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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 07 MAGGIO 2024

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Aziende crotonesi “Romano” saldano salario settembre Faisa-Cisal denuncia comunque disparità di trattamento nei confronti dei loro tesserati

Aziende crotonesi “Romano” saldano salario settembre Faisa-Cisal denuncia comunque disparità di trattamento nei confronti dei loro tesserati
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Si registra in queste ore il pagamento del salario del mese di Settembre da parte delle aziende crotonesi “Romano”, nonostante permanga arretrato quello di Ottobre. Dell’incertezza sulla paga e di altre importanti tematiche del lavoro ha discusso la Segreteria provinciale crotonese di questo Sindacato, coadiuvata dalla Struttura in intestazione, la quale non intende far passare sotto silenzio le responsabilità di aziende evidentemente sorde al grido di preoccupazione e sofferenza dei propri lavoratori. Gli stessi che, lunedì 20 Novembre, incroceranno le braccia per la terza volta per protestare contro un fenomeno che appare ormai un vezzo aziendale: erogare i salari senza rispettare le scadenze da contratto.

L’amaro in bocca, per i dipendenti Romano, non è costituito solo dalla mancata regolarità dell’elargizione salariale, ma da tutto ciò che ne consegue, ossia le difficoltà di ricorrere a finanziamenti, l’incertezza nel futuro, la beffa che è la disparità di trattamento: ad alcuni il saldo, ad altri gli acconti, ad altri ancora specie se tesserati con la Faisa-Cisal – spesso nulla. E tutto accade nel silenzio della politica, di quella classe dirigente che, occupando posti chiave nell’amministrazione regionale, nessun interesse accenna alla vertenza che ci vede impegnati a denunciare ritardi, assenza di programmi e storture del sistema.

Aspettando che diventino realtà il faraonico piano regionale dei trasporti, i sistemi d’avanguardia, il rinnovo dei parchi autobus e quant’altro ha da venire, ci si accontenterebbe, intanto, di vedere i lavoratori regolarmente pagati. E invece no. Nulla di tutto questo, ma solo il disinteresse verso una categoria chiaramente ignorata, abbandonata a sé stessa, com’è abbandonato il trasporto pubblico locale calabrese. Non v’è segnale di cambiamento, se non voli pindarici sul trasporto pubblico che verrà. Intanto il settore soffre ed i lavoratori pagano il prezzo più altro tra mancati pagamenti, arretrati accumulati nel versamento al fondo pensionistico complementare e nell’accantonamento del tfr, contratti di lavoro figli della precarietà firmata Fornero-Renzi.

La miopia dei datori di lavoro e quella di una politica con le dita incrociate nella speranza che il Fondo Nazionale Trasporti non tagli le risorse destinate alla sopravvivenza del trasporto pubblico calabrese, sono la causa di uno stallo, inaccettabile quanto vergognoso, al quale un’intera regione è costretta nell’era in cui i sistemi di trasporto – là, dove la politica è davvero attenta – si evolvono con passi da ciclope. In Calabria, invece, non una visione di insieme, non un’idea chiara delle cose da fare, di come farle, di quando farle. Una politica di sole parole e fatti zero; di disinteresse al territorio, ai disagi di utenti e padri di famiglia.

La Faisa-Cisal ed i suoi iscritti, in Crotone come nel resto del territorio regionale, sono impegnati a debellare un sistema inaccettabile di governo-non governo del comparto trasporti. Si battono ogni giorno per la difesa dei diritti fondamentali del lavoro: salari, sicurezza dell’esercizio, parchi veicolari adeguati, condizioni e contratti di lavoro degni di questo nome. Così ha fatto e così farà, la Faisa-Cisal, finché ogni malvezzo non sarà dismesso.