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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 02 MAGGIO 2024

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Calcioscommesse, anche Rino Gattuso tra gli indagati. “Sono offeso”

Calcioscommesse, anche Rino Gattuso tra gli indagati. “Sono offeso”

Spunta il nome dell’amico d’infanzia dell’ex calciatore a Schiavonea

Calcioscommesse, anche Rino Gattuso tra gli indagati. “Sono offeso”

Un blitz ha portato all’arresto di 4 persone tra Messina e Milano: sono ritenute i mediatori tra il mondo delle scommesse clandestine e quello di società e calciatori. Nel mirino degli inquirenti ci sono partite di Milan, Juve e Inter

 

 

«Sono arrabbiato e offeso». Così Gennaro Gattuso commenta, intervistato da SportMediaset alla stazione di Milano, di rientro dopo aver saputo della perquisizione subita dalla sua abitazione: «Sono sereno e vado a chiarire tutto. Non voglio avere macchie sulla mia carriera. Non ho mai scommesso in vita mia».

IL SINDACO DI CORIGLIANO INCREDULO 

“Conosco la famiglia Gattuso da tantissimi anni, anche perché siamo vicini di casa, quindi Rino l’ho visto crescere, innanzitutto come uomo e poi come atleta”. Lo ha detto il sindaco di Corigliano Calabro, Giuseppe Geraci. “Rino – ha proseguito – ha raggiunto il successo che tutti conosciamo, grazie alla sua grande tenacia e alla forza di volontà di suo padre Franco, che ha creduto in lui, facendolo approdare in quei club che potevano essere il giusto trampolino per il professionismo. Rino Gattuso, prima di approdare al Milan e diventare Campione del mondo, è stato in Scozia dove ha dovuto superare una fase di gavetta non indifferente. Ecco perché affermo con piena convinzione che il successo se lo è conquistato facendo tantissimi sacrifici e non perché magari legato a questo o quel procuratore”. “Rino Gattuso – ha detto ancora Geraci – nonostante la fama e il successo, almeno per quello che ho avuto modo di verificare personalmente, è rimasto quel ragazzo umile, riservato ma pieno di umanità che ho sempre conosciuto. E il suo rapporto con la città è stato sempre improntato alla piena disponibilità. Posso affermare che Rino è rimasto sempre legato in maniera profonda alla nostra Corigliano. La sua generosità nei confronti di chi ha bisogno è un dato assodato anche se, essendo un tipo molto riservato, da questo punto di vista ha sempre preferito fare le cose in silenzio o nell’anonimato”. “Come non ricordare – ha concluso – la sua ferma volontà di far realizzare a Schiavonea un campo di calcio, dove da alcuni anni opera con ottimi risultati la scuola calcio ‘Forza ragazzi’ che consente a tanti giovanissimi coriglianesi e del circondario di fare calcio, seguiti da gente esperta e competente. Ritengo che Rino Gattuso sia uno dei figli migliori della nostra città di Corigliano”.

NEL MIRINO UN SFIDA MILAN-CHIEVO

Al momento, la posizione dell’ex calciatore è al vaglio degli inquirenti. Nella notte la sua abitazione è stata perquisita per cercare riscontri di alcuni contatti che risultano dai tabulati telefonici di una delle persone chiave dell’inchiesta. Francesco Bazzani, indicato come “mister Y” già nel primo filone delle indagini e arrestato ora con l’accusa di essere il tramite per l’organizzazione delle scommesse. Secondo l’ordinanza che ha portato alle perquisizioni, “piuttosto singolari appaiono i contatti registrati in occasione dell’incontro Chievo-Milan, disputato allo stadio Bentegodi il 20 febbraio 2011. In tale occasione, infatti, viene introdotto anche un ulteriore elemento di particolare rilievo, indicativo dei rapporti con il mondo calcistico professionistico: i contatti con il calciatore del Milan, Gattuso Gennaro Ivan”.

Il giorno di quella partita Bazzani contatto prima il calciatore clivense D’Anna (anche lui sotto inchiesta) e poi Gattuso. Gli inquirenti fanno riferimento a quella che definiscono una “singolare coincidenza” costituita da un sms inviato da Gattuso a Bazzani. E da lì la scoperta di altri 13 contatti tra il calciatore del Milan e il mediatore.

I CONTATTI TRA MISTER Y E L’AMICO DI RINO

Ma nei tabulati telefonici di “Mister Y” c’è un altra figura sospetta che ruota attorno a Gattuso. Si tratta di Salvatore Pipieri, anche lui di Schiavonea, amico fraterno di Rino, tanto da far sospettare che sia lui il “fratello” di Gattuso al quale si fa riferimento nelle dichiarazioni rilasciate da una persona coinvolta in un altro filone di indagini legate sempre alle scommesse.

Pipieri, coetaneo di Gattuso, è socio di Franco, papà di Rino, nell’impresa ittica avviata in Calabria. Ed è anche uno dei soci della scuola calcio “Forza ragazzi” che promuove l’attività sportiva a Schiavonea nel nome del campione del mondo 2006. Gli inquirenti hanno scoperto che, se il primo contatto tra Gattuso e Bazzani sembra risalire al 25 gennaio 2011, poco dopo faceva capolino anche un’altra utenza intestata e in uso a Pipieri. E i contatti del mediatore con i due calabresi si intensificano proprio alla vigilia di Milan-Bari del 13 marzo 2011, un’altra delle partite che, secondo gli inquirenti, è stata “quantomeno oggetto di un tentativo di manipolazione”.

Ecco i nomi dei calciatori ed ex, coinvolti
Sono dieci, tra calciatori in attività ed ex calciatori, i giocatori coinvolti nel nuovo filone d’indagine della procura di Cremona sul calcioscommesse che ha visto tra gli indagati i nomi eccellenti del calabrese Rino Gattuso e Cristian Brocchi.
Sono finiti sul registro degli indagati anche Claudio Bellucci, ex giocatore di Modena, Napoli, Bologna e Sampdoria, attualmente allenatore giovanile; Davide Bombardini, ex di Roma, Bologna, Atalanta e Albinoleffe; Leonardo Colucci, ex di Modena e Bologna attualmente allenatore giovanile; Lorenzo D’Anna, ex del Chievo oggi allenatore giovanile; Nicola Mingazzini, ex di Bologna e Albinoleffe, attualmente al Pisa; Claudio Terzi, giocatore del Siena; Samuele Olivi, ex di Salernitana, Piacenza e Pescara oggi al Grosseto; Fabrizio Grillo, giocatore del Siena.

Tra le 16 perquisizioni fatte nell’ambito del calcioscommesse questa mattina in tutta Italia «alcune hanno avuto esito positivo. Abbiamo acquisito appunti che certamente si riferiscono a scommesse e a partite di calcio». Lo ha detto il procuratore Roberto Di Martino durante la conferenza stampa in questura a Cremona. Le persone sono indagate anche solo per avere avuto contatti con una delle due persone arrestate questa mattina, in particolare il ‘Civ’ come era soprannominato Francesco Bazzani ritenuto personaggio prevalente rispetto a Spadaro.

Gip: 53 match sospetti nel 2013, 4 di A
Le partite che si sospettano essere state manipolate nel 2013 dal gruppo degli arrestati oggi sono 53 di cui quattro di Serie A. Lo scrive il gip Guido Salvini nell’ordinanza, confermando quanto spiegato dal procuratore Roberto di Martino il quale aveva detto, in conferenza stampa, che le presunte combine erano proseguite fino a poco tempo fa, nonostante le indagini e gli arresti. Si tratta di Palermo-Bologna del 13 aprile,Pescara-Siena dello stesso giorno, Palermo-Inter del 28 aprile e Parma-Atalanta del 5 maggio.
Da Mister X interesse match Milan-Lazio-Juve
Francesco Bazzani, detto Civ, uno dei due Mister X arrestati nell’inchiesta cremonese sul calcioscomesse, e’ accusato di essere “uno strumento stabile nell’ambito dell’attività concernente le manipolazioni delle partite di calcio e delle scommesse”. Secondo la ricostruzione della Procura ”utilizzando le sue entrature e conoscenze nell’ambito delle dirigenze, in particolare della serie A, e dei calciatori ‘disponibili’ alla corruzione, concludeva accordi che per ogni singola partita potevano giungere ad un introito a suo favore, comprensivo del denaro necessario per la corruzione, di circa 700/800.000 euro a incontro”. E’ in questo contesto che, secondo i capi d’imputazione, Bazzani ”presenziava, per controllare l’evoluzione della competizione in rapporto alle scommesse, quantomeno alle seguenti partite: Milan-Lazio dell’1.2.2011; Chievo-Milan del 20.2.2011; Milan-Bari del 13.3.2011; Lazio-Juvntus del 2.5.2011. Il 2.2.2011 s’introduceva nel centro sportivo di Milanello; il 19.5.2011 entrava nuovamente nel centro di Milanello, da dove inviava messaggi a Gattuso e Pipieri (Salvatore ndr), amico del predetto e Giannone (commercialista bolognese ndr)”.

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C’è anche l’ex calciatore calabrese Rino Gattuso tra gli indagati del nuovo filone d’inchiesta sul calcioscommesse, che ha portato all’arresto 4 persone accusate di essere i mediatori, incaricati di acquisire i risultati delle partite combinate da dirigenti e giocatori, per poi “piazzarle” sul mercato nero delle giocate.

Nel mirino sono finiti incontri che hanno riguardato anche le grandi squadre di serie A: Juventus, Inter e Milan. E per la comagine rossonera risultano contatti tra gli uomini arrestati e l’ex centrocampista della squadra milanista e campione del mondo con l’Italia nel 2006.

Gattuso è nato e cresciuto a Schiavonea di Corigliano, in provincia di Cosenza, e da sempre ha rivendicato la propria calabresità, fino a diventare protagonista di uno spot per la regione. Insieme a lui è finito sotto indagine anche l’ex giocatore della Lazio Cristian Brocchi. L’accusa ipotizzata nei loro confronti dalla procura di Cremona è associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva.

L’indagine è connessa con quella che ha coinvolto un altro ex giocatore della nazionale, il bomber di Lazio e Bologna Beppe Signori. Alcune delle persone arrestate farebbero parte della rete clandestina nata proprio nel capoluogo emiliano. Le altre, invece, sarebero connesse a quello che viene chiamato clan degli zingari. In manette, nel blitz di stanotte condotto dalla polizia di Cremona tra Milano, Bologna, Rimini e Messin, sono finiti i due “mister X” indicati nelle precedenti inchieste, ovvero Salvatore Spadaro e Francesco Bazzani: erano loro quella sorta di broker che si sarebbero occupati di intermediazioni.

Procuratore Gattuso: Rino cade da nuvole

«Per Rino è stato sicuramente un fulmine a ciel sereno, è caduto dalle nuvole» dichiara Andrea D’Amico, agente di Gattuso, nel descrivere lo stato d’animo del suo assistito. «C’è bisogno di sapere di più – aggiunge – e ora i legali prenderanno i contatti con la procura per capire quali siano i contorni di questa vicenda che sicuramente ha sorpreso tutti. La cosa importante è non avere fretta di tirare conclusioni o emettere giudizi, perchè bisogna capire anche come certi nomi vengano fuori. Gli inquirenti stanno lavorando e verificheranno, molto spesso parte tutto da una persona che fa dei nomi ma prima di trarre conclusioni bisogna verificare tutto. Sappiamo che quando vengono fuori queste notizie l’eco che ne deriva è importante mentre nell’ipotesi in cui poi non emerga nessuna responsabilità l’eco è inferiore. Bisogna quindi aspettare prima di emettere giudizi affrettati e ingiusti».
D’Amico ha parlato telefonicamente con Gattuso. «Cosa mi ha detto? Non sa come mai il suo nome sia balzato agli onori delle cronache -risponde- ed è curioso di capire le circostanze che hanno portato a questa situazione. In passato persone accostate a vicende di questo tipo si sono poi viste escludere dal contesto delle indagini o dalle sanzioni della magistratura. E’ doverso attendere gli sviluppi futuri che, per la moralità e l’integrità di Rino, ci aspettiamo siano assolutamente positivi».

PERQUISITA LA SUA CASA

Gennaro Gattuso, soprannominato “Ringhio” dai tifosi, è nato e cresciuto a Schiavonea di Corigliano, in provincia di Cosenza, e da sempre ha rivendicato la propria calabresità, fino a diventare protagonista di uno spot per la regione. 

Stanotte la sua abitazione milanese è stata perquisita in cerca di prove che possano confermare l’ipotesi dei collegamenti con la rete delle scommesse. Gattuso non era in casa. Insieme a lui è finito sotto indagine anche l’ex giocatore della Lazio Cristian Brocchi. L’accusa ipotizzata nei loro confronti dalla procura di Cremona è associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva.

IL SEGUITO DI LAST BET

L’indagine è connessa con quella che ha coinvolto un altro ex giocatore della nazionale, il bomber di Lazio e Bologna Beppe Signori. Alcune delle persone arrestate farebbero parte della rete clandestina nata proprio nel capoluogo emiliano. Le altre, invece, sarebero connesse a quello che viene chiamato clan degli zingari. In manette, nel blitz di stanotte condotto dalla polizia di Cremona tra Milano, Bologna, Rimini e Messina, sono finiti i due “mister X” indicati nelle precedenti inchieste, ovvero Salvatore Spadaro e Francesco Bazzani: erano loro quella sorta di broker che si sarebbero occupati di intermediazioni.

Secondo quanto dichiarato il direttore del Servizio centrale operativo della Polizia, Raffaele Grassi, l’indagine che oggi ha portato al blitz è il frutto del proseguimento delle inchieste Last Bet 1 e Last Bet 2 che hanno già consentito di arrestare complessivamente 54 persone e di indagarne più di 120.

Gattuso: dal Mondiale alla Procura, il tackle più duro
L’azzurro indagato, una vita da mediano impegnato nel sociale
Per tutti ‘Ringhio’, Gennaro Ivan Gattuso, classe 1978, da Corigliano Calabro, è uno dei simboli della Nazionale italiana campione del mondo nel 2006, cavaliere della Repubblica. Carattere schietto, spirito da combattente, esaltato dal suo ruolo naturale in campo, ha vissuto una vita da mediano di alto livello a ‘mordere’ le caviglie degli avversari. La grinta non gli è mai mancata, in campo come nella vita: calcio, ma non solo. Gattuso è da sempre impegnato nel sociale con una onlus che si occupa dei ragazzi meno fortunati della Calabria, è un imprenditore del settore ittico, ha scritto tre libri (‘In Rino veritas’, ‘Se uno nasce quadrato non muore tondo’ e ‘Il codice Gattuso’), dopo la breve esperienza sulla panchina del Palermo, aspetta una nuova chiamata, con un sogno, allenare un giorno il Milan. La passione per il calcio gliela trasmette papà Franco, con un passato in Serie D, a 12 anni, dopo avere superato un provino lascia Corigliano e si trasferisce a Perugia dove fa tutta la trafila nelle giovanili, fino all’esordio in Serie A a 18 anni. Gioca otto partite con gli umbri poi si trasferisce in Scozia, ai Rangers di Glasgow. Un trasferimento ‘turbolento’ realizzatosi dopo la ‘fuga’ di ‘Ringhio’ da Perugia senza preavviso. E’ l’aprile del 1997. Prima di poter giocare passano due mesi, perché la Figc non concede il transfer per il suo tesseramento, nonostante il giocatore avesse già firmato un contratto con il club scozzese. A Glasgow Gattuso viene soprannominato ‘Braveheart’, per il suo spirito combattivo in campo. L’esperienza scozzese (durante la quale Gattuso conosce anche Monica, sua moglie) lo segna in positivo: resta due stagioni oltre la Manica e, nell’ottobre del 1998, torna in Italia, ingaggiato dalla Salernitana, dove resta una stagione per poi passare al Milan nell’estate del 1999 e cominciare la lunga storia in rossonero, durante la quale vince due Champions league (2003, 2007), una Coppa Italia (2003), due Supercoppe europee (2003, 2007), due scudetti (2003/04, 2010/11), due Supercoppe italiane (2004 e 2011), un Mondiale per club (2007). Con la maglia del Milan Gattuso conquista l’azzurro della Nazionale, dove esordisce il 23 febbraio del 2000, contro la Svezia. L’esperienza con la Nazionale dura 10 anni e culmina con la vittoria del Mondiale nel 2006. Gattuso dà l’addio all’azzurro il 24 giugno 2010, dopo il match contro la Slovacchia, al termine del disastroso Mondiale sudafricano. “C’e’ da vergognarsi”, dice solo subito dopo l’eliminazione. Dopo 13 stagioni al Milan, Gattuso nel maggio 2012 chiude la propria esperienza in rossonero e si trasferisce in Svizzera, al Sion dove, nel corso della stagione, ricopre anche il ruolo di allenatore. Conclusa l’esperienza in Svizzera, a giugno ‘Ringhio’ accetta la proposta di Maurizio Zamparini e diventa allenatore del Palermo, in Serie B. Ma l’esperienza in rosanero dura appena sei giornate e si conclude con l’esonero. Adesso, in un anno travagliato, le notizie dalla Procura di Cremona, con la quale lo aspetta il tackle più duro.