Rigassificatore, i consiglieri comunali di minoranza: “Non era una suggestione. Non era una fantasia. Il DRI a Gioia Tauro è stato un progetto concreto”
Ago 13, 2025 - redazione
Non era una suggestione. Non era una fantasia. Il DRI a Gioia Tauro è stato un progetto concreto. Ministeri, tavoli ufficiali, presentazioni: tutto nero su bianco. A guidare la proposta, il ministro Urso il quale in occasione dell’incontro tenutosi al Porto di Gioia Tauro alla presenza del sindaco di Gioia Tauro Scarcella, al sindaco di San Ferdinando Luca Gaetano e al Presidente della Regione Calabria Occhiuto ha esibito il progetto con enfasi e soddisfazione. A sostenerla, l’europarlamentare Nesci e l’assessore regionale Giovanni Calabrese. Oggi il DRI, forse, resta a Taranto, ma il rigassificatore e altri impianti pesanti sono ancora lì, in agguato, incompatibili con la vocazione e la bellezza dell’intera piana di Gioia Tauro.
Altro che terrorismo e allarmismo.
Nel frattempo, i rappresentanti locali di Fratelli d’Italia hanno taciuto. Silenzio totale. Hanno respirato solo quando il Governo ha deciso di soprassedere. La loro irrilevanza è evidente, quella che chiamano prudenza non è altro che indifferenza.
Queste figure non sono state elette. Non rappresentano nessuno. Non progettano nulla. Non difendono nulla. Si limitano a fare da megafono per decisioni altrui, al fine di mantenere le proprie postazioni.
Non basta una tessera. Non bastano comunicati o slogan. La politica richiede visione, autonomia, autorevolezza. I sottoscritti, consiglieri di minoranza non obbediscono a nessuna logica di partito, sono liberi e al servizio della comunità.
Gioia Tauro non si piega. Gioia Tauro non dimentica l’incapacità e l’inconsistenza di chi a livello locale si spaccia per rappresentante della comunità senza averne mai incarnato la voce.
Raso, Pedullà, La Rosa, Schiavone.