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TAURIANOVA (RC), VENERDì 03 MAGGIO 2024

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AssoTutela: “Sanità, non è modello Lazio è modello tasse”

AssoTutela: “Sanità, non è modello Lazio è modello tasse”

In base al decreto 314 le prestazioni sopra i 51 euro aumentano di ulteriori 15-35 euro

AssoTutela: “Sanità, non è modello Lazio è modello tasse”

In base al decreto 314 le prestazioni sopra i 51 euro aumentano di ulteriori 15-35 euro

 

 

“L’ennesimo schiaffo ai cittadini. La sanità del Lazio si risana a suon di
tasse, ticket e prelievi dalle tasche dei cittadini”. Ė l’amaro commento
del presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato alla pubblicazione del
decreto commissariale 314 sul Bollettino ufficiale della Regione. “Una
lista di prestazioni specialistiche di eccellenza, ovvero quelle più
difficili da prenotare, con le più lunghe liste di attesa e più care per
importo del ticket, lievitano a causa di costi aggiuntivi per risanare il
disastrato bilancio regionale. Ė veramente troppo per i cittadini. Per un
ticket sopra i 50 euro l’aumento va dai 15 ai 35, tra i 76 e i 100 la
forbice di aumento è compresa tra i 25 e i 30 mentre le prestazioni che
attualmente superano i 100 euro avranno un aggravio di 35 euro. Davvero
intollerabile. E quanto hanno risparmiato alla Regione Lazio sui costi
della politica? Quanto si è sacrificato sui pingui stipendi dei consiglieri
regionali? Per non parlare delle consulenze, della proliferazione degli
uffici, della immancabile spartizione degli incarichi. Il sistema non regge
più, neanche se ammansito dagli ipocriti eufemismi che, sotto il termine di
rimodulazione, nascondono vere e proprie insidie per i residenti del Lazio
alle prese con la malattia”. Il termine rimodulazione infatti significherà
l’applicazione di un decreto voluto dal precedente commissario Filippo
Palumbo che, salvo revisioni o modifiche, dovrebbe portarci al pareggio di
bilancio nel 2015. “Ci auguriamo – conclude Maritato – che il fardello che
Zingaretti si è ritrovato possa essere riveduto a tutela della salute e
dell’equità, evitando di penalizzare chi non se lo può permettere”.