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TAURIANOVA (RC), VENERDì 03 MAGGIO 2024

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Fincalabra, Chizzoniti si autodenuncia in Procura e attacca la “spericolata difesa d’ufficio” del neo assessore Arena

Fincalabra, Chizzoniti si autodenuncia in Procura e attacca la “spericolata difesa d’ufficio” del neo assessore Arena

Nuova iniziativa del presidente della Commissione speciale di vigilanza, che aveva già presentato un esposto presso la Procura di Catanzaro e alla Corte dei conti: dopo l’attaco subito dall’esponente di giunta, lo accusa di aver concorso «a delegittimare e depotenziare compiti e funzioni di una Commissione Speciale»

Fincalabra, Chizzoniti si autodenuncia in Procura e attacca la “spericolata difesa d’ufficio” del neo assessore Arena

Nuova iniziativa del presidente della Commissione speciale di vigilanza, che aveva già presentato un esposto presso la Procura di Catanzaro e alla Corte dei conti: dopo l’attaco subito dall’esponente di giunta, lo accusa di aver concorso «a delegittimare e depotenziare compiti e funzioni di una Commissione Speciale»

 

 

REGGIO CALABRIA – “Veni, vidi, vici: in che consiste il bottino? Semplicemente nell’agognato premio ‘Ercolino sempre in piedi’ attribuito all’imbattibile assessore Demetrio Arena, per l’inimitabile quanto infelice esordio in Consiglio regionale. Festeggiato e fotografato schierandosi, coraggiosamente, e senza alcuna inutile perdita di tempo dalla parte di chi, cinicamente, non riconosce la voce delle centinaia di giovani turlupinati dalla Fincalabra”. Lo afferma il Presidente della Commissione Vigilanza del Consiglio regionale, Aurelio Chizzoniti, facendo riferimento all’assessore Arena. “Quindi, sulla sponda di chi briga – prosegue Chizzoniti – per imbrogliare le carte ricorrendo a sconcertanti bizantinismi pur di tutelare i privilegi della classe dominante, impoverendo sempre di più quei giovani che hanno osato credere nella meritocrazia. E così l’ex sindaco di Reggio Calabria si è prodotto in una spericolata difesa d’ufficio della predetta Finanziaria regionale, concorrendo a delegittimare e depotenziare compiti e funzioni di una Commissione Speciale pur istituita con delibera assunta dall’assemblea legislativa regionale sin dal 27 maggio 2005. Si, perché secondo taluni cultori di diritto congolese, sarebbe sufficiente un atto deliberativo della Giunta regionale (esecutivo) ed addirittura una determina di un burocrate, tra l’altro intervenuta il 28 marzo 2013, per saccheggiare e capovolgere la canonica gerarchia delle fonti, modificando, con agghiacciante disinvoltura, le regole del gioco già in corso da almeno tre mesi. Dimenticando che esistono forme di controlli concorrenti mentre, aliunde, si pretenderebbe la vigilanza esclusiva e preclusiva. Perché?”. “Secondo l’Arena pensiero, quindi, si nega – aggiunge – ai consiglieri, in superiore e collegiale composizione, l’esercizio di quel potere di accesso che invece i componenti della Commissione ben potrebbero esercitare monocraticamente. Rebus sic stantibus, non v’é dubbio che vada urgentemente verificato il rispetto dell’equazione costi-benefici con riferimento agli Zaleuco di turno, ovvero ai virtuosi del diritto che non esitano a conferire il cervello all’Aima (già Azienda per l’ammasso dei prodotti orto-frutticoli) pur di galleggiare esaltando il noto principio di Archimede applicato ai liquidi. Questi hanno sempre ragione, per definizione”. “Personalmente – dice ancora Chizzoniti – non ho combattuto per questo modello politico-istituzionale-amministrativo, per cui, per quel che mi riguarda, si complicano i rapporti con una Giunta regionale, la cui ricomposizione offre preoccupanti segnali di povertà etica di una classe politica che il popolo vorrebbe non incline a compromessi. Ne deriva che, pur non conoscendo la posizione del mio capogruppo Giulio Serra, non sono disponibile ad assecondare ulteriori capricci che l’opinione pubblica difficilmente comprende nel contesto di opzioni sempre più vicine a visioni medievali della politica. In quest’ottica, visto che, secondo il neo assessore e soprattutto secondo il redattore dell’obbrobrio giuridico, la Commissione da me presieduta avrebbe agito ‘contra ius’ ed anche ‘sine titulo’, sia io che il vicepresidente della stessa Carlo Guccione, non abbiamo esitato ad autodenunciarci alla Procura della Repubblica di Catanzaro. Per i reati di usurpazione di funzioni in concorso formale con l’evidente abuso in atti di ufficio. Ovvero, per qualsiasi altra ipotesi delittuosa nella specie ravvisabile”. “Sarà quindi la magistratura, alla quale – conclude – è stata anche trasmessa la fonoregistrazione delle temerarie ed improvvide dichiarazioni dell’assessore Arena, a decidere su una grottesca, squallida e deprimente vicenda”.