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TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

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Alluvione di Acquaro, finiscono sotto processo anche tecnici della Provincia e del Comune

Sei persone sono state rinviate a giudizio per i fatti avvenuti nel paese del Vibonese colpito nel 2008 dagli effetti catastrofici del maltempo che provocò ingenti danni. Le accuse vanno dall’abuso d’ufficio, alla falsità, dall’occupazione abusiva di terreni al deturpamento e danno colposo

Alluvione di Acquaro, finiscono sotto processo anche tecnici della Provincia e del Comune

Sei persone sono state rinviate a giudizio per i fatti avvenuti nel paese del Vibonese colpito nel 2008 dagli effetti catastrofici del maltempo che provocò ingenti danni. Le accuse vanno dall’abuso d’ufficio, alla falsità, dall’occupazione abusiva di terreni al deturpamento e danno colposo

 

VIBO VALENTIA – Il gup del Tribunale di Vibo Valentia, in accoglimento di una richiesta del pm Michele Sirgiovanni, ha disposto 6 rinvii a giudizio per l’alluvione di Acquaro, in provincia di Vibo Valentia, che fra il 5 ed il 12 novembre del 2008 riversò sul comune dell’Alto Mesima, in meno di due ore, 145 millimetri di acqua mettendo in ginocchio il paese e provocando ingenti danni.

I rinviati a giudizio sono: Caterina Barilaro, 63 anni, di Acquaro; Angelo Vottari, 56 anni, di Bovalino (Rc), ingegnere; Antonio Facciolo, 68 anni, di San Nicola da Crissa, già responsabile dell’area tecnica del Comune di Acquaro; Francesco De Fina, 61 anni, di Sant’Onofrio, già dirigente del settore «Servizio difesa del suolo e Demanio idrico» della Provincia di Vibo; Domenico Nicolini, 60 anni, di Vibo, tecnico della Provincia nel medesimo settore diretto da De Fina; Francesco Zappone, 50 anni, di Acquaro, titolare dell’omonima ditta esecutrice dei lavori.

Invasione arbitraria di terreni, deturpamento di immobili e danno colposo, i reati ipotizzati, in concorso, a carico di Barilaro, Zappone e Vottari. A Facciolo vengono invece contestati i reati di abuso d’ufficio e falsità ideologica in atti pubblici, mentre De Fina e Nicolini sono accusati di falsità ideologica in atti pubblici.