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TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

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Centrale a carbone di Saline, il Mir reggino scrive a Realacci

“On.le Realacci, ci consenta una curiosità, ma Lei in questi ultimi sei anni dove è stato?”

Centrale a carbone di Saline, il Mir reggino scrive a Realacci

“On.le Realacci, ci consenta una curiosità, ma Lei in questi ultimi sei anni dove è stato?”

 

 

Riceviamo e pubblichiamo:

On.le Realacci, ci consenta una curiosità, ma Lei in questi ultimi sei anni dove è stato?
Deputato dal 2001, progetto della centrale a carbone presentato nel 2008: e lei si accorge di questo solo ora…..nel 2014?
Certamente il fatto che sia di origini laziali, ed eletto in Lombardia, ci fa supporre che questo suo “letargo” sia da imputare al semplice fatto che la Calabria non rientra nel suo bacino di voti e, con molta probabilità, egli non saprebbe nemmeno individuare Saline Joniche sulla cartina geografica. Del perché assurgere oggi, dopo 6 anni di totale silenzio, dopo 72 mesi di assoluta indifferenza, dopo 25.920 giorni di ignara esistenza da parte sua, che presso i ministeri competenti vi era la richiesta per la costruzione di una centrale a carbone (ed assurgere oggi a voler interpretare il ruolo di Don Chisciotte che va alla guerra contro il mulino a vento) sinceramente non è farina del suo sacco.
Siamo certi che il regista di questa “operetta” va ricercato altrove, verosimilmente tra i rappresentanti locali del suo partito che, consci della loro poca influenza, hanno preferito “disturbare” un loro rappresentante più alto in grado….così sbuca fuori lei.
Comunque andrà, On.le Realacci stia sereno, come dice l’amico Renzi, perché noi calabresi ma di Reggio Calabria siamo ormai abituati, sovente, a confrontarci con “tuttologi” del calibro di Patriciello, Scilipoti e se sarà il caso, vorrà dire che ci confronteremo anche con lei che ha inteso assumere questa “missione”.
Tutti esperti in “Calabria”, tutti esperti verso la “Calabria”, ma chi continua a rimanere “inesperto” perché abbandonato dal mondo intero, dalla politica e dai politici e tra questi non c’è lei On.le Realacci, perché con questa terra lei non ci azzecca nulla. È il popolo reggino “inesperto” perché ancora non ha inteso dire basta a sorbire veleno, basta ascoltare la favola del lupo e l’agnello, basta camminare a testa alta e schiena dritta in segno della propria moralità, che fino ad oggi non ha prodotto nulla…anzi! Sarebbe ora che il popolo reggino incominciasse a pensare ad indossare una cintura di castità, perché all’irreparabile ci siamo quasi, ma basta soprattutto con l’ingerenza politica da parte di corregionali, che per il solo di essere stati eletti qui nella nostra stessa regione non hanno diritto di mistificazione e ci riferiamo ai tre deputati, suoi colleghi calabresi, ma di Cosenza, che hanno inteso seguirla in questa sua “missione” perché avrebbero a “cuuooree” le sorti di Reggio Calabria e quindi dei reggini…ma quando mai, quando mai…!
Grazie, grazie, quanta dolcezza da parte della Covello, che signorilità da parte del Magorno, questi due deputati calabresi, ma di Cosenza, può darsi che essendo dei Vips, sicuramente hanno confuso Saline Joniche di Reggio Calabria con l’isola Salina della Sicilia e, a conti fatti e dopo aver riflettuto bene, crediamo abbiano pensato che non convenga far sorgere una centrale a carbone, altrimenti dove andranno a villeggiare?
Il terzo che ha inteso seguire la “missione” il cui motivo del contendere secondo il nostro modesto avviso, a questi è sconosciuto per ciò che riportiamo in seguito, è il deputato calabrese Oliverio (di Cosenza anch’egli). Che dire di lui se non altro che predica bene e razzola male; si perché prima o subito dopo (ma ciò non importa) aver aderito alla sua “missione”, caro on.le Realacci, rileviamo una sua nota stampa riportata in data 25 luglio u.s. su un sito di informazione online che così recita: Il deputato Oliverio (PD): “il sud in ginocchio, serve un piano di emergenza.”. Iniziamo a leggere cose a noi sconosciute, mai sentite come ad es. del Pil in calo di 47,7 miliardi di euro, di quasi 32 mila imprese in meno, degli oltre 600 mila posti di lavoro perduti, di 2 meridionali su 3 disoccupati, ed ancora, dall’inizio dell’anno hanno cessato l’attività 573 imprese meridionali al giorno, con i fallimenti in crescita del 5,7% rispetto all’anno 2013. Ci domandiamo: è possibile di questa “moria” e noi siamo allo scuro di tutto? Ed ancora continua l’On. Oliverio, “la situazione ultimamente si è maggiormente aggravata per la diminuzione degli investimenti pubblici e privati, con una calo di oltre il 34% con punte del 47% nell’industria, sempre di meno gli investimenti soprattutto in Calabria” me cojoni…direbbero a Roma e udite, udite: a questo punto, per l’on.le Oliverio diventa davvero urgente intervenire su fisco, E N E R G I A, semplificazione, riduzione strutturale dei tempi di pagamento dei debiti della P.A., su cui il governo sta spingendo. Finisce il suo necrologico dicendo “la condizione della Calabria nel contesto della crisi del Mezzogiorno è ancora più grave, considerando il dato della devastante disoccupazione giovanile e della “fuga” dei calabresi verso altri Paesi, alla disperata ricerca di lavoro.”
Cari onorevoli, è vero che questo lembo di terra è disgraziata, come non è un caso che la natura ci ha voluto a testa in giù, ma voi siete fuori dal mondo proprio per il modo di porvi. E nel mentre continuate a fare di demagogia virtù, noi continueremo ad informare la gente con dati reali, non fantasie da “Il Signore degli Anelli”.
E adesso parliamo noi.
La Sei spa ha potuto acquistare nel 2006 il sito in quanto esso è dal 1970 un’area con destinazione d’uso I N D U S T R I A L E…..per chi non l’avesse capito bene…I N D U S T R I A L E. Per cui tutto questo parlare da anni (da sei con precisione, perché prima del 2008 nessuno si ricordava di Saline Joniche) di turismo, turismo e turismo è solo una subdola presa in giro nei confronti di chi non sa che M A I nessun amministratore ha manifestato la volontà di cambiare la destinazione di quell’area. Una battaglia di demonizzazione ai danni di un’opera che senza ombra di dubbio rappresenta l’U L T I M O treno per Reggio Calabria e per la sua economia. Migliaia di posti di lavoro per cinque anni di costruzione dell’impianto, 300 posti di lavoro quando l’impianto entrerà in regime di produzione e l’indotto che ne deriverebbe, che non possiamo quantificare con precisione, ma che sarà corposo anche quello. Un progetto che ha ricevuto tutte le autorizzazioni degli organi C O M P E T E N T I. Poi arriva il già presidente onorario di Legambiente Realacci a raccontarci la favola “già oggi nel Paese abbiamo più impianti energetici convenzionali di quelli che servono”. Perché Realacci non spiega invece che l’Italia non è per nulla CAPACE di badare a se stessa per quanto riguarda la soddisfazione del fabbisogno energetico interno? Perché non spiega che se dall’estero decidessero di BLOCCARE le forniture, l’Italia resterebbe al buio e che noi riceviamo forniture da paesi, in questo momento politicamente instabili? Perché non spiega che paghiamo il 40% in più nelle nostre bollette proprio in relazione alla nostra inettitudine in materia di gestione di energia elettrica? No, queste cose Realacci non le dice, forse perché è “omertoso”, demonizza il carbone e volendo utilizzare le parole di Rinaldo Sorgenti, Vicepresidente di Assocarboni, noi diciamo che il carbone è nero, ma non sporco. Opportunamente trattato ed utilizzato (come farà la Sei spa), il carbone rappresenterà per tanti decenni ancora, la fonte principale da cui ricavare energia elettrica in grosse quantità. Vogliamo ricordare che la Germania avvierà altri nove nuovi impianti entro la fine del 2015! E ricordiamolo, giusto a tutti questi saputelli – ignoranti che vanno blaterando che entro il 2020 tutte le centrali a carbone saranno “chiuse” che il “Piano 20-20-20” ha come obiettivo di ridurre entro il 2020 le emissioni di gas serra del 20%, di aumentare la produzione di energia da fonti rinnovabili del 20% e di incrementare del 20% l’efficienza energetica. Ecco spiegato quello che prevede realmente quello che i “tuttologi” distorcono da anni. Realacci continui ad occuparsi della sua terra, non si lasci influenzare dai nostri politici di bottega, gente alle prime armi, scappata di casa e che ha solo intenzione di lasciare la Calabria nel degrado, nella miseria e nella disgrazia perenne. Torni ad occuparsi delle sue faccende…a casa nostra ci pensiamo noi, che non siamo degli incompetenti. Se vuole fare delle battaglie in favore della nostra regione, presenti interrogazioni parlamentari sull’eternit non smaltito, sulle scorie radioattive (quasi tutte proveniente dal suo nord), sui depuratori che non funzionano….su tutte quelle fonti di G R A V E inquinamento ambientale E S I S T E N T E, non ipotetico. Ecco, se le interessiamo davvero tanto, faccia questo ed esca dal coro di chiacchiere di cui siamo DAVVERO STUFI.

M.I.R.
Coordinamento Provinciale di RC