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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 05 MAGGIO 2024

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A Taurianova convegno di sensibilizzazione sull’Alzheimer Illustrate le attività svolte nel centro diurno di Maropati "Rivivere Insieme". Gli assessori Ferraro e Raso aprono alla possibilità di creare un punto in città che dia supporto ai parenti dei malati

A Taurianova convegno di sensibilizzazione sull’Alzheimer Illustrate le attività svolte nel centro diurno di Maropati "Rivivere Insieme". Gli assessori Ferraro e Raso aprono alla possibilità di creare un punto in città che dia supporto ai parenti dei malati
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“La Forza Della Vita” e “Il Domani Onlus”, con il patrocinio del comune di Taurianova, hanno organizzato un convegno, a Taurianova, per presentare il primo centro diurno ALZHEIMER nel territorio calabrese “Rivivere Insieme” e le attività svolte presso di esso, nato nel comune di Maropati (RC). Dopo il saluto della presidente, dott.ssa Annamaria Cordopatri, che ha voluto dedicare il convegno a Rosa Trimarchi, componente del direttivo de “Il Domani Onlus” coinvolta in un brutto incidente il 17 gennaio e ora a Crotone in un centro di riabilitazione, ed il saluto del sindaco ing. Fabio Scionti, che ha accolto favorevolmente il tema del convegno, si è passati alla relazione magistrale del direttore del centro diurno dott. Giuseppe Calandruccio, che da anni lavora nel territorio taurianovese.

L’Alzheimer consiste nella compromissione globale delle funzioni cognitive superiori, prima fra tutte la memoria, con la conseguente perdita della capacità di far fronte alle richieste della vita quotidiana e di svolgere prestazioni precettive e motorie, di mantenere un comportamento sociale adeguato alle circostanze e di controllare le proprie reazioni.

I primi segni sono il delirio, le allucinazioni, i sintomi dissociativi, l’insonnia. Questa è una fase in cui ancora il paziente collabora e l’obbiettivo è quello di restituire una maggiore autonomia e ritardare l’evoluzione della malattia. Poi c’è la fase severa, che dura tre anni: qui il paziente perde completamente la sua autonomia, è incapace di riconoscere i propri familiari, di compiere gli atti quotidiani di vita, di mangiare e lavarsi, di riconoscere gli oggetti personali nella propria casa, è assente. Di conseguenza non è più sensibile a quelle terapie che invece possono essere efficaci nella prima fase. Il paziente non è più trattabile. Da qui si passa alla fase terminale, che è breve, e comporta una serie di complicanze, il paziente diventa incontinente, si alletta definitamente.

Il centro diurno risulta essenziale nella fase intermedia. I centri si organizzano con dei mezzi che gli studiosi suggeriscono per aiutare e stimolare il paziente: si comincia con lo stimolare il ricordo, poi la vista, sarà poi importante progettare giochini in modo da coinvolgere tutti gli altri sensi; si cerca di costruire un ambiente in cui il paziente ha vissuto, portandolo a riconoscersi. Bisogna insegnare al paziente a mangiare, a lavarsi, a svolgere attività quotidiane perché la malattia porta il paziente a dimenticare anche i piccoli gesti. Un altro intervento di stimolazione molto importante è la musico-terapia, una musica che stimola il ricordo vuol dire dare la possibilità al paziente di ancorarsi ancora a parte della sua identità che piano piano si sgretola.

Il sentimento che prevale in tutto questo è l’amore che viene cercato dal paziente e deve essere sempre trovato nel cuore di chi se ne prende cura. In Calabria i pazienti di Alzheimer sono oltre 45.000, un dato che deve farci riflettere molto e che non bisogna sottovalutare; chi di competenza dovrebbe mobilitarsi affinché sia i pazienti che i loro familiari possano essere seguiti da personale preparato. La Toscana è la regione più avanti per quanto riguarda le tecniche di riabilitazione cognitive: sono dotati di più centri diurni, con le attrezzature più moderne. Grande contributo è stato dato dalla sociologa A. Condoluci che ha fatto emergere il lato umano e la rabbia di dover sempre lottare per dei diritti dovuti ma negati.

Si è parlato anche della riabilitazione neuro-cognitiva e delle terapie con la psicologa dott.ssa Berrica e la dott.ssa Politanò. Accolto favorevolmente dall’amministrazione comunale, nella persona dell’assessore ai servizi sociali Raffaella Ferraro e dall’assessore alla salute Mina Raso che hanno immediatamente dato la propria disponibilità per sedersi ad un tavolo con il direttore dott. Giuseppe Calandruccio per poter aprire a Taurianova un centro di valutazione da supporto ai parenti: “Puntiamo a creare strutture di assistenza che possono migliorare la qualità della vita ai pazienti e ai loro familiari. Speriamo sia l’inizio di una serie di iniziative utili all’assistenza e alla gestione ottimale della malattia”.