Quali interessi dietro Patriciello?

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L’eurodeputato di Forza Italia si è interessato alla vicenda della centrale a Saline Joniche

Quali interessi dietro Patriciello?

L’eurodeputato di Forza Italia si è interessato alla vicenda della centrale a Saline Joniche

 

Riceviamo e pubblichiamo

L’eurodeputato di Forza Italia Aldo Patriciello, campione del “no” al progetto SEI, riesce a interessarsi di Saline Ioniche pur non avendovi mai messo piede.
Il rappresentante dell’Italia a Bruxelles, infatti, descrive l’area dell’ex Liquichimica come una sorta di paradiso terrestre. Se non ci fosse da piangere, a causa delle leucemie e dei tumori causati da quel mostro di amianto, ci sarebbe davvero da ridere nel leggere la descrizione che Patriciello ha fatto nel suo ultimo comunicato stampa. Udite udite: l’ex Liquichimica, secondo lui, è “un territorio noto per la sua inviolabilità, per la bellezza selvaggia delle sue spiagge isolate e intatte”. Dice di più, Patriciello, eletto in Molise e catapultato nel cuore dell’Europa, evidentemente senza mai essere passato da queste parti: se la prende contro una “pianificazione industriale gestita in maniera dilettantistica” (senza sapere che risale a oltre quarant’anni fa) che vorrebbe toglierci addirittura i prelibati “prodotti della terra” di quell’area. Magari frutti concimati con la cancerogena lana di roccia la cui presenza è stata denunciata anche da Striscia la notizia.
Ci sarebbe da ridere, dicevamo, se non ci fosse da piangere per i morti cagionati dalle neoplasie prodotte dall’eternit di quell’insediamento industriale.
In realtà, la presa di posizione di Patriciello ci stupisce e ci preoccupa parecchio. Ci chiediamo, infatti, come mai un personaggio che evidentemente non conosce nulla di Saline Ioniche e dei suoi problemi, si permetta di intervenire a gamba tesa su una questione che riguarda un territorio che non rientra neanche nella circoscrizione in cui è stato eletto.
Ci chiediamo cosa ci sia dietro questa sua dichiarazione, che peraltro critica con un linguaggio inaccettabile per un rappresentante delle istituzioni la sentenza del TAR Lazio che non lascia dubbio alcuno in merito alla legittimità della procedura autorizzativa della centrale di Saline.
Il COSICE ritiene che attorno al progetto SEI ci sia una “strana” attenzione. Lo abbiamo già detto nei giorni scorsi, c’è un burattinaio che vuole impedire un investimento da un miliardo e mezzo di euro che ricadrebbero totalmente sul nostro territorio. Per quale ragione, altrimenti, Patriciello si sarebbe dovuto scomodare? Magari proponendo di rinunciare al progetto o di costruire la centrale altrove?
E ancora, ci domandiamo, perché proprio un eurodeputato si muove per contrastare la scelta di Saline (dove saranno adottate le più recenti, innovative e sicure tecnologie) a fronte delle 300 centrali attive in Europa? C’è da chiedersi inoltre che tipo di rapporti abbia Patriciello con certi interessi diffusi in altri Paesi, specie la Germania, che si sa, dell’Europa è il cuore economico e produttivo, e che proprio in questi anni ha deciso di investire nuovamente nel carbone aprendo altre centrali per la produzione di energia elettrica da combustibile fossile.
Tutto questo non ci convince. Noi, come COSICE, siamo fortemente preoccupati per l’attenzione del tutto ingiustificata di personaggi che rispondono a logiche che ci sfuggono e su cui riteniamo indispensabile si faccia chiarezza al più presto. Definire “assurda” la sentenza del TAR Lazio, che ha giudicato del tutto infondati i motivi di ricorso presentati dal ben 17 associazioni, significa cercare di assestare un colpo pesante allo Stato di diritto. “Minacciare” di portare la questione all’attenzione del Parlamento Europeo, oltre che un inutile e temerario tentativo di aggirare una sentenza di un organo giurisdizionale dello Stato italiano, è un messaggio che non ammettiamo: lasciare il futuro del nostro territorio nelle mani delle potenti lobby che vogliono privarci del diritto di costruire un futuro migliore, mettere in piedi una grande realtà produttiva e, soprattutto, bonificare un’area che oggi è tra le più inquinate d’Italia.
Comitato del Si alla Centrale di Saline J.