Grande afflusso di pubblico all’incontro promosso dall’Accademia dei Bronzi
Presentato il nuovo libro di monsignor Cantisani
Grande afflusso di pubblico all’incontro promosso dall’Accademia dei Bronzi
CATANZARO – Biblioteca comunale gremita e pubblico altamente qualificato: sono due degli elementi che hanno caratterizzato venerdì sera la presentazione del nuovo volume “Catanzaro, la Chiesa e l’Italia nel Diario di Mons. Mazzocca (1897-1930)”, di Mons. Antonio Cantisani, arcivescovo emerito della città, pubblicato dalle Edizioni Ursini. L’incontro, promosso dalla casa editrice catanzarese e dall’Accademia dei Bronzi, è stato introdotto e moderato da G. Battista Scalise, dirigente scolastico e storico. “Questo libro – ha evidenziato nell’introdurre i lavori don Massimo Cardamone, parroco della Parrocchia del Carmine, luogo in cui è custodito il “diario” di don Mazzocca – è un nuovo atto di amore di mons. Cantisani verso la città di Catanzaro. E’ il diario di un parroco, di un uomo zelante, a volte dal carattere spigoloso, ma sicuramente impegnato a rendere sempre più bella la Chiesa”. Ai saluti di don Massimo hanno fatto seguito quelli della direttrice della Biblioteca, Maria Teresa Stranieri, e di Antonio Benefico, autore negli anni passati di un altro importante testo sulla storia della Parrocchia del Carmine. Approfondita e di grande interesse storico-letterario è stata la relazione di Mario Casaburi. “Secondo me – ha detto Casaburi – mons. Cantisani è soprattutto uno storico di alto profilo, un intellettuale che riesce a leggere con dovizia di particolari dentro i “documenti”. Dopo i saluti del sindaco Rosario Olivo, ha concluso l’incontro mons. Antonio Ciliberti che ha ringraziato tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione dell’evento ed in particolar modo l’Accademia dei Bronzi e la casa editrice Ursini per la passione con cui continuano a realizzare le loro iniziative culturali. Il libro racchiude trent’anni di storia catanzarese e nazionale, raccontati, spesso, con dovizia di particolari. “Mons. Mazzocca – è stato sottolineato – non ha, come suol dirsi, peli sulla lingua e non ci pensa due volte a definire “poco reverendo” un prete, “canaglia” un avvocato e “doppiogiochista” il sindaco massone che faceva credere di appoggiare Giolitti e poi votava socialista. Insomma, un prete dentro la storia, ma soprattutto “dentro” la Chiesa.
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