‘ndrangheta adesso non ha più un codice d’onore”. In serata a Cassano si svolgerà un Consiglio comunale aperto. “La nostra – ha concluso Papasso – è una città fatta di gente laboriosa e onesta che nulla ha da spartire con simili e atroci fatti”.
Procuratore, lavoriamo a ritmi serrati
“Sul fronte delle indagini possiamo solo dire che stiamo lavorando a ritmi serrati”. E’ quanto ha detto il Procuratore di Castrovillari, Franco Giacomantonio, sul triplice omicidio di Cassano allo Jonio. “Al momento, – ha aggiunto – non privilegiamo alcuna pista anche se, com’è normale che sia, abbiamo le nostre idee. Siamo in continuo e strettissimo contatto con i colleghi della Dda”.