“Comune Reggio trovi soluzione per canile Mortara” Lo dichiara Roberta Riso, responsabile regionale de "La Foresta che Avanza"
“In merito alla sorte dei cani ospiti del canile comunale di Mortara esigiamo, una volta per tutte, chiarezza. Sono mesi che monitoriamo questa assurda vicenda ed ora i nostri sospetti e le nostre denunce hanno trovato conferma: gli animali del canile in questione dovranno essere spostati in altre strutture ricettive, nello specifico non viene comunicato quali, per un periodo di tempo non precisato, per poter finire i lavori di manutenzione interni al canile stesso”. Sono queste le dure dichiarazioni di Roberta Riso, responsabile regionale de La Foresta che Avanza, Gruppo ecologista nato in seno al movimento CasaPound Italia.
“Nei mesi di Aprile e Maggio – spiega – abbiamo prestato opera di volontariato con altri ragazzi e ragazze all’interno del canile in questione e le anomalie erano più che evidenti. A seguito di ciò abbiamo denunciato più volte suddette inadeguatezze senza, però, ottenere alcuna risposta. Adesso apprendiamo che gli animali ospiti del canile di Mortara saranno spostati in altre strutture; in virtù di ciò, ci chiediamo – incalza – per quale motivo l’amministrazione comunale si sia resa conto solo ora di aver assegnato e consegnato all’associazione Aratea (vincitrice del bando), un canile incompleto e inadatto alla permanenza dei cani randagi della città. Questa situazione è la conferma di tutte le denunce effettuate nei mesi passati e dell’inadeguatezza di coloro che gestiscono il canile (palesata anche dalla pubblicizzazione dei corsi di formazione seguiti dal personale interno tramite slide lette e commentate da consiglieri comunali che non sappiamo a quale titolo fossero saliti in cattedra)”.
“Tutto ciò – prosegue Riso – è riprovevole ed è la dimostrazione tangibile di come quella Falcomatà sia un’amministrazione poco credibile. Questa volta non ci accontenteremo delle solite sterili ed inutili promesse ma pretendiamo risposte e soluzioni concrete. Non possiamo permettere che, dopo le morti per cimurro e le altre morti sospette, le sorti di questi cani siano ancora in bilico e a forte rischio; non permetteremo che questo scempio prosegua. In virtù di ciò – conclude – chiediamo le dimissioni della dottoressa Putortì, responsabile del canile, in modo tale che venga affidato ad associazioni più capaci e competenti. Quello delle dimissioni sarà un atto di responsabilità da parte della stessa”.