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TAURIANOVA (RC), SABATO 18 GENNAIO 2025

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Australia, squalo uccide 33enne. Secondo attacco mortale dall’inizio dell’anno L'incidente ha riaperto il dibattito sulla pericolosità di questi pesci

Australia, squalo uccide 33enne. Secondo attacco mortale dall’inizio dell’anno L'incidente ha riaperto il dibattito sulla pericolosità di questi pesci
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Un australiano è stato attaccato da uno squalo ed ucciso nelle acque di a Cid Harbour nelle isole Whitsunday, nello Stato del Queensland. Secondo testimoni, al momento dell’attacco la vittima, un 33enne di cui non è stato reso noto il nome, stava nuotando con degli amici. Il fatto è avvenuto poco dopo il tramonto. Tratto a bordo di una barca vicina, l’uomo è stato trattato da paramedici e quindi trasportato da un elicottero del pronto soccorso all’ospedale di Mackay, 100 km a sud, dove è stato operato d’urgenza ma è deceduto per le gravissime ferite. Due mesi fa, sempre a Cid Harbour, una bambina di 12 anni e una donna di 46 anni si erano trovate faccia a faccia con uno squalo nell’arco di 24 ore ma entrambe sono sopravvissute, anche se la bambina ha perso una gamba. Whitsunday è l’isola maggiore dell’omonimo arcipelago, nota attrazione turistica internazionale, molto frequentata da subacquei e marinai da diporto.

Questo tipo di attacco è molto raro, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” gli squali in Australia prendono molto raramente i nuotatori se non superano i limiti nelle zone consentite. Dal 1950 al 2014 le vittime degli squali sono 13, l’ultima nel 2012. L’episodio potrebbe ricordare a qualcuno il film “Lo Squalo”, continua Giovanni D’Agata, ma in realtà questi pesci di solito non attaccano l’uomo, anzi, cercano di evitarlo, e in mancanza di “provocazioni” è estremamente raro che attacchino. Gli squali non rappresentano una minaccia ed è essenziale cambiare la percezione e l’immagine che abbiamo di loro come simbolo di terrore. E, ancor più importante, ad aumentare i rischi è in buona parte il comportamento umano.

“Mano a mano che in tutto il mondo cresce il numero di persone interessate a fare attività ricreative in mare dobbiamo aspettarci un conseguente aumento di incidenti”, spiega l’International Shark Attack File nel suo report del 2017. Al contrario sono gli squali a dover temere gli uomini. Nel 2017 i ricercatori hanno stimato che ogni anno nel mondo vengono uccisi 100 milioni di squali pari una percentuale della popolazione totale compresa tra il 6,4 e il 7,9%. Un tasso di mortalità che i biologi giudicano insostenibile.