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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 07 MAGGIO 2024

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Como al centro di maxi frodi Valigette con soldi veri scambiate con quelli falsi per grosse transazioni. Ripetuti episodi sulle rive del Lago perchè i truffatori approfittano della vicinanza alla Svizzera

Como al centro di maxi frodi Valigette con soldi veri scambiate con quelli falsi per grosse transazioni. Ripetuti episodi sulle rive del Lago perchè i truffatori approfittano della vicinanza alla Svizzera
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Attenzione al raggiro sulle rive del lago di Como. All’improvviso il bel capoluogo
nel nord della Lombardia si sta rivelando una tra le città nelle quali la truffa
è dietro l’angolo ed in questi mesi, secondo quanto riportato da numerosi articoli
sulla stampa elvetica, si sta rivelando tra le più esposte a mega frodi. L’ultimo
caso dopo i 650mila euro in diamanti soffiati a una coppia di gioiellieri spagnoli,
quella del nano nel mobile, vittime rispettivamente un cittadino austriaco, che ha
venduto orologi per 160mila euro ottenendo in cambio banconote false, quindi un tedesco,
salvato in extremis dall’intervento dei militari dell’Arma. Poi da quella da 400mila
euro con i Bitcoin che ha visto frodati due bielorussi, giunti a Como a quella del
“reap-deaf” per diverse centinaia di migliaia di euro per l’acquisto di immobili,
l’ultima ad essere stata segnalata oggi è stata quella di un facoltoso ottantenne
svizzero. L’uomo è stato alleggerito di ben 200mila franchi in contanti da tre truffatori
professionisti riusciti a rifilargli l’equivalente in euro… falsi. I truffatori,
per quanto riferito dalla stampa locale, hanno attirato nella trappola il pensionato,
che arrivava dal lucernese, fingendosi intenzionati ad acquistare una villa di pregio
che l’anziano aveva messo in vendita. Teatro della truffa è stato un hotel della
zona del lungolago di Como. Qui l’ottantenne a bordo della sua Ferrari, accompagnato
dal figlio, è arrivato convinto di concludere la vendita della sua villa vista lago
con i sedicenti acquirenti. I primi contatti erano già avvenuti e le due parti si
erano accordate sulla cifra finale per l’acquisto della villa. I truffatori, però,
avevano avanzato un’altra richiesta: cambiare della valuta. Avrebbero spiegato al
facoltoso pensionato che per il buon esito delle trattative avrebbero avuto bisogno
di 200mila franchi svizzeri in contanti, così da essere in grado di pagare i primi
lavori di ristrutturazione della casa. Spiegando le difficoltà nel cambiare in così
breve tempo la grande somma di denaro, hanno chiesto al pensionato di arrivare alla
trattativa con i 200mila franchi che avrebbe dovuto cedere per l’equivalente in euro,
più una piccola percentuale per il disturbo. Un doppio affare, insomma, che si è
rivelato una doppia fregatura. Una valigetta piena di euro veri è stata effettivamente
mostrata all’uomo, che ha anche avuto il tempo di controllare e contare il denaro.
Peccato che, dopo aver terminato, l’anziano si sia trovato in mano altro. Al momento
dello scambio, la ventiquattrore piena di euro veri è stata appoggiata accanto a
un mobiletto dentro il quale, probabilmente, si nascondeva un complice che ha sostituito
le valigette. Un trucco ormai noto, che, purtroppo, continua a mietere vittime. Oltre
al danno anche la beffa. Perché il pensionato, con gli euro ricevuti, ha cercato
di pagare l’hotel nel quale aveva soggiornato. Solo in quel momento si è scoperto
che il denaro era falso. Insomma, per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello
dei Diritti”, la vicinanza al confine svizzero è una delle cause per le quali
le autorità giudiziaria e le forze di polizia dovrebbero innalzare i livelli di
guardia per evitare che questi furbi malintenzionati perseverino con artifizi e raggiri
per spolpare vittime convinte di fare succulenti affari.