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TAURIANOVA (RC), VENERDì 03 MAGGIO 2024

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Allerta alimentare. Salmonella nel formaggio francese “Roquefort” commercializzato anche in Italia Scatta il ritiro in Europa. Lo segnala oggi l'Ufficio federale della sicurezza alimentare tedesco che raccomanda alla popolazione di non mangiarlo

Allerta alimentare. Salmonella nel formaggio francese “Roquefort” commercializzato anche in Italia Scatta il ritiro in Europa. Lo segnala oggi l'Ufficio federale della sicurezza alimentare tedesco che raccomanda alla popolazione di non mangiarlo
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Le autorità francesi e tedesche avvertono della presenza di salmonelle nel formaggio
francese “Roquefort”. Il comunicato diffuso oggi dall’Ufficio federale della sicurezza
alimentare tedesco è molto chiaro e non lascia spazio a dubbi. Nel formaggio prima
del consumo sono state trovate tracce di salmonella. Tutti i lotti in commercio avente
scadenza 30 marzo 2015 possono essere contaminati microbiologicamente e per questo
motivo il produttore ha ritirato dai tutti i punti vendita i prodotti interessati
ancora esposti sugli scaffali. I supermercati a loro volta dovrebbero avere sbandierato
un cartello per avvisare i clienti. Più in dettaglio, si tratta del formaggio francese
” Roquefort” con data di scadenza 05.06.2015, prodotto dalla Papillon, 8 Ave de Laures,
F-12550 Roquefort/Soulzon (Francia). Il formaggio “Roquefort” è un formaggio francese,
erborinato, prodotto con latte di pecora, originario di Roquefort-sur-Soulzon (Francia
centrale). La caratteristica principale del Roquefort è la presenza di venature
blu-verdi (simili a quelle dell’italiano gorgonzola), dovute all’azione di un agente
(il Penicillium roqueforti o Penicillium glaucum) che favorisce lo sviluppo di muffe.
Il formaggio viene fatto maturare in un sistema di grotte in cui temperatura e umidità
rimangono costanti nel tempo. Il gusto varia a seconda del tempo di maturazione,
che può andare dai tre ai nove mesi. Dal 1979 è certificato con l’Appellation d’origine
contrôlée (AOC), analogo alla certificazione italiana DOC, e dal 1996 con l’Appellation
d’origine protégée (AOP) equivalente francese dell’italiana Denominazione di origine
protetta. Questo prodotto caseario era in vendita presso alcune filiali in Germania
e commercializzato anche in Italia.La salmonella è l’agente batterico più comunemente
isolato in caso di infezioni trasmesse da alimenti, sia sporadiche che epidemiche.
È stata segnalata per la prima volta nel 1886, in un caso di peste suina, dal medico
americano Daniel Elmer Salmon. La salmonella è presente in natura con più di 2000
varianti (i cosiddetti sierotipi) ma i ceppi più frequentemente diffusi nell’uomo
e nelle specie animali, in particolare in quelle allevate per la catena alimentare,
sono S. enteritidis e S. typhimurium. Le infezioni provocate da salmonella si distinguono
in forme tifoidee (S. typhi e S. paratyphi, responsabili della febbre tifoide e delle
febbri enteriche in genere), in cui l’uomo rappresenta l’unico serbatoio del
microrganismo, e forme non tifoidee, causate dalle cosiddette salmonelle minori (come
S. typhimurium e la S. enteritidis), responsabili di forme cliniche a prevalente
manifestazione gastroenterica. Le salmonelle non tifoidee, responsabili di oltre
il 50% del totale delle infezioni gastrointestinali, sono una delle cause più frequenti
di tossinfezioni alimentari nel mondo industrializzato. Le infezioni da Salmonella
spp. possono verificarsi nell’uomo e negli animali domestici e da cortile (polli,
maiali, bovini, roditori, cani, gatti, pulcini) e selvatici, compresi i rettili domestici
(iguane e tartarughe d’acqua). I principali serbatoi dell’infezione sono rappresentati
dagli animali e i loro derivati (come carne, uova e latte consumati crudi o non pastorizzati)
e l’ambiente (acque non potabili) rappresentano i veicoli di infezione.La gravità
dei sintomi varia dai semplici disturbi del tratto gastrointestinale (febbre, dolore
addominale, nausea, vomito e diarrea) fino a forme cliniche più gravi (batteriemie
o infezioni focali a carico per esempio di ossa e meningi) che si verificano soprattutto
in soggetti fragili (anziani, bambini e soggetti con deficit a carico del sistema
immunitario). I sintomi della malattia possono comparire tra le 6 e le 72 ore dall’ingestione
di alimenti contaminati (ma più comunemente si manifestano dopo 12-36 ore) e si
protraggono per 4-7 giorni. Nella maggior parte dei casi la malattia ha un decorso
benigno e non richiede l’ospedalizzazione, ma talvolta l’infezione può aggravarsi
al punto tale da rendere necessario il ricovero. Le salmonellosi nell’uomo possono
anche causare lo stato di portatore asintomatico.Giovanni D’Agata, presidente dello
“Sportello dei Diritti” rilanciando l’allerta riportata dal portale del governo
tedesco su Lebensmittelwarnung.de, invita i consumatori di astenersi dall’acquisto
del lotto del formaggio interessato invitando chi lo ha già effettuato a non utilizzare
il prodotto e a riconsegnarlo al punto vendita, per il rimborso o la sostituzione.
Mentre per chi avesse già consumato il formaggio si consiglia di consultare il medico
di famiglia qualora si presentino i sintomi indicati sopra. Per evitare futuri problemi,
aziende ed autorità non possono dare per scontato che i prodotti alimentari siano
tutti e sempre sicuri; servono verifiche sul campo approfondite, sui processi e sui
controlli, in laboratorio e a tavolino. Sono episodi del tutto evitabili, se si procede
nella maniera giusta. L’altra cosa da ribadire è che i formaggi francesi non coinvolti
si possono mangiare con serenità.