Marco Minniti si candida per la segreteria del Pd "Non sono lo sfidante renziano"
REGGIO CALABRIA – Il calabrese Marco Minniti si candida per la segreteria del Pd. E’ lo stesso ex ministro ad annunciarlo in un’intervista a Repubblica. L’ex ministro precisa subito di non essere “lo sfidante renziano. In campo c’è solo Marco Minniti” e ritiene questa decisione obbligata per “evitare l’estinzione del Partito Democratico”.
Perchè questo, sostiene Minniti è il vero pericolo che ”stiamo correndo noi e la democrazia italiana. So bene – dice – che le scorse elezioni sono state più di una sconfitta. C’è stata una rottura sentimentale con i nostri elettori. Questa è la sfida del Congresso. Io non cerco scorciatoie”.
MANCINI: SOSTEGNO CONVINTO A MINNITI
Sono contento che Marco Minniti abbia deciso di correre per la carica di segretario del Pd. Avrà anche il mio convinto sostegno – così Giacomo Mancini già parlamentare socialista.
Minniti è una personalità a tutto tondo della sinistra. Ha il merito di essersi speso per la collaborazione tra le diverse storie del riformismo italiano.
E gli riconosco – continua Mancini – la coerenza di aver saputo tenere aperto il dialogo anche nei tempi di più accesa contrapposizione. Si è sempre distinto per una elaborazione politico culturale rivolta al futuro. Ha compreso prima degli altri la necessità di coniugare i temi della sicurezza a quelli della libertà. Da uomo di governo si è comportato con disciplina e onore meritando spesse volte un plauso bipartisan.
Insomma credo –prosegue Mancini– che con Minniti alla guida del più grande partito del centrosinistra, possa essere più facile recuperare i voti perduti a sinistra e insieme allargare i nostri confini verso quei settori moderati che vivono con preoccupazione crescente i tanti annunci e i pochi fatti del governo gialloverde.
Con Minniti in campo, insieme alle amiche e agli amici vicino alle mie posizione, profonderò ogni sforzo perché al suo fianco possano schierarsi anche quanti vantano una storia socialista e riformista.
Ad iniziare dalla Calabria terra che ha l’opportunità di esprimere nuovamente dopo mezzo secolo il segretario di un grande partito riformista – conclude Mancini facendo riferimento a a suo nonno omonimo che nel 1970 fu segretario nazionale del PSI.