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TAURIANOVA (RC), VENERDì 03 MAGGIO 2024

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Cittanova, incontro sul No alla riforma Costituzionale Andare Oltre, Comitato del No e Calabria Tricolore con Nuccio Carrara, hanno espresso la loro posizione al quesito referendario

Cittanova, incontro sul No alla riforma Costituzionale Andare Oltre, Comitato del No e Calabria Tricolore con Nuccio Carrara, hanno espresso la loro posizione al quesito referendario
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Giovedì 10 Novembre a Cittanova, l’Associazione Politico Culturale Andare Oltre si è fatta promotrice, insieme al Comitato del No e all’associazione Politico Culturale Calabria Tricolore, di un incontro con la cittadinanza per manifestare le “ragioni del No alla riforma costituzionale” che ha visto una nutrita partecipazione di cittadini. Tra gli interventi moderati dal giornalista Ferdinando Milicia, quello del Presidente di Andare Oltre Domenico Fonti, il quale, ringraziando la presenza degli intervenuti “ad un dibattito che interessa da vicino la difesa della sovranità del popolo e politica” si è detto convinto che “ le elezioni Americane, hanno dimostrato che c’è un vento di cambiamento radicale e di ribellione sociale contro la casta ed i poteri forti. Poi, ringraziando i presenti, il Presidente di Andare Oltre, ha sottolineato come “la partecipazione di cittadini, nonostante l’evento per motivi di tempo fosse stato poco pubblicizzato, dimostra che l’argomento interessa chi vuole dare oltre che un semplice no alla riforma”. Entrando nel vivo della questione, Fonti, si è soffermato sul risparmio di questa riforma che sarà soltanto del 20% dei soldi pubblici e che nei fatti cancella la sovranità politica. “Poca cosa, se pensiamo che i consiglieri provinciali non avevano alcuna indennità di carica”. Esistono le conferenze Stato/Regioni “con questa riforma ci ritroveremmo un organismo fotocopia ed inutile”. Non è mancato il riferimento alla politica locale e critico per l’abolizione delle provincie e di una città metropolitana che diventa sempre più casta, dove, nonostante la presenza di un noto consigliere sul territorio “Cittanova, che ha sempre vantato candidati e consiglieri di maggioranza e opposizione, oggi, nella città metropolitana è rimasta senza rappresentanza”. Poi il riferimento al quorum per le consultazioni di iniziativa popolare che la costituzione vuole alzare da 50.000 a 150.000 firme, anche qui, Domenico Fonti, riprendendo una battaglia della campagna elettorale delle scorse Amministrative, ha evidenziato, come “rischiano di essere limitati gli spazi di confronto politico che abbiamo ereditato dall’antica Grecia. Noi come Andare Oltre, chiedemmo, che a partire dai comuni non ci fosse l’ostacolo del quorum che frena la democrazia”. E poi, la sovranità politica, “condizionata dalla cessione di sovranità ad organismi Europeo che va riveduta anche dopo la brexit”. Infine il ricordo delle battaglie politiche della destra Italiana sul “modello Presidenzialista che manca in una riforma che nulla ha di nuovo”.

Giovambattista Valensise di Calabria Tricolore, oltre alla questione della  perdita di sovranità, ha sottolineato il rischio che “il nuovo senato diventi un luogo dove esponenti politici locali, possano trovare la via di fuga per garantirsi l’immunità parlamentare”. Molto spazio nel suo intervento, Valnensise lo ha concentrato sul grado di corruzione della politica e la perdita dei valori. “Quale futuro consegneremo noi ai nostri figli in un mondo che ormai non ha più regole” è la domanda del presidente di Calabria Tricolore. Poi sul referendum, Valensise, ha richiamato alla pochezza culturale di chi rappresenta un popolo sempre più svuotato dei suoi poteri sovrani “ecco perché registriamo un distacco dalla politica ed il completo disinteresse, quando anche a livello locale, con la città metropolitana, il rapporto tra potere decisionale e cittadino aumenta eliminando il voto diretto”.

La professoressa Irene Marvasi, moglie del prof Bruno Naso, del quale Fonti ha ricordato l’impegno umano e politico, ha centrato l’argomento sul fondamento della Costituzione.  La Prof.ssa Irene Marvasi,  dopo un’analisi attenta dei  12 principi fondamentali  che costituiscono la base del nuovo stato democratico e repubblicano dopo gli eventi catastrofici della seconda guerra mondiale, esamina in particolare l’articolo 4° che riconosce “il diritto inalienabile del lavoro al cittadino italiano e lo pone a confronto con lo stesso diritto che l’articolo 117 della Riforma Boschi- Renzi che lo ritiene soltanto sostenibile”.  Le tre cose importanti per noi salute-istruzione-lavoro “vengono affidate a una Camera di Deput ti che non può garantire la sostenibilità a causa delle precarie risorse finanziarie (a causa anche dei vincoli europei e della mancata sovranità monetaria). Oltre a questo tutta l’attività legislativa è esclusiva alla Camera dei Deputati e si snoda in tutte le lettere dell’alfabeto dalla “A” alla “ Z ”. La professoressa, da Presidente del Comitato del No, inoltre ha fatto un excursus delle “graduali e costanti riforme anticipatrici dell’attuale, facendo riferimento a quello del 2012 del governo Monti che ribadiva il debito pubblico la sua sostenibilità e l’equilibrio dei bilanci, a costo di tagli, sacrifici, tasse e vite umane”.Il debito pubblico è divenuto elemento essenziale della vita economica in Italia.Tutte queste piccole riforme – prosegue la prosegue la presidente del Comitato –  “sono state realizzate negli anni e travasate  nella Costituzione Italiana in modo che non possano essere modificate e/o trasformate”. Il Senato nuovo ha come prerogativa quella di svolgere rapporti tra gli enti e con l’unione europea. Elevando i trattati dell’unione europea e quelli internazionali a rango costituzionale “diventano irrevocabili e l’articolo 75 della Riforma conferma che non è ammesso nemmeno il referendum per ratificare i suddetti trattati. Si riduce così – conclude – il suffragio universale, si potenzia il governo, si rompe il cameralismo perfetto e da la competenza legislativa esclusiva alla Camera dei Deputati. Riferimenti a filosofi politici tra cui Augusto Comte e da altri critici e storci e politici hanno corredato l’intervento.

Ha concluso la manifestazione Nuccio Carrara, già sottosegretario alle riforme del governo Berlusconi ed esponente politico impegnato per la campagna referendaria ha espresso il concetto di Sovranità del popolo che questa riforma cancella. Parlando della Brexit e delle elezioni Americane si è detto convinto che “ ormai le lobbie’s, gli speculatori finanziari che vogliono decidere i governi e decidere sul popolo, sono stati sconfitti dalla voglia di libertà, la stessa – continua – che porterà la vittoria del No al referendum”. Ricorda la sua esperienza da sottosegretario di Stato ed a proposito della riforma del titolo V°, avverte, proprio a chi si illude che questa riforma esprima un concetto di solidarietà nazionale “che in realtà aumenta la concorrenza ed i ricorsi tra regioni e lo Stato e dunque, aumento di spesa pubblica per decidere a chi spettano competenze”. Poi riprendendo il discorso legato ai vincoli che l’unione europea obbliga con la cessione di quote di sovranità dell’Italia, ha sottolineato come questa, sia un’Europa è “costruita sulle banche, sul condizionamento della finanza, assente a livello economico, su coloro che giocano d’azzardo decidendo sulla testa di molti cittadini, un’Europa nella quale non c’è mai stata una vera politica economica”. Vincoli che Carrara da nomi e cognomi dei suoi Padri Costituzionalisti “che già da allora, travisando la storia, le verità belliche che attraversarono il vecchio continente, imposero al popolo Italiano, dunque una costituzione da riformare, ma, non secondo Renzi”. Poi, sul nuovo senato, è convinto che “l’unione europea controllerà il Senato, perché i senatori, nella loro qualità di Amministratori locali, avranno sempre bisogno dei fondi europei, e la mano che da, sta sopra a quella che riceve e questo significa furto di sovranità”.  Dunque il pericolo che aumenti il clientelismo ed il malaffare in politica, considerato che “i Senatori saranno scelti solo dai consigli regionali e solo tra i sindaci delle grandi città”. Inoltre, non essendo più i senatori eletti dal Popolo, ciò che potrà verificarsi è che “ neppure con il più ampio consenso popolare si potrà impedire ai senatori di bocciare qualsiasi riforma che tocchi i privilegi delle loro duplici o triplici poltrone”.