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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 06 MAGGIO 2024

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Caridi: “Bisogna agire con forza per combattere la burocrazia malsana responsabile della crisi del Paese”

Caridi: “Bisogna agire con forza per combattere la burocrazia malsana responsabile della crisi del Paese”

Il senatore calabrese è intervenuto con estrema decisione nella discussione in aula relativa alla conversione in legge del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, recante disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni

Caridi: “Bisogna agire con forza per combattere la burocrazia malsana responsabile della crisi del Paese”

Il senatore calabrese è intervenuto con estrema decisione nella discussione in aula relativa alla conversione in legge del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, recante disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni

 

 

“Bisogna agire con forza e decisione per combattere una burocrazia malsana e per gran parte responsabile della crisi che vive il Paese”.
Ed ancora “L’azione di revisione della macchina burocratica deve essere incisiva e coraggiosa e deve puntare a ridurre l’eccessiva spesa pubblica, favorendo il ricambio generazionale di cui il settore pubblico ha bisogno per ammodernarsi ed efficientarsi”.
Il senatore Antonio Caridi è intervenuto con estrema decisione nella discussione in aula relativa alla conversione in legge del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, recante disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni.
Pur riconoscendo che “a poche ore da fatti politici di notevole rilievo, è inevitabile una trattazione poco serena del provvedimento che ci accingiamo ad approvare” il senatore Caridi non ha esitato a rilevare nel suo intervento la stretta connessione esistente tra il tentativo di razionalizzare la pubblica amministrazione e la crisi dell’economia e delle famiglie.
Secondo il senatore calabrese “La classe politica viene troppe volte accusata ingiustamente di ritardi, negligenze e di non rispondere adeguatamente alle richieste provenienti dai cittadini ma è giusto ribadire in quest’aula -con la massima onestà intellettuale- che c’è una pubblica amministrazione oggi in Italia che rallenta le attività sociali e culturali, ostacola lo sviluppo economico e disincentiva l’individuo a rapportarsi con il settore pubblico”.
Ed invece, sostiene Caridi “c’è una classe dirigente operante nella pubblica amministrazione costantemente incline ai ritardi, alle inefficienze e agli sprechi. Sono i famosi tecnici che imperversano nei vari uffici di cui si compone lo Stato, sono i dirigenti superpagati per centinaia di migliaia di euro che dovrebbero attuare gli indirizzi provenienti dalla politica ma, in realtà, fanno loro stessi politica. Operano in piena solitudine nei Ministeri, nelle Regioni e in una moltitudine di Enti dell’apparato statale e parastatale”.
Una tematica importante, che secondo il senatore Caridi va approfondita senza pregiudizi, “riguarda il comparto delle società partecipate e degli enti pubblici che compongono il cosiddetto parastato dove bisogna intervenire eliminando gli sprechi e valorizzando le numerose risorse professionali presenti, dopo aver avviato un’attenta revisione complessiva delle competenze e delle funzioni da affidare a nuovi, moderni e snelli Enti istituzionali che deve necessariamente partire dalle Regioni e dagli Enti locali”.
Su questo specifico argomento il senatore Caridi ha presentato emendamenti sottoposti all’attenzione dell’Aula in quanto ” il peso della riorganizzazione non può e non deve ricadere sui lavoratori e sul precariato latente ma ormai stabile e prigioniero a volte di ingiuste forme di discriminazione”.
In conclusione, precisa il senatore Caridi, “partendo dalle azioni positive contenuto nel decreto e sulla base della fiducia accordata questa mattina al Governo, c’è la necessità di programmare serenamente ulteriori e decisi interventi per rivedere sostanzialmente un comparto –quello del pubblico impiego- che oggi esprime alcuni punti di eccellenza ma anche troppe criticità che influiscono molto negativamente sulla possibilità di rilancio del tessuto economico e sociale dell’Italia per cui tutti lavoriamo da oggi con rinnovato impegno”.