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TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

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Aggressione ad un giovane immigrato a Torre Chianca Lo Sportello dei diritti chiede la massima punizione possibile per questo episodio con l'aggravante razziale

Aggressione ad un giovane immigrato a Torre Chianca Lo Sportello dei diritti chiede la massima punizione possibile per questo episodio con l'aggravante razziale
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Un fatto di una gravità eccezionale che merita la massima delle punizioni per i
responsabili, l’episodio di violenza gratuita e pura follia nel Salento, conclusosi
con l’arresto dei due aggressori ed il giovanissimo vucumprà, originario della
Nuova Guinea, costretto a ricorrere alle cure in ospedale, dopo essere riuscito a
sopravvivere a quella terribile esperienza, terminata con 10 giorni di prognosi a
causa delle percosse ricevute. È stato afferrato per il collo, malmenato anche nelle
parti intime, a tal punto che dopo ha manifestato difficoltà ad urinare. Tutto è
accaduto nel primo pomeriggio, all’interno dello stabilimento balneare “La Cambusa”
di Torre Chianca, una delle marine di Lecce, quando erano trascorsi 30 minuti dopo
le 15. Quando, cioè, lo sfortunato ambulante ha incrociato sotto l’ombrellone
i due salentini ed i loro amici, mostrando loro alcuni occhiali da sole che vendeva.
La violenza si è scatenata nel momento in cui l’ambulante marocchino si è accorto
del furto di un paio d’occhiali e lo ha preteso indietro (insieme a 40 euro guadagnati
fino a quel momento), venendo aggredito selvaggiamente con calci e pugni dai due
leccesi, che lo hanno poi trascinato in mare e tentato di affogare, forse a conclusione
della “sonora lezione”. Tutto ciò davanti allo sguardo attonito delle decine
e decine di bagnanti – tra cui anche famiglie con bambini – che affollavano la
spiaggia del lido. E che, davanti a quell’improvvisa escalation di brutalità,
sono quasi tutti rimasti pietrificati. Indifferenti. Soltanto quando la situazione
sembrava assumere una piega drammatica, due bagnanti sono intervenuti per salvare
il ragazzino, venendo a loro volta insultati dagli aggressori e dai loro compari.
Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti [1]” alla luce
di quello che è stato riportato dalla stampa locale, rileva che è il frutto del
clima di odio alimentato anche da una parte della politica che sta giocando con il
fuoco alimentando una guerra tra poveri, mentre i veri problemi del nostro paese
sono ben altri, ed è quindi come gettare fumo negli occhi per non parlare di ciò
che ha bisogno questa Nazione. Proprio per questa ragione, invitiamo gli inquirenti,
una volta accertate le responsabilità, a contestare il massimo delle sanzioni penali
con l’indicazione dell’aggravante dei motivi razziali con tutte le conseguenze del
caso, perchè una pena esemplare, possa essere da monito a coloro che pensano che
la violenza e l’odio possano passare impuniti. In tale ottica lo “Sportello dei
Diritti [2]” e l’associazione “Teranga”, che si occupa d’integrazione con particolare
riferimento alla comunità senegalese composta dalla stragrande maggioranza di commercianti
ambulanti che quotidianamente subiscono episodi d’intolleranza da parte di pochi
sprovveduti in una terra accogliente come quella del Salento, fanno sapere l’intenzione
di volersi costituire parte civile all’esito dell’indagini e dell’eventuale rinvio
a giudizio dei responsabili.