Chiusura reparti ospedale Locri, sindacati non ci stanno Cgil, Cisl e Uil chiedono un incontro al Procuratore della Repubblica
Con la presente la Scrivente O.S., integra le precedenti e numerose note di denuncia , inviate alla S.V. , con le quali si segnalavano innumerevoli inadempienze gestionali del Presidio Ospedaliero di Locri.
Con le due note, emarginata in oggetto, adottate dal Dott. Vincenzo Schirripa, Direttore Sanitario dell’Ospedale Spoke di Locri, si dispone la chiusura dell’U.O di Ortopedia e Traumatologia del PO di Locri, per grave carenza di personale medico.
Per quanto sopra, si chiede alla S.V. di voler avviare opportuni accertamenti su eventuali responsabilità degli Organi di vertice dell’Azienda.
Si ritiene che le disposizioni in oggetto possano prefigurare eventuale ipotesi di reato, dato atto che si viene a chiudere un pubblico servizio essenziale per la tutela del diritto alla salute dei cittadini, previsto dalle norme regionali che individuano l’ospedale di Locri uno dei due ospedale Spoke della Provincia.
Si chiede a codesta Onorevole Procura di essere informati dell’esito delle indagini e con riserva di costituzione parte civile .
La Segreteria Territoriale
Nuccio Azzarà Nicola Simone Francesco Politanò
Al Procuratore della Repubblica c/o il Tribunale di Locri
RICHIESTA AUDIZIONE
Da circa sei anni da quanto l’esecutivo regionale ha proceduto all’accorpamento (solo sulla carta!!) delle Aziende sanitarie locali di Reggio Calabria, Palmi e Locri, diventato un grande guazzabuglio giuridico, economico-finanziario, i direttori generali e commissari straordinari che si sono succeduti nella gestione dell’Azienda provinciale di Reggio Calabria hanno prodotto e continuano a produrre non soltanto illegalità e sperpero di pubblico danaro, ma soprattutto il ridimensionamento e finanche la chiusura di alcuni reparti dell’Ospedale di Locri per carenza di organico ed attrezzature.
A tale proposito una segnalazione particolare merita la grave e precaria condizione in cui versa il Pronto Soccorso dello stesso Presidio, mentre sarebbero “tutelati e salvaguardati” i reparti di esclusivo interesse politico ed elettorale.
Questo Sindacato nell’assolvimento dei propri compiti istituzionali volti a garantire e favorire il pieno rispetto di tutte le disposizioni di legge e di contratto collettivo, ha presentato alla Procura in indirizzo articolati e documentati esposti sulla mala gestione, consentendo alla A.G. di avviare e concludere a tempo di record alcune importanti indagini all’esito delle quali sono stati contestati reati anche molto gravi ed allarmanti sotto vari profili a carico di numerosi soggetti legati da rapporti di lavoro con l’Asp.
Ciò nonostante nessun cambiamento si è registrato essendo tutti i soggetti indagati ed imputati rimasti negli incarichi di vertice illecitamente loro conferiti, anzi per alcuni di essi si è pure proceduto alla riconferma, con il tacito consenso dei responsabili dell’Anticorruzione aziendale, regionale e nazionale i quali hanno omesso di esercitare il potere di vigilanza controllo e di rimozione dei comportamenti ed atti contrastanti con il piano Anticorruzione.
L’assordante silenzio delle autorità preposte, non farà però desistere questo Sindacato dal far perseguire i responsabili della disastrosa situazione in cui versa l’Asp e le sue strutture ospedaliere e periferiche, frutto di una impostazione malata della gestione della cosa pubblica e di una spregiudicata conduzione dell’ordinaria amministrazione, che offende l’immagine delle istituzioni rappresentate, con gravissimo pregiudizio del pubblico erario.
Pertanto i sottoscritti, congiuntamente ad una delegazione di Operatori Sanitari, chiedono che la S.V. voglia disporre al più presto la loro audizione quali persone informate sui fatti, atteso il rischio attuale e concreto per la tutela della salute dei cittadini.
La segretaria Provinciale UIL FPL Calabria
Nuccio Azzarà Nicola Simone Francesco Politanò