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TAURIANOVA (RC), SABATO 27 APRILE 2024

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Confcommercio: allarme materie prime, rischi rialzi

Confcommercio: allarme materie prime, rischi rialzi

Con corsa commodity greggio a giugno rincari cibo fino a +10%

Confcommercio: allarme materie prime, rischi rialzi

Con corsa commodity greggio a giugno rincari cibo fino a +10%

 

(ANSA) ROMA – Gli aumenti generalizzati delle materie prime, dal petrolio allo zucchero, dai cereali al cotone, potrebbero portare ad una ”prossima e repentina ripresa della crescita dei prezzi al consumo”. E’ l’allarme lanciato da Confcommercio, alla luce delle recenti impennate degli alimentari e del greggio. L’associazione guida da Carlo Sangalli ha elaborato una simulazione per analizzare quale potrebbe essere l’effetto degli shock sui prezzi delle materie prime ai prezzi al consumo. Ipotizzando un aumento a febbraio del prezzo del petrolio del 5% rispetto alla media delle quotazioni di gennaio e una contestuale crescita dei prezzi delle materie prime del 2% e un successivo mantenimento dei prezzi di tutte le materie prime ai livelli di febbraio, a giugno prossimo rispetto a giugno 2010, gli shock su petrolio e materie prime equivarrebbero ad un +40% circa e si tradurrebbero in variazioni tendenziali dei prezzi al consumo pari al 10,2% per gli alimentari, all’8,7% per latte, formaggi e uova, al 5% per i cereali e al 2,8% per il complesso dei beni (alimentari e non alimentari). A partire dalla seconda meta’ del 2009, rileva l’Ufficio studi di Confcommercio, i prezzi delle materie prime hanno cominciato a mostrare una diffusa tendenza al rialzo. Il fenomeno, che sembrava potesse rientrare nei primi mesi del 2010, almeno per gli energetici ed alcune materie prime non alimentari, e’ ripreso con una certa intensita’, alimentando i timori di una fiammata inflazionistica analoga, se non superiore, a quella vissuta nel biennio 2007-2008. In particolare, spiega ancora l’Ufficio studi, le tensioni si stanno concentrando, in misura molto accentuata, sui prezzi delle materie prime alimentari. ”Stando all’indice elaborato da Confindustria, – scrive la Confcommercio – le dimensioni degli aumenti appaiono anche superiori a quelli registrati nel 2008, anno in cui la punta piu’ elevata fu registrata a febbraio con un incremento del 22,6%; attualmente la variazione supera, su base annua, il 44%”. Come nel 2007, oggi, l’aumento dei corsi delle materie prime a causa di avverse condizioni meteorologiche, e’ rinforzato dall’accresciuta domanda da parte delle economie emergenti. Invece, rispetto al biennio 2007-2008, quando gli aumenti si concentrarono su alcuni prodotti e filiere, il fenomeno attuale sembra piu’ diffuso e coinvolge un maggior numero di materie prime, ”elemento che induce a ritenerlo meno transitorio e difficilmente assorbibile in tempi brevi”. Le tensioni inflazionistiche potrebbero portare, secondo Confcommercio, ad un intervento sul costo del denaro da parte della Bce. Ma questa scelta ”che potrebbe giovare alla Germania, per l’Italia e non solo potrebbe comportare, invece, rilevanti rischi in termini di crescita e di sostenibilita’ della finanza pubblica”.

redazione@approdonews.it